Si analizza Napoli a occhio nudo di Renato Fucini, facendo dialogare le strategie retorico-discorsive che nel testo costruiscono l'immagine di Napoli con il dibattito sui processi di 'orientalizzazione' del Mezzogiorno. Se per 'orientalismo' si può intendere «il distribuirsi di una consapevolezza geopolitica entro un insieme di testi poetici, eruditi, economici, sociologici, storiografici e filologici» (E. Said), allora può avere senso chiedersi «come e quando l'Italia meridionale è divenuta “il Sud”, un luogo e un popolo immaginato diverso […]; un serbatoio di residui feudali, pigrizia e squallore da un lato, di contadini pittoreschi, tradizioni popolari ed esotismo dall'altro» (N. Moe). La letteratura italiana post-unitaria sul Mezzogiorno è presa in esame, allora, in quanto valido banco di prova per indagare i caratteri testuali di quello che appare un particolare processo di nazionalizzazione di un universo discorsivo sul Mezzogiorno, nato dallo sguardo eurocentrico del Grand Tour.
BASILE, G.D. (2013). «Napoli a occhio nudo» di Fucini e la nazionalizzazione di un universo discorsivo ‘orientalizzante’ sul Mezzogiorno. In I cantieri dell'Italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo. Atti del XVII congresso dell'ADI – Associazione degli Italianisti (Roma Sapienza, 18-21 settembre 2013). Roma : Adi editore.
«Napoli a occhio nudo» di Fucini e la nazionalizzazione di un universo discorsivo ‘orientalizzante’ sul Mezzogiorno
BASILE, Giuseppe Domenico
2013-01-01
Abstract
Si analizza Napoli a occhio nudo di Renato Fucini, facendo dialogare le strategie retorico-discorsive che nel testo costruiscono l'immagine di Napoli con il dibattito sui processi di 'orientalizzazione' del Mezzogiorno. Se per 'orientalismo' si può intendere «il distribuirsi di una consapevolezza geopolitica entro un insieme di testi poetici, eruditi, economici, sociologici, storiografici e filologici» (E. Said), allora può avere senso chiedersi «come e quando l'Italia meridionale è divenuta “il Sud”, un luogo e un popolo immaginato diverso […]; un serbatoio di residui feudali, pigrizia e squallore da un lato, di contadini pittoreschi, tradizioni popolari ed esotismo dall'altro» (N. Moe). La letteratura italiana post-unitaria sul Mezzogiorno è presa in esame, allora, in quanto valido banco di prova per indagare i caratteri testuali di quello che appare un particolare processo di nazionalizzazione di un universo discorsivo sul Mezzogiorno, nato dallo sguardo eurocentrico del Grand Tour.File | Dimensione | Formato | |
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