Negli ovini da latte le mastiti costituiscono una delle principali cause di perdite economiche per la ridotta produzione e soprattutto per la scarsa qualità tecnologica del latte. Diversi studi hanno dimostrato che il contenuto in cellule somatiche (SCC) del latte può essere impiegato sia come metodo diagnostico sia come criterio di selezione nei programmi di miglioramento genetico per la resistenza alle mastiti. Obiettivo di questo lavoro è stato applicare la metodologia delle Receiver Operating Characteristics curves (ROC) per valutare la capacità diagnostica del SCC nel discriminare le mammelle infette da quelle sane e per individuare un valore soglia discriminante in ovini da latte. In totale sono stati analizzati 14.072 campioni di latte individuale da 720 pecore di razza Valle del Belice in 5 allevamenti. L’isolamento e l’identificazione batterica sono stati effettuati tramite semina di 10 μl di latte su Agar Sangue incubato a 37°C per 24 - 48h in aerofilia e, se necessario, in microaerofilia e la determinazione delle SCC mediante citometria di flusso. In base al risultato dell’esame batteriologico sono stati identificati 9 gruppi. La media aritmetica del SCS per i test negativi e positivi è risultata rispettivamente di 5.17 ± 0.008 e 5.80 ± 0.010, la media geometrica del SCC per i test negativi e positivi è risultata rispettivamente di 146.96 x 103 e 630.85 x 103 cells/ml. Complessivamente sono risultati positivi all’esame batteriologico 6207 campioni con una prevalenza pari al 44,1%. L’AUC è risultata pari a 0.73 ± 0.004 (P 0.0001). Il POO è risultato essere >427x103 cells/ml, in corrispondenza di tale punto la sensibilità è pari al 59,2% mentre la specificità si attesta all’80,9%. In corrispondenza di tale valore il 71% dei soggetti positivi ed il 72% dei soggetti negativi sono classificati correttamente. L’approccio di tipo non parametrico per la stima delle ROC ha dimostrato che il SCC può essere validamente utilizzato per discriminare gli animali infetti da quelli sani. Tuttavia ulteriori studi si ritengono necessari per una più precisa valutazione economica dei costi delle mastiti in considerazione del fatto che il POO sulle ROC tende a spostarsi verso valori con più alta Se e più bassa Sp man mano che i costi dei falsi positivi si riducono rispetto a quelli dei falsi negativi o quando aumenta il valore della prevalenza.

Tolone, M., Scatassa, M.L., Mancuso, I., Miraglia, V., Portolano, B. (2013). Cellule somatiche in latte ovino: analisi e applicazione delle curve ROC. In XX Congresso Nazionale SIPAOC (pp.47-47).

Cellule somatiche in latte ovino: analisi e applicazione delle curve ROC

TOLONE, Marco;PORTOLANO, Baldassare
2013-01-01

Abstract

Negli ovini da latte le mastiti costituiscono una delle principali cause di perdite economiche per la ridotta produzione e soprattutto per la scarsa qualità tecnologica del latte. Diversi studi hanno dimostrato che il contenuto in cellule somatiche (SCC) del latte può essere impiegato sia come metodo diagnostico sia come criterio di selezione nei programmi di miglioramento genetico per la resistenza alle mastiti. Obiettivo di questo lavoro è stato applicare la metodologia delle Receiver Operating Characteristics curves (ROC) per valutare la capacità diagnostica del SCC nel discriminare le mammelle infette da quelle sane e per individuare un valore soglia discriminante in ovini da latte. In totale sono stati analizzati 14.072 campioni di latte individuale da 720 pecore di razza Valle del Belice in 5 allevamenti. L’isolamento e l’identificazione batterica sono stati effettuati tramite semina di 10 μl di latte su Agar Sangue incubato a 37°C per 24 - 48h in aerofilia e, se necessario, in microaerofilia e la determinazione delle SCC mediante citometria di flusso. In base al risultato dell’esame batteriologico sono stati identificati 9 gruppi. La media aritmetica del SCS per i test negativi e positivi è risultata rispettivamente di 5.17 ± 0.008 e 5.80 ± 0.010, la media geometrica del SCC per i test negativi e positivi è risultata rispettivamente di 146.96 x 103 e 630.85 x 103 cells/ml. Complessivamente sono risultati positivi all’esame batteriologico 6207 campioni con una prevalenza pari al 44,1%. L’AUC è risultata pari a 0.73 ± 0.004 (P 0.0001). Il POO è risultato essere >427x103 cells/ml, in corrispondenza di tale punto la sensibilità è pari al 59,2% mentre la specificità si attesta all’80,9%. In corrispondenza di tale valore il 71% dei soggetti positivi ed il 72% dei soggetti negativi sono classificati correttamente. L’approccio di tipo non parametrico per la stima delle ROC ha dimostrato che il SCC può essere validamente utilizzato per discriminare gli animali infetti da quelli sani. Tuttavia ulteriori studi si ritengono necessari per una più precisa valutazione economica dei costi delle mastiti in considerazione del fatto che il POO sulle ROC tende a spostarsi verso valori con più alta Se e più bassa Sp man mano che i costi dei falsi positivi si riducono rispetto a quelli dei falsi negativi o quando aumenta il valore della prevalenza.
Settore AGR/17 - Zootecnica Generale E Miglioramento Genetico
set-2012
Congresso Nazionale S.I.P.A.O.C
Siracusa
26/29 settembre 2012
XX
set-2013
2013
1
A stampa
Tolone, M., Scatassa, M.L., Mancuso, I., Miraglia, V., Portolano, B. (2013). Cellule somatiche in latte ovino: analisi e applicazione delle curve ROC. In XX Congresso Nazionale SIPAOC (pp.47-47).
Proceedings (atti dei congressi)
Tolone, M; Scatassa, ML; Mancuso, I; Miraglia, V; Portolano, B
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