La ripresa del corpus dantesco in senso platonico, operata dai dotti del Quattrocento, ha uno dei suoi alfieri in Lorenzo de’ Medici. Il Magnifico, che inizialmente si avvicina alla Commedia con approccio ironico, perviene ben presto – tramite Marsilio Ficino – a una lirica “alta” che assume il Paradiso come testo di riferimento. Mi sembra interessante rilevare come gli spunti danteschi in Lorenzo muovano dalla necessità di porre in rilievo ulteriori modelli filosofici di stampo platonico, ad esempio lo pseudo-Dionigi; il Magnifico rielabora attentamente passi danteschi suggestionati da opere come le Gerarchie celesti, nell’intento, a mio parere, di corroborare la tesi di un “Dante platonico” tramite la sottolineatura del filo diretto tra l’opera dell’Areopagita e, appunto, il Paradiso. Il mio intento sarà pertanto quello di approfondire simili processi di orientamento culturale, tentando di fornire così un ulteriore contributo agli studi sull’interpretazione dantesca nel Quattrocento.
Merlina, L. (2014). Dante “platonico” nella poesia di Lorenzo il Magnifico. In I cantieri dell'Italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo. Atti del XVII congresso dell'ADI – Associazione degli Italianisti (Roma Sapienza, 18-21 settembre 2013). Roma : ADI - Ass. degli Italianisti.
Dante “platonico” nella poesia di Lorenzo il Magnifico
MERLINA, Luca
2014-01-01
Abstract
La ripresa del corpus dantesco in senso platonico, operata dai dotti del Quattrocento, ha uno dei suoi alfieri in Lorenzo de’ Medici. Il Magnifico, che inizialmente si avvicina alla Commedia con approccio ironico, perviene ben presto – tramite Marsilio Ficino – a una lirica “alta” che assume il Paradiso come testo di riferimento. Mi sembra interessante rilevare come gli spunti danteschi in Lorenzo muovano dalla necessità di porre in rilievo ulteriori modelli filosofici di stampo platonico, ad esempio lo pseudo-Dionigi; il Magnifico rielabora attentamente passi danteschi suggestionati da opere come le Gerarchie celesti, nell’intento, a mio parere, di corroborare la tesi di un “Dante platonico” tramite la sottolineatura del filo diretto tra l’opera dell’Areopagita e, appunto, il Paradiso. Il mio intento sarà pertanto quello di approfondire simili processi di orientamento culturale, tentando di fornire così un ulteriore contributo agli studi sull’interpretazione dantesca nel Quattrocento.File | Dimensione | Formato | |
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