In questo studio è stato valutato l’utilizzo di molecole antimicrobiche estratte da organismi marini invertebrati (Anthozoa), al fine di limitare o inibire la crescita microbica su materiali impiegati per il restauro di manufatti storico-artistici. I ceppi batterici e fungini utilizzati nei saggi antimicrobici, sono stati isolati da porzioni di tele, stratificate con colla, impiegate nella foderatura di dipinti. Mediante un approccio integrato che comprende tecniche di microscopia e tecniche molecolari, sono state identificate colonie batteriche appartenenti ai generi Enterobacter e Micrococcus e fungine appartenenti ai generi Aspergillus e Penicillium. L’attività antimicrobica delle molecole (BMA1, BMA2, BMA3) è stata testata sui ceppi microbici identificati, definendo le corrispondenti Concentrazioni Minime Inibenti (MIC) e le Concentrazioni Minime Battericide/Fungicide (MBC/MFC). Inoltre, l’attività antimicrobica è stata testata su provini assemblati ad hoc in laboratorio, realizzati con colla pasta stratificata su due tipi di tela (lino, sintetica), simulando un intervento di foderatura. La presenza delle molecole BMA nella colla pasta ha contrastato la crescita microbica, inibendola completamente per il campione BMA1 e parzialmente in presenza di BMA2 e BMA3. L’utilizzo di queste molecole nel campo della conservazione dei beni culturali, costituisce un importante contributo allo sviluppo di tecnologie innovative, nel rispetto delle procedure del restauro conservativo.
Barresi, G., Mulè MF, Trapani, M.R., Di Carlo, E., Giordano, A., Parisi, M.G., et al. (2015). Saggi sull’attività antimicrobica di molecole bioattive in interventi di foderatura di dipinti. In BIOLOGIA E ARCHEOBIOLOGIA: dalla Conoscenza alla Conservazione Preventiva.
Saggi sull’attività antimicrobica di molecole bioattive in interventi di foderatura di dipinti
BARRESI, Giovanna Benedetta;TRAPANI, Maria Rosa;Di Carlo, Enza;GIORDANO, AMBRA;PARISI, Maria Giovanna;CAMMARATA, Matteo;PALLA, Franco
2015-01-01
Abstract
In questo studio è stato valutato l’utilizzo di molecole antimicrobiche estratte da organismi marini invertebrati (Anthozoa), al fine di limitare o inibire la crescita microbica su materiali impiegati per il restauro di manufatti storico-artistici. I ceppi batterici e fungini utilizzati nei saggi antimicrobici, sono stati isolati da porzioni di tele, stratificate con colla, impiegate nella foderatura di dipinti. Mediante un approccio integrato che comprende tecniche di microscopia e tecniche molecolari, sono state identificate colonie batteriche appartenenti ai generi Enterobacter e Micrococcus e fungine appartenenti ai generi Aspergillus e Penicillium. L’attività antimicrobica delle molecole (BMA1, BMA2, BMA3) è stata testata sui ceppi microbici identificati, definendo le corrispondenti Concentrazioni Minime Inibenti (MIC) e le Concentrazioni Minime Battericide/Fungicide (MBC/MFC). Inoltre, l’attività antimicrobica è stata testata su provini assemblati ad hoc in laboratorio, realizzati con colla pasta stratificata su due tipi di tela (lino, sintetica), simulando un intervento di foderatura. La presenza delle molecole BMA nella colla pasta ha contrastato la crescita microbica, inibendola completamente per il campione BMA1 e parzialmente in presenza di BMA2 e BMA3. L’utilizzo di queste molecole nel campo della conservazione dei beni culturali, costituisce un importante contributo allo sviluppo di tecnologie innovative, nel rispetto delle procedure del restauro conservativo.File | Dimensione | Formato | |
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