La percezione di una nuova e più complessa eterogeneità dei fruitori dello spazio urbano (esito anche di migrazioni intercontinentali) e il riconoscimento dell'abitante quale attore primario della città sta modificando il punto di vista dell'urbanistica. Gli schemi di conservazione, di regolazione, di difesa, spesso nominalistica, di standard di servizi passano in secondo piano rispetto all'urgenza di ridefinire o riscoprire forme fisiche, regole di convivenza e pratiche d'uso degli spazi urbani e delle risorse territoriali.
QUARTARONE C (2005). Rifare città: oltre l’apparenza. In BEGUINOT. C., A CURA DI (a cura di), La formazione dei manager per la città dei diversi, (pp. 127-133). NAPOLI : Giannini.
Rifare città: oltre l’apparenza
QUARTARONE, Carla
2005-01-01
Abstract
La percezione di una nuova e più complessa eterogeneità dei fruitori dello spazio urbano (esito anche di migrazioni intercontinentali) e il riconoscimento dell'abitante quale attore primario della città sta modificando il punto di vista dell'urbanistica. Gli schemi di conservazione, di regolazione, di difesa, spesso nominalistica, di standard di servizi passano in secondo piano rispetto all'urgenza di ridefinire o riscoprire forme fisiche, regole di convivenza e pratiche d'uso degli spazi urbani e delle risorse territoriali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.