Dall’antichità fino al Settecento (Plinio, Cicerone, Boccaccio, Ghiberti, Pico della Mirandola, Alberti, Ludovico Dolce, Bellori, Giovan Battista Marino, Batteux), vengono esaminate le varianti dell’aneddoto di Zeusi (V-IV sec. a. C.) che, per dipingere Elena nel tempio di Hera lacinia, prese a modello le cinque più belle fanciulle di Crotone. Nelle varie fonti la vicenda oscilla tra imitazione realistica e idealizzante; attraverso l’analisi di queste trasformazioni semantiche si tenta di dimostrare come la storia di Zeus, lungi dal costituire un mero topos, assurga a paradigma ermeneutico della creazione artistica.
Di Stefano, E. (2004). Zeusi e la bellezza di Elena. FIERI, 1(1), 77-86.
Zeusi e la bellezza di Elena
DI STEFANO, Elisabetta
2004-01-01
Abstract
Dall’antichità fino al Settecento (Plinio, Cicerone, Boccaccio, Ghiberti, Pico della Mirandola, Alberti, Ludovico Dolce, Bellori, Giovan Battista Marino, Batteux), vengono esaminate le varianti dell’aneddoto di Zeusi (V-IV sec. a. C.) che, per dipingere Elena nel tempio di Hera lacinia, prese a modello le cinque più belle fanciulle di Crotone. Nelle varie fonti la vicenda oscilla tra imitazione realistica e idealizzante; attraverso l’analisi di queste trasformazioni semantiche si tenta di dimostrare come la storia di Zeus, lungi dal costituire un mero topos, assurga a paradigma ermeneutico della creazione artistica.File | Dimensione | Formato | |
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