Il libro indaga, nel mondo greco antico, la divisione concettuale in “Noi” e “gli Altri” (e i connessi modi di pensare lo straniero), i rapporti tra il primo gruppo e il secondo (con particolare attenzione alle esperienze di gestione nonviolenta di tali rapporti), il diritto di cittadinanza e, più in generale, la convivenza in una società multiculturale. Il primo capitolo affronta il tema dell’ospitalità: nel mondo omerico l’accoglienza dello straniero aristocratico, ma anche del mendicante, si presenta non come un atto di carità individuale ma come una vera e propria istituzione sotto l’egida della divinità. Più tardi, nella struttura della polis, l’ospitalità diviene, nella forma della proxenia, una pratica politica e civile. Il secondo capitolo presenta le ideologie della purezza che si impongono in Grecia dal V sec. a.C. in poi. L’inferiorizzazione degli Altri si coagula intorno a una serie di polarità semantiche: Noi Greci vs. Loro Barbari, Noi Civili vs. Loro Selvaggi, Noi Cittadini vs. Loro Sudditi. Nasce al contempo il grande mito dell’autoctonia, fondato sull’idea della terra-madre, che legittima l’idea della superiorità naturale degli indigeni rispetto agli stranieri. Il terzo capitolo analizza le forme del razzismo antico, che si basa su un’ambiguità: infatti, se per un verso l’ideologia dominante richiede che il meteco stia al suo posto, per un altro la democrazia accetta di rinunciare al principio della cittadinanza fondata sullo jus sanguinis tutte le volte che considerazioni utilitaristiche di Realpolitik lo impongono. Il quarto capitolo infine mostra come i Greci stessi, in particolare i filosofi, avessero demistificato le ideologie correnti della purezza civica e cita esempi di gestione pacifica di conflitti etnici all’interno di poleis, nonché le novità apportate dai cristiani sia nel pensiero (ad esempio, la nozione di cittadinanza spirituale che si sostituisce a quella di cittadinanza politica) sia nelle pratiche (un esempio per tutti, l’invenzione dei “centri di accoglienza” di Basilio di Cesarea).

Cozzo, A. (2014). Stranieri. Figure dell'Altro nella Grecia antica. Trapani : Di Girolamo.

Stranieri. Figure dell'Altro nella Grecia antica

COZZO, Andrea
2014-01-01

Abstract

Il libro indaga, nel mondo greco antico, la divisione concettuale in “Noi” e “gli Altri” (e i connessi modi di pensare lo straniero), i rapporti tra il primo gruppo e il secondo (con particolare attenzione alle esperienze di gestione nonviolenta di tali rapporti), il diritto di cittadinanza e, più in generale, la convivenza in una società multiculturale. Il primo capitolo affronta il tema dell’ospitalità: nel mondo omerico l’accoglienza dello straniero aristocratico, ma anche del mendicante, si presenta non come un atto di carità individuale ma come una vera e propria istituzione sotto l’egida della divinità. Più tardi, nella struttura della polis, l’ospitalità diviene, nella forma della proxenia, una pratica politica e civile. Il secondo capitolo presenta le ideologie della purezza che si impongono in Grecia dal V sec. a.C. in poi. L’inferiorizzazione degli Altri si coagula intorno a una serie di polarità semantiche: Noi Greci vs. Loro Barbari, Noi Civili vs. Loro Selvaggi, Noi Cittadini vs. Loro Sudditi. Nasce al contempo il grande mito dell’autoctonia, fondato sull’idea della terra-madre, che legittima l’idea della superiorità naturale degli indigeni rispetto agli stranieri. Il terzo capitolo analizza le forme del razzismo antico, che si basa su un’ambiguità: infatti, se per un verso l’ideologia dominante richiede che il meteco stia al suo posto, per un altro la democrazia accetta di rinunciare al principio della cittadinanza fondata sullo jus sanguinis tutte le volte che considerazioni utilitaristiche di Realpolitik lo impongono. Il quarto capitolo infine mostra come i Greci stessi, in particolare i filosofi, avessero demistificato le ideologie correnti della purezza civica e cita esempi di gestione pacifica di conflitti etnici all’interno di poleis, nonché le novità apportate dai cristiani sia nel pensiero (ad esempio, la nozione di cittadinanza spirituale che si sostituisce a quella di cittadinanza politica) sia nelle pratiche (un esempio per tutti, l’invenzione dei “centri di accoglienza” di Basilio di Cesarea).
2014
Settore L-FIL-LET/02 - Lingua E Letteratura Greca
978-88-97050-49-0
Cozzo, A. (2014). Stranieri. Figure dell'Altro nella Grecia antica. Trapani : Di Girolamo.
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