italiano-Inglese
Dal latino degenerare, derivato di genus-nĕris col significato di stirpe preceduto dal prefisso sottrattivo de che indica separazione, il termine degenerazione corrisponde ad un allontanamento dalle qualità, soprattutto morali, della propria stirpe, alla perdita dei caratteri originari che mutano in peggio. Degenerazione, in ambito antropologico, indica una concezione estremamente diffusa durante l’Ottocento in Europa, vale a dire il processo inverso dell’evoluzione, la regressione a stadi peculiari dell’uomo primitivo e dei suoi antenati pre-umani. Attraverso i secoli l’appellativo degenerata, certamente con varie sfaccettaure, è stato utilizzato per identificare la donna che mette in discussione la natura biologica della propria identità con la quale il sistema patriarcale ne argomenta la differenza, o meglio l’inferiorità, rispetto all’uomo e che, per il fatto di lottare per ottenere pari opportunità, viene considerata una donna innaturale, che cioè cerca invano ed artificiosamente di alterare la propria natura silente, la propria essenza non-pensante, che la confina, nella storia, all’interno della sfera domestica e al ruolo di madre e di moglie o, nei casi meno fortunati, a quello di prostituta. Questo volume intende leggere tutti i presunti atti di degenerazione descritti dai testi presi in esame e agiti dalle eroine che essi raccontano, scelti volutamente tra generi differenti (con particolare attenzione a testi del Settecento e dell’Ottocento) come atti di estremo allontanamento dalle qualità della gens d’origine, socialmente costruite e culturalmente decretate e accettate come le uniche moralmente possibili dalla gens d’origine, come azioni che contemporaneamente annientano e creano, mortificano e generano, dissacrano e proclamano mettendo in atto, con diverse modalità e sfumature di significato, una prassi di costruzione e di emancipazione identitaria della donna.
Romeo, M. (2013). Donne De-Generate. La costruzione sociale trans-genre dell'identità femminile tra Settecento e Ottocento.
Donne De-Generate. La costruzione sociale trans-genre dell'identità femminile tra Settecento e Ottocento
ROMEO, Marcella
2013-01-01
Abstract
Dal latino degenerare, derivato di genus-nĕris col significato di stirpe preceduto dal prefisso sottrattivo de che indica separazione, il termine degenerazione corrisponde ad un allontanamento dalle qualità, soprattutto morali, della propria stirpe, alla perdita dei caratteri originari che mutano in peggio. Degenerazione, in ambito antropologico, indica una concezione estremamente diffusa durante l’Ottocento in Europa, vale a dire il processo inverso dell’evoluzione, la regressione a stadi peculiari dell’uomo primitivo e dei suoi antenati pre-umani. Attraverso i secoli l’appellativo degenerata, certamente con varie sfaccettaure, è stato utilizzato per identificare la donna che mette in discussione la natura biologica della propria identità con la quale il sistema patriarcale ne argomenta la differenza, o meglio l’inferiorità, rispetto all’uomo e che, per il fatto di lottare per ottenere pari opportunità, viene considerata una donna innaturale, che cioè cerca invano ed artificiosamente di alterare la propria natura silente, la propria essenza non-pensante, che la confina, nella storia, all’interno della sfera domestica e al ruolo di madre e di moglie o, nei casi meno fortunati, a quello di prostituta. Questo volume intende leggere tutti i presunti atti di degenerazione descritti dai testi presi in esame e agiti dalle eroine che essi raccontano, scelti volutamente tra generi differenti (con particolare attenzione a testi del Settecento e dell’Ottocento) come atti di estremo allontanamento dalle qualità della gens d’origine, socialmente costruite e culturalmente decretate e accettate come le uniche moralmente possibili dalla gens d’origine, come azioni che contemporaneamente annientano e creano, mortificano e generano, dissacrano e proclamano mettendo in atto, con diverse modalità e sfumature di significato, una prassi di costruzione e di emancipazione identitaria della donna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.