La visione “transcalare” su di una concezione dell’abitare come prerogativa dello sguardo “progettante” – dall’oggetto all’ambiente universale – è una chiave di lettura del Laboratorio di Architettura degli Interni. La capacità di individuare significati e relazioni “all’interno” dell’esperienza dell’uomo, dalla stanza al paesaggio, è il filo conduttore della continua formazione del progettista. Per lo svolgimento del Laboratorio si è assunto come “paesaggio” di riferimento i luoghi e le città descritte da Italo Calvino nel suo libro Le Città invisibili . A partire da questo scenario è stata richiesta l’elaborazione di un luogo interiore in grado di tradurre in spazialità insieme ad una vasta trama di relazioni, capaci di molteplici connessioni. Da un altro punto di vista, solo in apparenza all’esatto opposto, nel quadro di Antonello da Messina, il San Girolamo nello studio (1475), la prospettiva dell’interno tiene insieme – alla stessa scala – architettura e struttura, oggetti e figure, arredi anch’essi come architetture, presenze naturali e paesaggio, in un insieme ordinato e denso di significati, di straordinaria ricchezza. Questa premessa costituisce la Dichiarazione d’Interni del Laboratorio: l’abitare è dare forma al mondo, è l’essenza più intima del nostro essere uomini. Dare forma all’abitare è la sfida che ci si propone di affrontare.
Melluso, V. (2014). A casa del Signor G. Progetti per un interno: 19 committenti, 54 città. In A. SCIASCIA (a cura di), ... nella continuità. La didattica del progetto a Palermo architettura, interni, paesaggio (pp. 207-223). Roma : Aracne.
A casa del Signor G. Progetti per un interno: 19 committenti, 54 città
MELLUSO, Vincenzo
2014-01-01
Abstract
La visione “transcalare” su di una concezione dell’abitare come prerogativa dello sguardo “progettante” – dall’oggetto all’ambiente universale – è una chiave di lettura del Laboratorio di Architettura degli Interni. La capacità di individuare significati e relazioni “all’interno” dell’esperienza dell’uomo, dalla stanza al paesaggio, è il filo conduttore della continua formazione del progettista. Per lo svolgimento del Laboratorio si è assunto come “paesaggio” di riferimento i luoghi e le città descritte da Italo Calvino nel suo libro Le Città invisibili . A partire da questo scenario è stata richiesta l’elaborazione di un luogo interiore in grado di tradurre in spazialità insieme ad una vasta trama di relazioni, capaci di molteplici connessioni. Da un altro punto di vista, solo in apparenza all’esatto opposto, nel quadro di Antonello da Messina, il San Girolamo nello studio (1475), la prospettiva dell’interno tiene insieme – alla stessa scala – architettura e struttura, oggetti e figure, arredi anch’essi come architetture, presenze naturali e paesaggio, in un insieme ordinato e denso di significati, di straordinaria ricchezza. Questa premessa costituisce la Dichiarazione d’Interni del Laboratorio: l’abitare è dare forma al mondo, è l’essenza più intima del nostro essere uomini. Dare forma all’abitare è la sfida che ci si propone di affrontare.File | Dimensione | Formato | |
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