Il Palazzo Enciclopedico, come aspirazione alla conoscenza totale del mondo, ci costringe a interrogarci, per converso, sulle cesure che attraversano il campo del sapere entro cui ci muoviamo, e sulle finalità che può avere il mantenerle o il superarle. L’ossessione inesausta e sempre frustrata verso la totalità, in cui la ricerca si sostiene sulla meraviglia, sposta inoltre l’attenzione sulle passioni che stimolano la conoscenza: un piano di confronto dove arte e scienza, viste sotto un’angolazione storica, negoziano le loro reciproche posizioni, e non sempre risultano antagoniste. Infine, il metodo della raccolta e dell’esposizione ci induce a considerare il ruolo degli oggetti, i quali nella loro triplice incarnazione di reperto, di merce, di immagine, aprono in definitiva lo spazio alla fantasmagoria. Seguendo queste linee interpretative, il presente lavoro propone una rassegna possibile dei Palazzi Enciclopedici, reali o immaginati: dalla Casa di Salomone di Francis Bacon, Lord Cancelliere d’Inghilterra sotto Giacomo I, al Palais Idéal realizzato dal postino di Hauterives, passando per le Esposizioni universali di epoca vittoriana. E infine, attraverso questa raccolta eteroclita, paradigmatica e necessariamente incompleta, si interroga sul significato di proporre nuovamente, oggi, il tema della Wunderkammer, in relazione allo stato attuale della conoscenza per immagini, fra l’imaging scientifico e la stretta delle forze tettoniche dell’immaginario.
Giallombardo, F. (2013). I Palazzi Enciclopedici: le passioni della conoscenza e le forme del possesso. ROOTS§ROUTES, Anno 3, Numero 11.
I Palazzi Enciclopedici: le passioni della conoscenza e le forme del possesso
GIALLOMBARDO, Floriana
2013-01-01
Abstract
Il Palazzo Enciclopedico, come aspirazione alla conoscenza totale del mondo, ci costringe a interrogarci, per converso, sulle cesure che attraversano il campo del sapere entro cui ci muoviamo, e sulle finalità che può avere il mantenerle o il superarle. L’ossessione inesausta e sempre frustrata verso la totalità, in cui la ricerca si sostiene sulla meraviglia, sposta inoltre l’attenzione sulle passioni che stimolano la conoscenza: un piano di confronto dove arte e scienza, viste sotto un’angolazione storica, negoziano le loro reciproche posizioni, e non sempre risultano antagoniste. Infine, il metodo della raccolta e dell’esposizione ci induce a considerare il ruolo degli oggetti, i quali nella loro triplice incarnazione di reperto, di merce, di immagine, aprono in definitiva lo spazio alla fantasmagoria. Seguendo queste linee interpretative, il presente lavoro propone una rassegna possibile dei Palazzi Enciclopedici, reali o immaginati: dalla Casa di Salomone di Francis Bacon, Lord Cancelliere d’Inghilterra sotto Giacomo I, al Palais Idéal realizzato dal postino di Hauterives, passando per le Esposizioni universali di epoca vittoriana. E infine, attraverso questa raccolta eteroclita, paradigmatica e necessariamente incompleta, si interroga sul significato di proporre nuovamente, oggi, il tema della Wunderkammer, in relazione allo stato attuale della conoscenza per immagini, fra l’imaging scientifico e la stretta delle forze tettoniche dell’immaginario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.