La salinizzazione del suolo interessa un’area di circa 830 milioni di ettari. Le principali conseguenze nelle aree coltivate sono una graduale perdita di fertilità dei suoli, con conseguente diminuzione o perdita dei raccolti. In Spagna, dove oltre 100 mila ettari di terre irrigate è affetto da salinità e un altro 15% è a rischio, la bonifica a scopo agricolo è una pratica comune. Obiettivo della presente ricerca è stato quello di investigare le variazioni della biomassa e dell’attività microbica in suoli paludoso-salmastri bonificati e non. L’area di studio è la Marisma di Lebrija, nell’estuario del fiume Guadalquivir, nel sud-ovest della Spagna. Sono stati presi in esame due parcelle di terreno bonificato (suolo drenato e suolo drenato ed ammendato) ed una parcella di controllo (suolo naturale salmastro non bonificato). Sui campioni di suolo sono stati determinati: tessitura apparente, pH, conducibilità elettrica, sali solubili, C organico, N totale, capacità di scambio cationico e cationi di scambio, calcare totale, C della biomassa microbica, CO2 basale e cinque diverse attività enzimatiche. I suoli bonificati presentano una conducibilità elettrica ed un SAR più bassi rispetto al suolo non bonificato. Ciò è da attribuire principalmente ad un minor contenuto in sali di Na+ nei suoli bonificati. Anche il Na+ di scambio, come atteso, risulta più basso nei suoli bonificati. Per quanto concerne i bioindicatori della qualità del suolo, è da evidenziare come sia il C della biomassa microbica che la sua attività risultano più elevate nel suolo di controllo rispetto a quelli bonificati. Inoltre, considerando il quoziente metabolico, parametro che dovrebbe indicare lo stato di stress/disturbo dell’ecosistema suolo, i suoli bonificati risultano “più stressati”. I risultati della presente ricerca indicano che nello studio dell’ecosistema suolo, i parametri chimici devono essere necessariamente integrati da quelli biologici, poiché il loro andamento può essere del tutto contrastante. Infatti, anche se i risultati delle analisi chimiche suggeriscono che i suoli recuperati sono migliori, da quelle biochimiche si evince che la fertilità biochimica è migliore nella marisma vergine con condizioni chimiche peggiori.
LAUDICINA V A, PALAZZOLO E, HURTADO BEJARANO M D, PANNO M, DELGADO GARCIA A, BADALUCCO L (2007). RECUPERO A FINI AGRONOMICI DI SUOLI PALUDOSO-SALMASTRI DELLA MARISMA DI LEBRIJA (SPAGNA). In SOCIETÀ ITALIANA DELLA SCIENZA DEL SUOLO – CONVEGNO NAZIONALE SUOLO AMBIENTE PAESAGGIO - Programma RIASSUNTI comunicazioni e poster (pp.164-171). IMOLA : Facoltà di Agraria - Università di Bologna.
RECUPERO A FINI AGRONOMICI DI SUOLI PALUDOSO-SALMASTRI DELLA MARISMA DI LEBRIJA (SPAGNA)
LAUDICINA, Vito Armando;PALAZZOLO, Eristanna;PANNO, Michele;BADALUCCO, Luigi
2007-01-01
Abstract
La salinizzazione del suolo interessa un’area di circa 830 milioni di ettari. Le principali conseguenze nelle aree coltivate sono una graduale perdita di fertilità dei suoli, con conseguente diminuzione o perdita dei raccolti. In Spagna, dove oltre 100 mila ettari di terre irrigate è affetto da salinità e un altro 15% è a rischio, la bonifica a scopo agricolo è una pratica comune. Obiettivo della presente ricerca è stato quello di investigare le variazioni della biomassa e dell’attività microbica in suoli paludoso-salmastri bonificati e non. L’area di studio è la Marisma di Lebrija, nell’estuario del fiume Guadalquivir, nel sud-ovest della Spagna. Sono stati presi in esame due parcelle di terreno bonificato (suolo drenato e suolo drenato ed ammendato) ed una parcella di controllo (suolo naturale salmastro non bonificato). Sui campioni di suolo sono stati determinati: tessitura apparente, pH, conducibilità elettrica, sali solubili, C organico, N totale, capacità di scambio cationico e cationi di scambio, calcare totale, C della biomassa microbica, CO2 basale e cinque diverse attività enzimatiche. I suoli bonificati presentano una conducibilità elettrica ed un SAR più bassi rispetto al suolo non bonificato. Ciò è da attribuire principalmente ad un minor contenuto in sali di Na+ nei suoli bonificati. Anche il Na+ di scambio, come atteso, risulta più basso nei suoli bonificati. Per quanto concerne i bioindicatori della qualità del suolo, è da evidenziare come sia il C della biomassa microbica che la sua attività risultano più elevate nel suolo di controllo rispetto a quelli bonificati. Inoltre, considerando il quoziente metabolico, parametro che dovrebbe indicare lo stato di stress/disturbo dell’ecosistema suolo, i suoli bonificati risultano “più stressati”. I risultati della presente ricerca indicano che nello studio dell’ecosistema suolo, i parametri chimici devono essere necessariamente integrati da quelli biologici, poiché il loro andamento può essere del tutto contrastante. Infatti, anche se i risultati delle analisi chimiche suggeriscono che i suoli recuperati sono migliori, da quelle biochimiche si evince che la fertilità biochimica è migliore nella marisma vergine con condizioni chimiche peggiori.File | Dimensione | Formato | |
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