Prendendo spunto da una recensione del critico Maria Accascina "Pittura di guerra alla Künstlerhaus di Vienna", pubblicata il 23 settembre 1934 sul Giornale di Sicilia, si ricostruisce il fenomeno poco noto del corpo dei pittori di guerra, istituzione ufficiale dell''esercito asburgico che durante la prima guerra mondiale reclutava pittori e scultori per documentare la vita al fronte. Furono coinvolti centinaia di artisti,alcuni oggi dimenticati, altri noti come Albin Egger-Lienz o Herbert Boeckl, altri ancora di fama internazionale come Egon Schiele. L''autrice analizza le tipologie di opere, il diverso valore estetico, la loro funzione propagandistica durante la guerra, e infine il nuovo contesto di propaganda in cui viene realizzata la mostra in un Austria squassata dalle tensioni pro-nazismo e dall''assassinio del cancelliere Dollfuss. Anche la recensione della Accascina, inviata a Vienna dal Ministero della Cultura, ha una precisa funzione di propaganda ideologica nell''Italia fascista tesa in quel momento a rinsaldare i rapporti politici con l''Austria.
DI STEFANO E (2007). Tra le recensioni di Maria Accascina. Pittura di guerra alla Kuenstlerhaus di Vienna. In Storia, critica, tutela dell'arte nel Novecento. Un'esperienza siciliana a confronto con il dibattito nazionale (pp.316-325). CALTANISSETTA : Sciascia.
Tra le recensioni di Maria Accascina. Pittura di guerra alla Kuenstlerhaus di Vienna
DI STEFANO, Eva
2007-01-01
Abstract
Prendendo spunto da una recensione del critico Maria Accascina "Pittura di guerra alla Künstlerhaus di Vienna", pubblicata il 23 settembre 1934 sul Giornale di Sicilia, si ricostruisce il fenomeno poco noto del corpo dei pittori di guerra, istituzione ufficiale dell''esercito asburgico che durante la prima guerra mondiale reclutava pittori e scultori per documentare la vita al fronte. Furono coinvolti centinaia di artisti,alcuni oggi dimenticati, altri noti come Albin Egger-Lienz o Herbert Boeckl, altri ancora di fama internazionale come Egon Schiele. L''autrice analizza le tipologie di opere, il diverso valore estetico, la loro funzione propagandistica durante la guerra, e infine il nuovo contesto di propaganda in cui viene realizzata la mostra in un Austria squassata dalle tensioni pro-nazismo e dall''assassinio del cancelliere Dollfuss. Anche la recensione della Accascina, inviata a Vienna dal Ministero della Cultura, ha una precisa funzione di propaganda ideologica nell''Italia fascista tesa in quel momento a rinsaldare i rapporti politici con l''Austria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.