Alla fine degli anni sessanta del secolo scorso il sociologo urbano R.E. Park (1967) definiva la città il luogo creato dall’uomo per realizzare le proprie aspirazioni. Negli stessi anni, si riconosceva il “diritto alla città”, inteso quale diritto di ogni uomo di vivere in un luogo in cui sussistono le condizioni per l’affermazione delle proprie aspirazioni (Lefebvre H., 1968). Il “diritto alla città” sottende i valori della libertà, uguaglianza e solidarietà ed integra come un necessario prerequisito il diritto ad un’«abitazione adeguata per tutti» (Declaration on Cities and Other Human Settlements in the new Millennium, 2001, United Nations). Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che integra la Carta europea dei diritti fondamentali (Charter of the Fundamental Rights on the European Union, 2000), il “diritto all’alloggio” è divenuto un fondamento istituzionale delle politiche comunitarie europee. Il ruolo di attrattori sociali privilegiati svolto dalle città e la crisi economico-finanziaria in atto hanno provocato un aggravamento della crisi dell’alloggio, che interessa oggi sempre più estese fasce di popolazione – giovani coppie, persone sole, lavoratori in mobilità, anziani, immigrati, lavoratori precari, separati, persone e famiglie a basso e medio-basso reddito – impossibilitate ad acquistare un alloggio e a sostenere le relative spese energetiche e di manutenzione ovvero a fare fronte alla locazione a prezzi di mercato aperto. A fronte dell’elevata domanda di residenza in città, l’evoluzione dei sistemi urbani è fondata su logiche di mercato che tendono a massimizzare i valori di scambio, a ridurre i valori d’uso e a negare i valori sociali. Il mercato immobiliare è dominato da attività speculative che precludono a molti l’accesso all’abitazione. È necessario individuare soluzioni produttive di alloggi sociali che incrementino i valori d’uso privati e sociali, limitando i valori di scambio per molti cittadini non commensurabili con i propri redditi.

Granata, M. (2014). Il Diritto all'alloggio quale prerequisito per l'affermazione del Diritto alla città. In C. Beguinot (a cura di), Un manifesto Un concorso. The right to the City for All (pp. 85-88). Napoli : Giannini.

Il Diritto all'alloggio quale prerequisito per l'affermazione del Diritto alla città

GRANATA, Maria
2014-01-01

Abstract

Alla fine degli anni sessanta del secolo scorso il sociologo urbano R.E. Park (1967) definiva la città il luogo creato dall’uomo per realizzare le proprie aspirazioni. Negli stessi anni, si riconosceva il “diritto alla città”, inteso quale diritto di ogni uomo di vivere in un luogo in cui sussistono le condizioni per l’affermazione delle proprie aspirazioni (Lefebvre H., 1968). Il “diritto alla città” sottende i valori della libertà, uguaglianza e solidarietà ed integra come un necessario prerequisito il diritto ad un’«abitazione adeguata per tutti» (Declaration on Cities and Other Human Settlements in the new Millennium, 2001, United Nations). Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che integra la Carta europea dei diritti fondamentali (Charter of the Fundamental Rights on the European Union, 2000), il “diritto all’alloggio” è divenuto un fondamento istituzionale delle politiche comunitarie europee. Il ruolo di attrattori sociali privilegiati svolto dalle città e la crisi economico-finanziaria in atto hanno provocato un aggravamento della crisi dell’alloggio, che interessa oggi sempre più estese fasce di popolazione – giovani coppie, persone sole, lavoratori in mobilità, anziani, immigrati, lavoratori precari, separati, persone e famiglie a basso e medio-basso reddito – impossibilitate ad acquistare un alloggio e a sostenere le relative spese energetiche e di manutenzione ovvero a fare fronte alla locazione a prezzi di mercato aperto. A fronte dell’elevata domanda di residenza in città, l’evoluzione dei sistemi urbani è fondata su logiche di mercato che tendono a massimizzare i valori di scambio, a ridurre i valori d’uso e a negare i valori sociali. Il mercato immobiliare è dominato da attività speculative che precludono a molti l’accesso all’abitazione. È necessario individuare soluzioni produttive di alloggi sociali che incrementino i valori d’uso privati e sociali, limitando i valori di scambio per molti cittadini non commensurabili con i propri redditi.
2014
Settore ICAR/22 - Estimo
Granata, M. (2014). Il Diritto all'alloggio quale prerequisito per l'affermazione del Diritto alla città. In C. Beguinot (a cura di), Un manifesto Un concorso. The right to the City for All (pp. 85-88). Napoli : Giannini.
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