Introduzione e obiettivi Malgrado la chemioprofilassi endovescicale precoce dopo TUR sia indicata dalle linee guida in tutti i pazienti affetti da tumore vescicale non muscolo invasivo (NMI-BC), ancora dubbio rimane il miglior regime di terapia endovescicale adiuvante nei pazienti affetti da NMI-BC a rischio intermedio. Recenti studi sostengono l’adozione ab inizio del BCG. Vengono presentati i risultati preliminari di uno studio retrospettico multicentrico teso ad analizzare l’efficacia della chemioprofilassi endovescicale in questa categoria di pazienti e i diversi fattori che possono interferire sulla sua azione. Materiali e metodi Sono stati inseriti nello studio solo pazienti gia selezionati per studi randomizzati e classificabili a medio rischio di recidiva secondo le EORTC Risk Tables e le linee guida EAU e SIU. Il grado G3 e/o il carcinoma in situ, precedenti o concomitanti, precedente chemioterapia o immunoterapia endovescicale sono stati criteri di esclusione. Il reclutamento dei pazienti doveva essere stato non antecedente al 2000. Sono stati registrati in un file comune i dati anagrafici e clinici dei pazienti, le caratteristiche clinicopatologiche del tumore, la terapia adiuvante, la data di recidiva e di eventuale progressione. I dati sono stati sottoposti ad analisi multivariata con tasso libero da recidiva (RFR) e la sopravvivenza libera da recidiva (RFS) quali end-points primari. Risultati Il reclutamento dei pazienti e ancora in corso e non tutti i centri aderenti allo studio hanno completato la selezione del pazienti. Sono comunque ad oggi valutabili 620 pazienti, 518 uomini (83,5%) e 102 donne (16,5%), età mediana 67 anni, affetti da NMI-BC a rischio intermedio. I tumori risultavano primitivi in 464 (74,8%) e singoli in 204 (32,9%). Nel 36,3% dei casi si trattava di uroteliomi T1G2. La terapia adiuvante e stata la seguente: nessuna in 75 pazienti (12,1%), mitomicina c (MMC) in 150 (24,2%), epirubicina (EPI) in 395 (63,7%). Il follow-up mediano dopo TUR e stato pari a 58 mesi. La percentuale di recidiva in relazione al trattamento adiuvante e risultata: nessuna terapia 62,7%, MMC 48,0%, EPI 29,6%. La percentuale di progressione in relazione alla terapia adiuvante e risultata: nessuna terapia 14,7%, MMC 12,0%, EPI 2,5%. La chemioterapia endovescicale adiuvante con MMC o EPI e risultata significativamente superiore alla TUR da sola in termini di RFS (p<0,01), con un RFS a 3 anni rispettivamente di 58,6% e 66,0% versus il 45,3% con la sola TUR. In atto il numero di pazienti valutati non consente un confronto dei diversi regimi terapeutici. Conclusioni I risultati sono ancora preliminari e il reclutamento dei pazienti in corso, lo studio e retrospettivo. Sono questi importanti bias da considerare nel valutare i risultati dello studio. Emerge pero un dato che difficilmente può essere confutato: la chemioterapia adiuvante e efficace nel prevenire la recidiva nei pazienti a rischio intermedio rispetto alla sola resezione endoscopica.
Serretta, V., Di Stasi, S., Brausi, M., Siracusano, S., Zani, D., Masieri, L., et al. (2011). Chemioterapia adiuvante nei tumori vescicali non muscolo invasivi a rischio intermedio. Risultati preliminari di uno studio retrospettivo multicentrico del Gruppo SIU per i tumori vescicali.. In Atti 84° Congresso SIU (pp.100-100). Tivoli (Roma).
Chemioterapia adiuvante nei tumori vescicali non muscolo invasivi a rischio intermedio. Risultati preliminari di uno studio retrospettivo multicentrico del Gruppo SIU per i tumori vescicali.
SERRETTA, Vincenzo;ALLEGRO, Rosalinda
2011-01-01
Abstract
Introduzione e obiettivi Malgrado la chemioprofilassi endovescicale precoce dopo TUR sia indicata dalle linee guida in tutti i pazienti affetti da tumore vescicale non muscolo invasivo (NMI-BC), ancora dubbio rimane il miglior regime di terapia endovescicale adiuvante nei pazienti affetti da NMI-BC a rischio intermedio. Recenti studi sostengono l’adozione ab inizio del BCG. Vengono presentati i risultati preliminari di uno studio retrospettico multicentrico teso ad analizzare l’efficacia della chemioprofilassi endovescicale in questa categoria di pazienti e i diversi fattori che possono interferire sulla sua azione. Materiali e metodi Sono stati inseriti nello studio solo pazienti gia selezionati per studi randomizzati e classificabili a medio rischio di recidiva secondo le EORTC Risk Tables e le linee guida EAU e SIU. Il grado G3 e/o il carcinoma in situ, precedenti o concomitanti, precedente chemioterapia o immunoterapia endovescicale sono stati criteri di esclusione. Il reclutamento dei pazienti doveva essere stato non antecedente al 2000. Sono stati registrati in un file comune i dati anagrafici e clinici dei pazienti, le caratteristiche clinicopatologiche del tumore, la terapia adiuvante, la data di recidiva e di eventuale progressione. I dati sono stati sottoposti ad analisi multivariata con tasso libero da recidiva (RFR) e la sopravvivenza libera da recidiva (RFS) quali end-points primari. Risultati Il reclutamento dei pazienti e ancora in corso e non tutti i centri aderenti allo studio hanno completato la selezione del pazienti. Sono comunque ad oggi valutabili 620 pazienti, 518 uomini (83,5%) e 102 donne (16,5%), età mediana 67 anni, affetti da NMI-BC a rischio intermedio. I tumori risultavano primitivi in 464 (74,8%) e singoli in 204 (32,9%). Nel 36,3% dei casi si trattava di uroteliomi T1G2. La terapia adiuvante e stata la seguente: nessuna in 75 pazienti (12,1%), mitomicina c (MMC) in 150 (24,2%), epirubicina (EPI) in 395 (63,7%). Il follow-up mediano dopo TUR e stato pari a 58 mesi. La percentuale di recidiva in relazione al trattamento adiuvante e risultata: nessuna terapia 62,7%, MMC 48,0%, EPI 29,6%. La percentuale di progressione in relazione alla terapia adiuvante e risultata: nessuna terapia 14,7%, MMC 12,0%, EPI 2,5%. La chemioterapia endovescicale adiuvante con MMC o EPI e risultata significativamente superiore alla TUR da sola in termini di RFS (p<0,01), con un RFS a 3 anni rispettivamente di 58,6% e 66,0% versus il 45,3% con la sola TUR. In atto il numero di pazienti valutati non consente un confronto dei diversi regimi terapeutici. Conclusioni I risultati sono ancora preliminari e il reclutamento dei pazienti in corso, lo studio e retrospettivo. Sono questi importanti bias da considerare nel valutare i risultati dello studio. Emerge pero un dato che difficilmente può essere confutato: la chemioterapia adiuvante e efficace nel prevenire la recidiva nei pazienti a rischio intermedio rispetto alla sola resezione endoscopica.File | Dimensione | Formato | |
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