Il contributo mette in luce il rapporto propulsivo della visione progettuale Tune-It di collegamento fisso tra Sicilia e Tunisia nella configurazione degli scenari geopolitici che costituiscono lo sfondo delle principali problematiche dell'infrastrutturazione nelle regioni mediterranee. Una ragione delle previsioni e il mantenimento del Ponte sullo Stretto nella programmazione comunitaria delle reti T-TEN dipende dalla realizzazione anche in tempi molto lunghi, della connessione diretta tra le sponde del Mediterraneo nel punto più centrale dei flussi di persone e merci con andamento nord-sud. Quindi, secondo la visione di Tune-It, il Ponte di Messina non esiste senza una speranza che un giorno i flussi che una volta giunti a Palermo da Berlino, ad esempio, possano giungere pure in Tunisia agevolmente ed in tempi ragionevoli. Tra i paesi euromediterranei l’Italia è quello più centrale e vicino al cuore d’Europa e quindi è il più avvantaggiato dal punto di vista della velocità dei flussi per la logistica integrata terrestre. Senza tale ultima prospettiva di unione tra Europa e sponda sud del Mediterraneo, la stessa realizzazione del Ponte di Messina appare sostanzialmente inutile. Allo stesso modo, seguendo questo modo di ragionare, appare vago e retorico oggi il corridoio n.1 della rete T-Ten Palermo-Berlino che, infatti, è stato già ‘superato’ dalla ipotesi del collegamento del corridoio n.5 Helsinki – Malta. Ma la prospettiva di una connessione tra Europa continentale e paesi della sponda sud e orientale del Mediterraneo ancora vede a confronto regioni relativamente sviluppate ed altre caratterizzate da separazioni interne e scontri sanguinosi, sfibrate tra fazioni tribali, deboli e comunque in fase di forte trasformazione economica, sociale e culturale. Lo scetticismo e le forti critiche alla realizzazione del Ponte dello Stretto hanno dominato il dibattito nazionale ed internazionale su questo tema. Tutto potrebbe cambiare se entrasse in gioco la prospettiva inedita di una geo-politica a favore di una connessione forte tra Europa e Africa ovviamente in una chiave non solo di potenziamento infrastrutturale ma soprattutto di cooperazione transfrontaliera che oggi appare lontana per effetto della situazione tensionale per le guerre interne alle fazioni e posizioni dell'Islam che stanno generando forti pressioni migratorie incontrollate e forse incontrollabili. Per superare l'attuale marginalizzazione dei territori a sud d'Europa non basta una politica concentrata sul recupero del gap infrastrutturale ed il rilancio delle risorse produttive meridiane, appare necessaria una forte concertazione geopolitica che potrebbe far perno sulle regioni e i paesi del Mediterraneo nell’ambito delle relazioni tra i fautori della pacificazione mondiale.
TRAPANI FERDINANDO (2014). Oltre le Colonne d’Ercole. Passaggio a Sud a priorità epocale. Il progetto TUNE-IT. URBANISTICA INFORMAZIONI, VIII GIORNATA DI STUDIO INU, UNA POLITICA PER LE CITTA’ ITALIANE - 8° Study Day of INU. Policies for Italian Cities(Sessione 2: Politiche per le infrastrutture), 53-54.
Oltre le Colonne d’Ercole. Passaggio a Sud a priorità epocale. Il progetto TUNE-IT
TRAPANI, Ferdinando
2014-01-01
Abstract
Il contributo mette in luce il rapporto propulsivo della visione progettuale Tune-It di collegamento fisso tra Sicilia e Tunisia nella configurazione degli scenari geopolitici che costituiscono lo sfondo delle principali problematiche dell'infrastrutturazione nelle regioni mediterranee. Una ragione delle previsioni e il mantenimento del Ponte sullo Stretto nella programmazione comunitaria delle reti T-TEN dipende dalla realizzazione anche in tempi molto lunghi, della connessione diretta tra le sponde del Mediterraneo nel punto più centrale dei flussi di persone e merci con andamento nord-sud. Quindi, secondo la visione di Tune-It, il Ponte di Messina non esiste senza una speranza che un giorno i flussi che una volta giunti a Palermo da Berlino, ad esempio, possano giungere pure in Tunisia agevolmente ed in tempi ragionevoli. Tra i paesi euromediterranei l’Italia è quello più centrale e vicino al cuore d’Europa e quindi è il più avvantaggiato dal punto di vista della velocità dei flussi per la logistica integrata terrestre. Senza tale ultima prospettiva di unione tra Europa e sponda sud del Mediterraneo, la stessa realizzazione del Ponte di Messina appare sostanzialmente inutile. Allo stesso modo, seguendo questo modo di ragionare, appare vago e retorico oggi il corridoio n.1 della rete T-Ten Palermo-Berlino che, infatti, è stato già ‘superato’ dalla ipotesi del collegamento del corridoio n.5 Helsinki – Malta. Ma la prospettiva di una connessione tra Europa continentale e paesi della sponda sud e orientale del Mediterraneo ancora vede a confronto regioni relativamente sviluppate ed altre caratterizzate da separazioni interne e scontri sanguinosi, sfibrate tra fazioni tribali, deboli e comunque in fase di forte trasformazione economica, sociale e culturale. Lo scetticismo e le forti critiche alla realizzazione del Ponte dello Stretto hanno dominato il dibattito nazionale ed internazionale su questo tema. Tutto potrebbe cambiare se entrasse in gioco la prospettiva inedita di una geo-politica a favore di una connessione forte tra Europa e Africa ovviamente in una chiave non solo di potenziamento infrastrutturale ma soprattutto di cooperazione transfrontaliera che oggi appare lontana per effetto della situazione tensionale per le guerre interne alle fazioni e posizioni dell'Islam che stanno generando forti pressioni migratorie incontrollate e forse incontrollabili. Per superare l'attuale marginalizzazione dei territori a sud d'Europa non basta una politica concentrata sul recupero del gap infrastrutturale ed il rilancio delle risorse produttive meridiane, appare necessaria una forte concertazione geopolitica che potrebbe far perno sulle regioni e i paesi del Mediterraneo nell’ambito delle relazioni tra i fautori della pacificazione mondiale.File | Dimensione | Formato | |
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