Questo lavoro guarda al contributo che la letteratura italiana ha dato relativamente alla costruzione e alla sedimentazione, nell'immaginario comune e nella percezione pubblica, dell'identità geografica e culturale del Mezzogiorno, ovvero di quella «consapevolezza geopolitica» di cui parlava Edward Said a proposito di altre aree del globo. Per fare ciò, sono stati identificati e presi in esame due diversi momenti che nella storia d'Italia si sono contraddistinti per una forte ridiscussione dell'immagine delle regioni meridionali del paese. I decenni immediatamente successivi all'Unità, infatti, sono stati caratterizzati da ampi dibattiti in merito al ruolo che il Sud doveva avere all'interno della nuova nazione, e in tale quadro il campo letterario appare aver avuto una funzione tutt'altro che marginale, contribuendo insieme ai campi editoriale, artistico, culturale e politico, a sviluppare le diverse rappresentazioni del Mezzogiorno. Il ventennio fascista, poi, ha dovuto fare i conti con strategie descrittive che del Sud avevano fatto una problematica regione dell'immaginario, di cui si erano messi in risalto in prevalenza gli aspetti di alterità rispetto al resto d'Italia, e le ha riformulate in maniera complessa e disorganica, calandole poi (spesso a fini propagandistici) all'interno di dialettiche che ruotavano intorno alle opposizioni città/campagna, centro/periferia e tradizione/innovazione.
Basile, . (2014). Scrivere del Mezzogiorno.Processi di auto-orientalism nella Letteratura italiana.
Scrivere del Mezzogiorno.Processi di auto-orientalism nella Letteratura italiana
BASILE, Giuseppe Domenico
2014-03-26
Abstract
Questo lavoro guarda al contributo che la letteratura italiana ha dato relativamente alla costruzione e alla sedimentazione, nell'immaginario comune e nella percezione pubblica, dell'identità geografica e culturale del Mezzogiorno, ovvero di quella «consapevolezza geopolitica» di cui parlava Edward Said a proposito di altre aree del globo. Per fare ciò, sono stati identificati e presi in esame due diversi momenti che nella storia d'Italia si sono contraddistinti per una forte ridiscussione dell'immagine delle regioni meridionali del paese. I decenni immediatamente successivi all'Unità, infatti, sono stati caratterizzati da ampi dibattiti in merito al ruolo che il Sud doveva avere all'interno della nuova nazione, e in tale quadro il campo letterario appare aver avuto una funzione tutt'altro che marginale, contribuendo insieme ai campi editoriale, artistico, culturale e politico, a sviluppare le diverse rappresentazioni del Mezzogiorno. Il ventennio fascista, poi, ha dovuto fare i conti con strategie descrittive che del Sud avevano fatto una problematica regione dell'immaginario, di cui si erano messi in risalto in prevalenza gli aspetti di alterità rispetto al resto d'Italia, e le ha riformulate in maniera complessa e disorganica, calandole poi (spesso a fini propagandistici) all'interno di dialettiche che ruotavano intorno alle opposizioni città/campagna, centro/periferia e tradizione/innovazione.File | Dimensione | Formato | |
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