Questo libro racconta la storia della riforma dei sistemi metrico-ponderali in uso in Sicilia dal medioevo all’Unita. L’abbate Piazzi, il fondatore della Specola palermitana e lo scopritore dell’asteroide Cerere Ferdinandea, è colui che scrive questa storia con i suoi memoriali, i suoi appunti, i suoi progetti di legge. La Deputazione da lui presieduta ha il compito di ricondurre ad unità il complesso delle misure in uso nell’isola. Un’impresa defatigante che durò anni e che ebbe il suo primo approdo nella legge del 31 dicembre 1809 con la quale si varò il Codice metrico siculo. Il controllo da parte del sovrano del sistema ponderale costituiva una premessa necessaria per la riduzione dei particolarismi locali e per l’esercizio di un forte potere centrale. Da quel momento feudatari, consoli delle arti, mercanti e altri rappresentanti dei ceti iniziano una battaglia contro il tentativo di imporre le misure del re a scapito delle realtà preesistenti. Il «giornale di quanto si è fatto dalla Deputazione dei pesi e misure», tenuto da Piazzi e dai suoi collaboratori, permette una ricostruzione puntuale dei percorsi seguiti. La Costituzione del 1812 validerà la riforma e il progetto politico e culturale che ne sta alla base ma, l’opposizione da parte dei ceti non verrà meno.
Giuffrida, A. (2014). Stessa misura, stesso peso, stesso nome La Sicilia e il modello metrico decimale (secoli XVI-XIX). Roma : Carocci Editore spa.
Stessa misura, stesso peso, stesso nome La Sicilia e il modello metrico decimale (secoli XVI-XIX)
GIUFFRIDA, Antonino
2014-01-01
Abstract
Questo libro racconta la storia della riforma dei sistemi metrico-ponderali in uso in Sicilia dal medioevo all’Unita. L’abbate Piazzi, il fondatore della Specola palermitana e lo scopritore dell’asteroide Cerere Ferdinandea, è colui che scrive questa storia con i suoi memoriali, i suoi appunti, i suoi progetti di legge. La Deputazione da lui presieduta ha il compito di ricondurre ad unità il complesso delle misure in uso nell’isola. Un’impresa defatigante che durò anni e che ebbe il suo primo approdo nella legge del 31 dicembre 1809 con la quale si varò il Codice metrico siculo. Il controllo da parte del sovrano del sistema ponderale costituiva una premessa necessaria per la riduzione dei particolarismi locali e per l’esercizio di un forte potere centrale. Da quel momento feudatari, consoli delle arti, mercanti e altri rappresentanti dei ceti iniziano una battaglia contro il tentativo di imporre le misure del re a scapito delle realtà preesistenti. Il «giornale di quanto si è fatto dalla Deputazione dei pesi e misure», tenuto da Piazzi e dai suoi collaboratori, permette una ricostruzione puntuale dei percorsi seguiti. La Costituzione del 1812 validerà la riforma e il progetto politico e culturale che ne sta alla base ma, l’opposizione da parte dei ceti non verrà meno.File | Dimensione | Formato | |
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