La tesi di Angela Maiello Archivi interattivi ed arte. Per un’estetica della memoria collettiva nell’era della cultura partecipativa ha come oggetto di studio le forme di partecipazione che hanno luogo in rete. Il lavoro ha due obiettivi: fornire gli strumenti metodologici e concettuali necessari ad una comprensione critica dei fenomeni partecipativi della rete e inquadrare tali fenomeni nell’ambito di una riflessione sulle modalità contemporanee di configurazione della memoria collettiva e rinnovamento delle pratiche artistiche. 
La tesi si articola in cinque capitoli. Nei capitoli 1 e 2 vengono discussi i presupposti teorici su cui è stato impiantato il lavoro di ricerca: la messa in questione del concetto di archivio e la comprensione dell’estetica come riflessione sulle modalità, storicamente e tecnicamente determinate, di configurazione dell’aisthesis. Nel primo capitolo, a partire dalla presentazione di nuove pratiche di raccolta, accumulo informazioni, viene offerta una ricognizione del concetto di archivio, muovendo dalla tesi che nel XX secolo esso è stato oggetto di molteplici indagini e problematizzazioni teoriche, oltre che di specifiche ricerche artistiche (Derrida, Foucault, Foster) Nel secondo capitolo viene presentata la seguente tesi: il compito dell’estetica oggi è quello di contribuire ad una comprensione critica delle modalità di funzionamento dei nuovi dispositivi tecnologici e dell’impatto che essi hanno sulla configurazione della sensibilità umana e sull’instaurazione del senso comune. In tale prospettiva, vengono individuate e discusse quelle circostanze teoriche in cui il nesso tra estetica e media è stato produttivamente messo in questione (Benjamin, McLuhan, De Kerckhove, Levy, Stiegler) I capitoli 3 e 4 sono interamente dedicati ad un’analisi dei meccanismi che regolano le pratiche partecipative online, e fanno ampio ricorso alla letteratura di settore più recente su questi argomenti.(Manovich, Jenkins, Bolter-Grusin). Lo scopo di questi due capitoli è di inquadrare teoricamente la costitutiva duplicità della rete come archivio: essa infatti si basa sulla coessenzialità di manipolazione e accumulo, ovvero sulla complementarità della sempre rinnovata possibilità di editare i contenuti digitali e il potenziamento delle capacità di accumulo di tali dati e informazioni Nel capitolo 3 viene proposta e discussa la definizione di medialità digitale partecipata. Le tesi più originali del capitolo sono due. La prima è di carattere metodologico: per poter comprendere meglio le forme di manipolazione e ibridazione dei contenuti e delle tecnologie digitali va assunto un cambio di prospettiva, che dal paradigma della rappresentazione visiva si sposti su quella della produzione e riproduzione musicale. La seconda è che il web 2.0 costituisce un potente ed efficace dispositivo ludico della partecipazione. Nel capitolo 4 viene preso in esame il caso dei Big Data, in quanto epifenomeno più evidente di un significativo cambiamento in atto che coinvolge i sistemi di apprendimento e più in generale il modo in cui comprendiamo, organizziamo ed elaboriamo la realtà che ci circonda. In chiusura di capitolo vengono discusse alcune teorie di ambito sociologico sulla formazione della memoria collettiva (Todorov, Halbwachs, Assmann), in particolar modo si adotterà la distinzione assmaniana tra memoria archivio e memoria funzionale. L’ultimo capitolo è dedicato all’analisi delle pratiche artistiche dell’ultimo decennio in cui il rapporto tra archivio ed elaborazione memoriale viene scelto come oggetto di ricerca e indagine. L’obiettivo di questo capitolo è quello di verificare in che modo il paradigma dell’archivio, che ha attraversato l’arte del XX secolo, si rinnovi oggi nell’era degli archivi interattivi e sopratutto di indicare quale può essere l’apporto creativo dell’arte in quel necessario, ma oggi assai complicato rapporto, tra archivi interattivi e rielaborazione memoriale operata tramite dispositivi e protocolli digitali. 


Maiello, A.Archivi interattivi ed arte. Per un’estetica della memoria collettiva nell’era della cultura partecipativa.

Archivi interattivi ed arte. Per un’estetica della memoria collettiva nell’era della cultura partecipativa

MAIELLO, Angela

Abstract

La tesi di Angela Maiello Archivi interattivi ed arte. Per un’estetica della memoria collettiva nell’era della cultura partecipativa ha come oggetto di studio le forme di partecipazione che hanno luogo in rete. Il lavoro ha due obiettivi: fornire gli strumenti metodologici e concettuali necessari ad una comprensione critica dei fenomeni partecipativi della rete e inquadrare tali fenomeni nell’ambito di una riflessione sulle modalità contemporanee di configurazione della memoria collettiva e rinnovamento delle pratiche artistiche. 
La tesi si articola in cinque capitoli. Nei capitoli 1 e 2 vengono discussi i presupposti teorici su cui è stato impiantato il lavoro di ricerca: la messa in questione del concetto di archivio e la comprensione dell’estetica come riflessione sulle modalità, storicamente e tecnicamente determinate, di configurazione dell’aisthesis. Nel primo capitolo, a partire dalla presentazione di nuove pratiche di raccolta, accumulo informazioni, viene offerta una ricognizione del concetto di archivio, muovendo dalla tesi che nel XX secolo esso è stato oggetto di molteplici indagini e problematizzazioni teoriche, oltre che di specifiche ricerche artistiche (Derrida, Foucault, Foster) Nel secondo capitolo viene presentata la seguente tesi: il compito dell’estetica oggi è quello di contribuire ad una comprensione critica delle modalità di funzionamento dei nuovi dispositivi tecnologici e dell’impatto che essi hanno sulla configurazione della sensibilità umana e sull’instaurazione del senso comune. In tale prospettiva, vengono individuate e discusse quelle circostanze teoriche in cui il nesso tra estetica e media è stato produttivamente messo in questione (Benjamin, McLuhan, De Kerckhove, Levy, Stiegler) I capitoli 3 e 4 sono interamente dedicati ad un’analisi dei meccanismi che regolano le pratiche partecipative online, e fanno ampio ricorso alla letteratura di settore più recente su questi argomenti.(Manovich, Jenkins, Bolter-Grusin). Lo scopo di questi due capitoli è di inquadrare teoricamente la costitutiva duplicità della rete come archivio: essa infatti si basa sulla coessenzialità di manipolazione e accumulo, ovvero sulla complementarità della sempre rinnovata possibilità di editare i contenuti digitali e il potenziamento delle capacità di accumulo di tali dati e informazioni Nel capitolo 3 viene proposta e discussa la definizione di medialità digitale partecipata. Le tesi più originali del capitolo sono due. La prima è di carattere metodologico: per poter comprendere meglio le forme di manipolazione e ibridazione dei contenuti e delle tecnologie digitali va assunto un cambio di prospettiva, che dal paradigma della rappresentazione visiva si sposti su quella della produzione e riproduzione musicale. La seconda è che il web 2.0 costituisce un potente ed efficace dispositivo ludico della partecipazione. Nel capitolo 4 viene preso in esame il caso dei Big Data, in quanto epifenomeno più evidente di un significativo cambiamento in atto che coinvolge i sistemi di apprendimento e più in generale il modo in cui comprendiamo, organizziamo ed elaboriamo la realtà che ci circonda. In chiusura di capitolo vengono discusse alcune teorie di ambito sociologico sulla formazione della memoria collettiva (Todorov, Halbwachs, Assmann), in particolar modo si adotterà la distinzione assmaniana tra memoria archivio e memoria funzionale. L’ultimo capitolo è dedicato all’analisi delle pratiche artistiche dell’ultimo decennio in cui il rapporto tra archivio ed elaborazione memoriale viene scelto come oggetto di ricerca e indagine. L’obiettivo di questo capitolo è quello di verificare in che modo il paradigma dell’archivio, che ha attraversato l’arte del XX secolo, si rinnovi oggi nell’era degli archivi interattivi e sopratutto di indicare quale può essere l’apporto creativo dell’arte in quel necessario, ma oggi assai complicato rapporto, tra archivi interattivi e rielaborazione memoriale operata tramite dispositivi e protocolli digitali. 

estetica, arte, nuovi media, memoria collettiva, archivio
Maiello, A.Archivi interattivi ed arte. Per un’estetica della memoria collettiva nell’era della cultura partecipativa.
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