Nel corso della prima età moderna alcune città portuali del Mediterraneo assunsero un tono comune, in relazione agli aspetti architettonici e alle forme, che ha determinato e condizionato letture storiografiche secolari e spinto recentemente a coniare categorie come quella di "Gotico Mediterraneo". E' noto come la storia della costruzione dei paramenti in pietra a vista è radicata nei secoli e delinea in molti luoghi un esempio di persistenza nella lunga durata. Nell'arco cronologico indagato si verifica tuttavia un incremento esponenziale del tipo e questa intensificazione sembra implicare opzioni di cantiere, comportamenti collettivi, scelte estetiche per i quali è necessario trovare spiegazioni. Tra le ragioni che determinano somiglianze e analogie si segnalano tecniche costruttive omogenee e l'uso diffuso di terrazze, di coperture piane; di cupole in pietra reinterpretate in chiave moderna; l'adozione di inserti linguistici (porte e finestre) derivanti da uniche matrici. La mobilità e i percorsi dei maestri costruiscono una rete utile a comprendere la diffusione delle tecniche e dei modelli, mentre un immaginario collettivo, dedotto dalla diffusione dei testi a stampa e da nuove forme di illustrazione (microarchitetture,arazzi, stampe), sembra riflettersi nella città del Mediterraneo.

Nobile, R. (2014). Costruendo in pietra a vista nelle isole del Mediterraneo tra XV e XVI secolo. In A. Casamento (a cura di), Il cantiere della città. Strumenti, maestranze e tecniche dal Medioevo al Novecento (pp. 69-82). Roma : Edizioni Kappa.

Costruendo in pietra a vista nelle isole del Mediterraneo tra XV e XVI secolo

NOBILE, Rosario
2014-01-01

Abstract

Nel corso della prima età moderna alcune città portuali del Mediterraneo assunsero un tono comune, in relazione agli aspetti architettonici e alle forme, che ha determinato e condizionato letture storiografiche secolari e spinto recentemente a coniare categorie come quella di "Gotico Mediterraneo". E' noto come la storia della costruzione dei paramenti in pietra a vista è radicata nei secoli e delinea in molti luoghi un esempio di persistenza nella lunga durata. Nell'arco cronologico indagato si verifica tuttavia un incremento esponenziale del tipo e questa intensificazione sembra implicare opzioni di cantiere, comportamenti collettivi, scelte estetiche per i quali è necessario trovare spiegazioni. Tra le ragioni che determinano somiglianze e analogie si segnalano tecniche costruttive omogenee e l'uso diffuso di terrazze, di coperture piane; di cupole in pietra reinterpretate in chiave moderna; l'adozione di inserti linguistici (porte e finestre) derivanti da uniche matrici. La mobilità e i percorsi dei maestri costruiscono una rete utile a comprendere la diffusione delle tecniche e dei modelli, mentre un immaginario collettivo, dedotto dalla diffusione dei testi a stampa e da nuove forme di illustrazione (microarchitetture,arazzi, stampe), sembra riflettersi nella città del Mediterraneo.
2014
Settore ICAR/18 - Storia Dell'Architettura
Nobile, R. (2014). Costruendo in pietra a vista nelle isole del Mediterraneo tra XV e XVI secolo. In A. Casamento (a cura di), Il cantiere della città. Strumenti, maestranze e tecniche dal Medioevo al Novecento (pp. 69-82). Roma : Edizioni Kappa.
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