Background: L'osteomielite è uno delle complicanze infettive più gravi del paziente sottoposto a riduzione della fratture mediante mezzi di sintesi. Alcuni pazienti hanno manifestazioni sistemiche di infezione ma alcuni anche se non diabetici e immunocompetenti possono avere solo sintomi locali come ulcerazione cutanea da fistola ossea. Recentemente alcuni lavori dimostrano come l’utilizzo delle prostaglandine ad azione vasodilatatoria come PGE1, PGE2 in associazione alla terapia antibiotica possano contribuire alla più rapida guarigione della osteomielite senza intervento chirurgico ortopedico poiché le prostaglandine sembrano ridurre la formazione del biofilm e la cronicizzazione dell’infezione favorendo una rapida ed efficace clearance del microorganismo. Qui di seguito il primo caso di guarigione da un’osteomielite causata da Staphylococcus aureus in un paziente con pregressa frattura del piatto tibiale e impianto di mezzi di sintesi regredita dopo solo management medico con antibiotici, antitrombotici e PGE1 vasodilatatore (ALPROSTADIL ALFACICLODESTRINA). Case report: Nel mese di Dicembre 2013 giunge all’osservazione della Casa di Cure Orestano, Palermo, Italia, un soggetto di età 47 anni per osteomielite ed ulcera cronica al terzo prossimale della gamba sinistra con anamnesi patologica remota negativa per qualsiasi comorbidità, che riferiva pregresso intervento due anni prima della osservazione per riduzione della frattura al piatto tibiale della gamba sinistra con mezzi di sintesi eseguito presso altro presidio ospedaliero. Il processo osteomielitico era confermato da indagine con scintigrafia con leucociti marcati eseguita presso altra struttura. Il paziente inoltre, mostrava esito di campione colturale positivo per Staphylococcus aureus ottenuto durante re intervento eseguito presso altro presidio. Per tale motivo il paziente veniva ricoverato in regime di Day-Hospital presso Casa di Cure Orestano eseguendo il seguente ciclo terapeutico della durata di 4 gg con PGE1 (alprostadil 60 mg/die e.v. diluita in 250 cc di soluzione fisiologica in 3 ore, one daily) associata a Nadroparina calcica (3800ui / 0,4 ml, s.c. one daily) e terapia antibiotica. Successivamente il paziente è stato seguito in regime ambulatoriale con Aminaftone (2-idrossi-3-metil-1,4 naftoidrochinone-2-p-aminobenzoato) 75mg/die plus L-Propionil Carnitina 1 gr/die plus Sulodexide 50 mg/die plus terapia antibiotica per os; questa terapia combinata è stata praticata per un mese. Durante tale trattamento le valutazioni ambulatoriali di chirurgia vascolare mostravano miglioramento della sintomatologia locale e tendenza a rapida riepitelizzazione dell’ulcera. Si è quindi proposta al paziente l’esecuzione di un secondo ciclo di trattamento per via endovenosa come menzionato in regime di Day-Hospital della durata di 4 gg. Alla Dimissione si notavano completa risoluzione della sintomatologia dolorosa e cicatrizzazione dell’ulcera; la guarigione del processo osteomielitico è stata confermata dalla ripetizione dell’indagine scintigrafica con leucociti marcati. Conclusioni: Dopo disamina della letteratura, gli autori affermano che questo è a tutt’oggi il primo caso clinico di accelerata guarigione da processo osteomielitico con ulcerazione da fistolizzazione ossea in un soggetto immunocompetente senza fattori di rischio (es. diabete) con un trattamento che include PGE1 nel protocollo di management delle complicanze che possono verificarsi in seguito a una frattura ossea. Il nostro caso sembra avvalorare le recenti osservazioni pubblicate da Lovati et al. (Plos One 2014) che suggeriscono come l'uso di una combinazione di farmaci antibiotici e vasodilatatore possa prevenire le infezioni ossee su modello animale. In conclusione, il nostro caso suggerisce come il nostro management medico dell’evento osteomielite con fistolizzazione cutanea in caso d’infortunio sul lavoro, potrebbe ridurre i tempi di guarigione tra la lesione primaria e i tempi di trattamento della complicanza osteomielitica, con una notevole ricaduta in termine di costi/beneficio tanto per un più rapido riavvio del lavoratore alla propria attività, e con minori postumi permanenti, quanto in termine di minore impegno temporale ed economico per il SSN.
Bentivegna, E., Citarrella, E., Vivaldi, R., Di Carlo, P. (2014). Descrizione del primo caso clinico di rapida guarigione di un ulcera cutanea in soggetto con osteomielite da Staphylococcus aureus dopo trattamento che include PGE1 vasodilatatore. In X Convegno Nazionale di Medicina Legale Previdenziale. rimini : Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Descrizione del primo caso clinico di rapida guarigione di un ulcera cutanea in soggetto con osteomielite da Staphylococcus aureus dopo trattamento che include PGE1 vasodilatatore
DI CARLO, PaolaUltimo
2014-01-01
Abstract
Background: L'osteomielite è uno delle complicanze infettive più gravi del paziente sottoposto a riduzione della fratture mediante mezzi di sintesi. Alcuni pazienti hanno manifestazioni sistemiche di infezione ma alcuni anche se non diabetici e immunocompetenti possono avere solo sintomi locali come ulcerazione cutanea da fistola ossea. Recentemente alcuni lavori dimostrano come l’utilizzo delle prostaglandine ad azione vasodilatatoria come PGE1, PGE2 in associazione alla terapia antibiotica possano contribuire alla più rapida guarigione della osteomielite senza intervento chirurgico ortopedico poiché le prostaglandine sembrano ridurre la formazione del biofilm e la cronicizzazione dell’infezione favorendo una rapida ed efficace clearance del microorganismo. Qui di seguito il primo caso di guarigione da un’osteomielite causata da Staphylococcus aureus in un paziente con pregressa frattura del piatto tibiale e impianto di mezzi di sintesi regredita dopo solo management medico con antibiotici, antitrombotici e PGE1 vasodilatatore (ALPROSTADIL ALFACICLODESTRINA). Case report: Nel mese di Dicembre 2013 giunge all’osservazione della Casa di Cure Orestano, Palermo, Italia, un soggetto di età 47 anni per osteomielite ed ulcera cronica al terzo prossimale della gamba sinistra con anamnesi patologica remota negativa per qualsiasi comorbidità, che riferiva pregresso intervento due anni prima della osservazione per riduzione della frattura al piatto tibiale della gamba sinistra con mezzi di sintesi eseguito presso altro presidio ospedaliero. Il processo osteomielitico era confermato da indagine con scintigrafia con leucociti marcati eseguita presso altra struttura. Il paziente inoltre, mostrava esito di campione colturale positivo per Staphylococcus aureus ottenuto durante re intervento eseguito presso altro presidio. Per tale motivo il paziente veniva ricoverato in regime di Day-Hospital presso Casa di Cure Orestano eseguendo il seguente ciclo terapeutico della durata di 4 gg con PGE1 (alprostadil 60 mg/die e.v. diluita in 250 cc di soluzione fisiologica in 3 ore, one daily) associata a Nadroparina calcica (3800ui / 0,4 ml, s.c. one daily) e terapia antibiotica. Successivamente il paziente è stato seguito in regime ambulatoriale con Aminaftone (2-idrossi-3-metil-1,4 naftoidrochinone-2-p-aminobenzoato) 75mg/die plus L-Propionil Carnitina 1 gr/die plus Sulodexide 50 mg/die plus terapia antibiotica per os; questa terapia combinata è stata praticata per un mese. Durante tale trattamento le valutazioni ambulatoriali di chirurgia vascolare mostravano miglioramento della sintomatologia locale e tendenza a rapida riepitelizzazione dell’ulcera. Si è quindi proposta al paziente l’esecuzione di un secondo ciclo di trattamento per via endovenosa come menzionato in regime di Day-Hospital della durata di 4 gg. Alla Dimissione si notavano completa risoluzione della sintomatologia dolorosa e cicatrizzazione dell’ulcera; la guarigione del processo osteomielitico è stata confermata dalla ripetizione dell’indagine scintigrafica con leucociti marcati. Conclusioni: Dopo disamina della letteratura, gli autori affermano che questo è a tutt’oggi il primo caso clinico di accelerata guarigione da processo osteomielitico con ulcerazione da fistolizzazione ossea in un soggetto immunocompetente senza fattori di rischio (es. diabete) con un trattamento che include PGE1 nel protocollo di management delle complicanze che possono verificarsi in seguito a una frattura ossea. Il nostro caso sembra avvalorare le recenti osservazioni pubblicate da Lovati et al. (Plos One 2014) che suggeriscono come l'uso di una combinazione di farmaci antibiotici e vasodilatatore possa prevenire le infezioni ossee su modello animale. In conclusione, il nostro caso suggerisce come il nostro management medico dell’evento osteomielite con fistolizzazione cutanea in caso d’infortunio sul lavoro, potrebbe ridurre i tempi di guarigione tra la lesione primaria e i tempi di trattamento della complicanza osteomielitica, con una notevole ricaduta in termine di costi/beneficio tanto per un più rapido riavvio del lavoratore alla propria attività, e con minori postumi permanenti, quanto in termine di minore impegno temporale ed economico per il SSN.File | Dimensione | Formato | |
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