Il saggio presenta lo studio degli intonaci formulati per imitare le pietre e i marmi naturali che si diffondono in Sicilia all’inizio del XX secolo ed evidenzia che le prime applicazioni e la diffusione delle nuove malte, anche nel resto dell’Italia, risentono delle sperimentazioni condotte in tutta l’Europa. Il contributo riassume i risultati di una rigorosa e capillare ricognizione tra i brevetti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato a Roma inerenti alle malte per il confezionamento dell’intonaco a “finta pietra”, ne analizza i contenuti in modo critico e pone in risalto i contatti culturali con le sperimentazioni dei materiali in atto nell’ambito dei grandi cantieri di restauro in Italia e Francia alla fine dell’Ottocento. L’analisi dello stato di conservazione delle superfici architettoniche è sviluppata con l’impiego delle indagini strumentali: i livelli di aderenza delle superfici di finitura sono caratterizzati, in particolare, attraverso una campagna d’indagini termografiche e la diagnosi è elaborata per dimostrare che il consolidamento degli strati con interventi di ristabilimento dell’adesione e la reintegrazione delle lacune sono interventi da prevedere nell’ambito del progetto di restauro e del programma di manutenzione.

Ventimiglia, G. (2013). L'intonaco Li Vigni nell'architettura del XX secolo a Palermo. Nuove conoscenze e applicazioni diagnostiche per la manutenzione. In Filosofia della Conservazione e prassi del Restauro (pp.373-381). Napoli : Arte Tipografica Editrice.

L'intonaco Li Vigni nell'architettura del XX secolo a Palermo. Nuove conoscenze e applicazioni diagnostiche per la manutenzione

VENTIMIGLIA, Gaspare
2013-01-01

Abstract

Il saggio presenta lo studio degli intonaci formulati per imitare le pietre e i marmi naturali che si diffondono in Sicilia all’inizio del XX secolo ed evidenzia che le prime applicazioni e la diffusione delle nuove malte, anche nel resto dell’Italia, risentono delle sperimentazioni condotte in tutta l’Europa. Il contributo riassume i risultati di una rigorosa e capillare ricognizione tra i brevetti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato a Roma inerenti alle malte per il confezionamento dell’intonaco a “finta pietra”, ne analizza i contenuti in modo critico e pone in risalto i contatti culturali con le sperimentazioni dei materiali in atto nell’ambito dei grandi cantieri di restauro in Italia e Francia alla fine dell’Ottocento. L’analisi dello stato di conservazione delle superfici architettoniche è sviluppata con l’impiego delle indagini strumentali: i livelli di aderenza delle superfici di finitura sono caratterizzati, in particolare, attraverso una campagna d’indagini termografiche e la diagnosi è elaborata per dimostrare che il consolidamento degli strati con interventi di ristabilimento dell’adesione e la reintegrazione delle lacune sono interventi da prevedere nell’ambito del progetto di restauro e del programma di manutenzione.
Settore ICAR/19 - Restauro
30-nov-2012
Roberto Di Stefano. Filosofia della conservazione e prassi del restauro
Napoli
29-30 novembre 2012
2013
9
Con il contributo di: Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Architettura; ICOMOS International Council on Monuments and Sites, Camera di Commerci di Napoli
Ventimiglia, G. (2013). L'intonaco Li Vigni nell'architettura del XX secolo a Palermo. Nuove conoscenze e applicazioni diagnostiche per la manutenzione. In Filosofia della Conservazione e prassi del Restauro (pp.373-381). Napoli : Arte Tipografica Editrice.
Proceedings (atti dei congressi)
Ventimiglia, G
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