Il caso dei nevaioli mostra come anche l’archeologia linguistica possa avere una significativa rilevanza nello studio lessicale, specialmente quando problemi di lessicografia settoriale si sposano con problemi di storia della lingua e di contatto in diacronia. Il caso dei "nevaioli", con la circolazione di lessico settoriale tra diversi ambiti, richiama la possibilità di rivolgere l’attenzione alle lingue speciali non necessariamente in termini di singoli settori: la lingua dei contadini, quella dei carbonai, quella dei pastori ecc. L’attenzione può essere rivolta alla possibilità dell’esistenza di un ampio nucleo di lessico della montagna o delle attività di montagna, all’interno del quale l’incrocio di vari orizzonti ergologici, lavorativi, etnografici, si fonderebbe in primo luogo sul fatto che all’interno di quegli orizzonti si muovono gli stessi soggetti. Ma un’attenzione particolare va anche rivolta all’ambiente (o allo spazio geografico e linguistico) che tali orizzonti racchiude: la sua configurazione, anche fisica o, se si vuole, ecologica, determina in qualche misura le direttrici e le dinamiche di circolazione e scambio di saperi culturali perfino nei casi di sapere altamente specializzato.
Sottile, R. (2010). NEVIERE E "NEVAIOLI" IN SICILIA. OSSERVAZIONI (A POSTERIORI) SU UN INTERESSANTE SETTORE DELLA CULTURA DIALETTALE. In G. MARCATO (a cura di), TRA LINGUA E DIALETTO (pp. 215-222). PADOVA : Unipress.
NEVIERE E "NEVAIOLI" IN SICILIA. OSSERVAZIONI (A POSTERIORI) SU UN INTERESSANTE SETTORE DELLA CULTURA DIALETTALE
SOTTILE, Roberto
2010-01-01
Abstract
Il caso dei nevaioli mostra come anche l’archeologia linguistica possa avere una significativa rilevanza nello studio lessicale, specialmente quando problemi di lessicografia settoriale si sposano con problemi di storia della lingua e di contatto in diacronia. Il caso dei "nevaioli", con la circolazione di lessico settoriale tra diversi ambiti, richiama la possibilità di rivolgere l’attenzione alle lingue speciali non necessariamente in termini di singoli settori: la lingua dei contadini, quella dei carbonai, quella dei pastori ecc. L’attenzione può essere rivolta alla possibilità dell’esistenza di un ampio nucleo di lessico della montagna o delle attività di montagna, all’interno del quale l’incrocio di vari orizzonti ergologici, lavorativi, etnografici, si fonderebbe in primo luogo sul fatto che all’interno di quegli orizzonti si muovono gli stessi soggetti. Ma un’attenzione particolare va anche rivolta all’ambiente (o allo spazio geografico e linguistico) che tali orizzonti racchiude: la sua configurazione, anche fisica o, se si vuole, ecologica, determina in qualche misura le direttrici e le dinamiche di circolazione e scambio di saperi culturali perfino nei casi di sapere altamente specializzato.File | Dimensione | Formato | |
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