Il panorama culturale architettonico ed artistico del capoluogo siciliano, è così ricco sia in termini di qualità che di varietà, da offrire sempre nuovi spunti di ricerca, interpretazione, elaborazione e rivisitazione. In particolar modo, per quanto concerne gli elementi scultorei e pittorici in cui sono presenti esempi di prospettiva solida, come teatrini, formelle, volte con finte prospettive, quadraturismo, tromp-oeil, ed altro ancora, vi è, sul territorio, una tale quantità e varietà di applicazioni che il loro studio meriterebbe un’attenzione a parte. In seno a questa ricerca su scala Nazionale, considerate le non adeguate forze lavoro a disposizione, è in corso la catalogazione degli esemplari esistenti. Di questi, sarà possibile studiare soltanto alcuni casi, i più significativi, nell’ottica da un lato di definirne le tipologie, le tecniche utilizzate, le maestranze, le committenze, gli autori; dall’altro di individuare una metodologia innovativa di studio per una corretta e rapida ricostruzione geometrica e, laddove serve, una ricostruzione delle parti andate perdute nel tempo. La scelta dei casi più significativi risente, ovviamente, della ricercatezza e della bellezza intrinseca dell’opera, della sua collocazione all’interno di una produzione a pioggia sul territorio (autori che hanno realizzato molte opere, che sono stati molto indagati dagli storici, ecc) e dalla reperibilità dell’opera stessa (possibilità di accesso, permessi concessi, altezze compatibili con le strumentazioni, ecc). In questa prima fase, la nostra attenzione si è concentrata sulla cattedrale di Palermo, da sempre, oggetto di studi e di approfondimenti da parte di storici, archeologhi, studiosi dell’arte, appassionati di luoghi sacri, ecc. Le sue incredibili stratificazioni hanno reso questo monumento uno straordinario palinsesto di eccezionale valore scientifico sempre in divenire. E se, sotto il profilo architettonico, sono stati condotti numerosi studi ricostruttivi in cui i modelli virtuali fotorealistici ripropongono le fattezze del passato a confronto con quelle attuali, sotto il profilo artistico- scultoreo, finora, sono state condotte analisi di tipo storico interpretativo ma non sono stati eseguiti rilievi finalizzati ad una modellazione e restituzione prospet6 Laura Inzerillo,Cettina Santagati U.O. Cosenza tica delle diverse opere in prospettiva solida in essa presenti. Pertanto, considerata la massiccia presenza di esemplari significativi e le possibilità sia in termini di accesso che di altezza delle opere stesse, questo luogo (monumento) è stato scelto come sito di intervento per la nostra ricerca.

Inzerillo, L., Santagati, C. (2014). Prospettiva solida: il caso della Cattedrale di Palermo. In M.V. GRAZIANO (a cura di), PROPSETTIVE ARCHITETTONICHE: CONSERVAZIONE DIGITALE, DIVULGAZIONE E STUDIO. (pp. 115-133).

Prospettiva solida: il caso della Cattedrale di Palermo

INZERILLO, Laura;
2014-01-01

Abstract

Il panorama culturale architettonico ed artistico del capoluogo siciliano, è così ricco sia in termini di qualità che di varietà, da offrire sempre nuovi spunti di ricerca, interpretazione, elaborazione e rivisitazione. In particolar modo, per quanto concerne gli elementi scultorei e pittorici in cui sono presenti esempi di prospettiva solida, come teatrini, formelle, volte con finte prospettive, quadraturismo, tromp-oeil, ed altro ancora, vi è, sul territorio, una tale quantità e varietà di applicazioni che il loro studio meriterebbe un’attenzione a parte. In seno a questa ricerca su scala Nazionale, considerate le non adeguate forze lavoro a disposizione, è in corso la catalogazione degli esemplari esistenti. Di questi, sarà possibile studiare soltanto alcuni casi, i più significativi, nell’ottica da un lato di definirne le tipologie, le tecniche utilizzate, le maestranze, le committenze, gli autori; dall’altro di individuare una metodologia innovativa di studio per una corretta e rapida ricostruzione geometrica e, laddove serve, una ricostruzione delle parti andate perdute nel tempo. La scelta dei casi più significativi risente, ovviamente, della ricercatezza e della bellezza intrinseca dell’opera, della sua collocazione all’interno di una produzione a pioggia sul territorio (autori che hanno realizzato molte opere, che sono stati molto indagati dagli storici, ecc) e dalla reperibilità dell’opera stessa (possibilità di accesso, permessi concessi, altezze compatibili con le strumentazioni, ecc). In questa prima fase, la nostra attenzione si è concentrata sulla cattedrale di Palermo, da sempre, oggetto di studi e di approfondimenti da parte di storici, archeologhi, studiosi dell’arte, appassionati di luoghi sacri, ecc. Le sue incredibili stratificazioni hanno reso questo monumento uno straordinario palinsesto di eccezionale valore scientifico sempre in divenire. E se, sotto il profilo architettonico, sono stati condotti numerosi studi ricostruttivi in cui i modelli virtuali fotorealistici ripropongono le fattezze del passato a confronto con quelle attuali, sotto il profilo artistico- scultoreo, finora, sono state condotte analisi di tipo storico interpretativo ma non sono stati eseguiti rilievi finalizzati ad una modellazione e restituzione prospet6 Laura Inzerillo,Cettina Santagati U.O. Cosenza tica delle diverse opere in prospettiva solida in essa presenti. Pertanto, considerata la massiccia presenza di esemplari significativi e le possibilità sia in termini di accesso che di altezza delle opere stesse, questo luogo (monumento) è stato scelto come sito di intervento per la nostra ricerca.
2014
Inzerillo, L., Santagati, C. (2014). Prospettiva solida: il caso della Cattedrale di Palermo. In M.V. GRAZIANO (a cura di), PROPSETTIVE ARCHITETTONICHE: CONSERVAZIONE DIGITALE, DIVULGAZIONE E STUDIO. (pp. 115-133).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
prspettiva Vol I INZ SANT.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.83 MB
Formato Adobe PDF
1.83 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/130554
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact