La mostra dei progetti degli iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Palermo è la circostanza che permette ad Andrea Sciascia di proporre un breve résumé sulla condizione odierna di Palermo. La sintesi è tracciata partendo dal confronto fra il libro più recente sull’architettura contemporanea a Palermo di Matteo Iannello e Glenda Scolaro rispetto a quello più vetusto, ma tuttora validissimo, di Gianni Pirrone. Sciascia dimostra come poche, in termini quantitativi, siano le opere aggiunte dai due giovani studiosi rispetto a quello censite e commentate da Pirrone. Da questa evidenza, l’assoluta penuria di architetture significative negli ultimi decenni, sarebbe facile tratteggiare un ritratto sconfortante della città e della sua atavica inazione. In effetti, Palermo ha affidato il suo sviluppo a edifici senza alcun valore architettonico e, contemporaneamente, il suo suolo è stato frantumato all’infinito da nuove arterie stradali, senza nessuna qualità urbana. Capovolgendo l’immagine sconfortante, Sciascia individua negli spazi interstiziali e irrisolti della città contemporanea, compresi tra strade e edilizia, un grande potenziale dal quale ripartire, attraverso lo strumento del progetto di architettura, per raggiungere il decoro della città.
Sciascia, A. (2015). Decoro. In M. Chiavetta (a cura di), Annuario 1. Rassegna "Architetture 2010-2012" sulla produzione architettonica degli iscritti all'OAPPC di Palermo (pp. 9-10). Palermo : appcpa.
Decoro
SCIASCIA, Andrea
2015-01-01
Abstract
La mostra dei progetti degli iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Palermo è la circostanza che permette ad Andrea Sciascia di proporre un breve résumé sulla condizione odierna di Palermo. La sintesi è tracciata partendo dal confronto fra il libro più recente sull’architettura contemporanea a Palermo di Matteo Iannello e Glenda Scolaro rispetto a quello più vetusto, ma tuttora validissimo, di Gianni Pirrone. Sciascia dimostra come poche, in termini quantitativi, siano le opere aggiunte dai due giovani studiosi rispetto a quello censite e commentate da Pirrone. Da questa evidenza, l’assoluta penuria di architetture significative negli ultimi decenni, sarebbe facile tratteggiare un ritratto sconfortante della città e della sua atavica inazione. In effetti, Palermo ha affidato il suo sviluppo a edifici senza alcun valore architettonico e, contemporaneamente, il suo suolo è stato frantumato all’infinito da nuove arterie stradali, senza nessuna qualità urbana. Capovolgendo l’immagine sconfortante, Sciascia individua negli spazi interstiziali e irrisolti della città contemporanea, compresi tra strade e edilizia, un grande potenziale dal quale ripartire, attraverso lo strumento del progetto di architettura, per raggiungere il decoro della città.File | Dimensione | Formato | |
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