Negli ultimi due anni non si evidenziano, dal punto di vista strutturale, cambiamenti significativi nella dinamica sociodemografica, culturale, sociale ed economica meridionale rispetto al periodo analizzato precedentemente, soprattutto se guardiamo ai dati che riguardano la popolazione in età compresa fra i 18 e i 34 anni. Piuttosto, si assiste ad una crescita di rilevanza di inerzie che determinano un aumento o una diminuzione, a seconda del tipo, del valore degli indicatori “di ritardo”, per usare un’immagine a tutti nota, delle regioni del Mezzogiorno rispetto a quelle settentrionali – crescita del tasso di emigrazione, che però coinvolge ormai anche regioni e città settentrionali, la Lombardia e Milano in particolare; crescita del numero di inoccupati, riduzione degli investimenti pubblici e privati, crescita della mortalità delle imprese a conduzione giovanile e scarsa transizione generazionale in quelle esistenti; riduzione di investimento in istruzione di terzo livello; riduzione o, al più, tenuta dei valori degli indicatori che ineriscono ai consumi culturali ecc. ma comunque con una distanza, rispetto al settentrione, per non dire rispetto al resto d’Europa, che rimane elevata; maggiore partecipazione e o coinvolgimento giovanile locale ad attività illegali o illecite gestite dalla criminalità organizzata. Quali le variazioni più significative allora? Quale lo scenario che ci si presenta davanti?

LO VERDE F. M. (2015). Qualche anno dopo… Brevi riflessioni sui giovani del Mezzogiorno. In RAFFAELE RAUTY (a cura di), GIOVANI E MEZZOGIORNO (pp. 37-47). NAPOLI-SALERNO : ORTHOTES.

Qualche anno dopo… Brevi riflessioni sui giovani del Mezzogiorno

LO VERDE, Fabio Massimo
2015-01-01

Abstract

Negli ultimi due anni non si evidenziano, dal punto di vista strutturale, cambiamenti significativi nella dinamica sociodemografica, culturale, sociale ed economica meridionale rispetto al periodo analizzato precedentemente, soprattutto se guardiamo ai dati che riguardano la popolazione in età compresa fra i 18 e i 34 anni. Piuttosto, si assiste ad una crescita di rilevanza di inerzie che determinano un aumento o una diminuzione, a seconda del tipo, del valore degli indicatori “di ritardo”, per usare un’immagine a tutti nota, delle regioni del Mezzogiorno rispetto a quelle settentrionali – crescita del tasso di emigrazione, che però coinvolge ormai anche regioni e città settentrionali, la Lombardia e Milano in particolare; crescita del numero di inoccupati, riduzione degli investimenti pubblici e privati, crescita della mortalità delle imprese a conduzione giovanile e scarsa transizione generazionale in quelle esistenti; riduzione di investimento in istruzione di terzo livello; riduzione o, al più, tenuta dei valori degli indicatori che ineriscono ai consumi culturali ecc. ma comunque con una distanza, rispetto al settentrione, per non dire rispetto al resto d’Europa, che rimane elevata; maggiore partecipazione e o coinvolgimento giovanile locale ad attività illegali o illecite gestite dalla criminalità organizzata. Quali le variazioni più significative allora? Quale lo scenario che ci si presenta davanti?
2015
Settore SPS/09 - Sociologia Dei Processi Economici E Del Lavoro
LO VERDE F. M. (2015). Qualche anno dopo… Brevi riflessioni sui giovani del Mezzogiorno. In RAFFAELE RAUTY (a cura di), GIOVANI E MEZZOGIORNO (pp. 37-47). NAPOLI-SALERNO : ORTHOTES.
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