L’osservazione della volta celeste ha, da sempre, suscitato nell’uomo l’esigenza di rappresentarne l’immagine e gli elementi intrinseci: il sole, gli astri, i pianeti. Già dal 3000 a.C. si ritrovano sui coperchi dei sarcofaghi egiziani, sui soffitti degli ipogei o dei templi ellenici diverse riproduzioni del cielo su sfondo blu con stelle d’oro disseminate. Nel V sec. a.C. le dottrine del filosofo Pitagora riportano l’attribuzione dei corpi celesti agli dei e quest’ultimi ai numeri, si afferma che “il mondo celeste è un’armonia e il suo movimento è un canto” . Il progressivo avvento di ingegnosi strumenti astronomici descrive un’affascinante percorso storico-culturale e tecnico-matematico che definisce le basi scientifiche della complessa materia della disciplina astronomica. La nascita e la definizione di specifiche architetture e annesse strutture ingegneristiche (progettate per consentire il posizionamento di strumenti sofisticati e idonee alla pratica regolare dell’osservazione della volta celeste e alla registrazione sistematica e metodica di precise misurazioni) segna gradualmente il passaggio dall'età medioevale all'età moderna . Nel mondo islamico, già nel XIII secolo, si ha notizia dell’esistenza di edifici concepiti come osservatori astronomici; uno dei più noti è quello di Samarcanda, fondato dall’astronomo Ulug Beg negli anni 1420-1429. In Europa, solo verso la fine del XVI secolo, l’astronomo danese Tyco Brahe realizza il primo osservatorio occidentale di concezione moderna Uraniborg nell’isoletta di Hven, vicino Copenhagen . Oggi specificatamente in Italia esistono 24 osservatori astronomici professionali che effettuano studi con strumentazione avanzata, di cui 16 sono finanziati dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il presente studio vuole porre l’attenzione al luogo architettonico della Specola con annessi i locali propri dell’Osservatorio astronomico, sito sulla sommità della Torre Pisana nel Palazzo Reale a Palermo. Primo esempio istituzionale nel meridione d’Italia (la cui realizzazione coinvolse personalità di spicco nel panorama architettonico quali Lèon Dufourny, Giuseppe Venanzio Marvuglia, Ernesto Basile) fu appositamente progettato e dedicato alla pratica dell’Astronomia, in un luogo ricco di storia il più antico del centro cittadino, ancora oggi prestigioso.
Di Paola, F. (2010). Architecture scanned. Virtual model of a historical stratification. In XIII Congreso International de Expresión gráfi ca arquitectónica (pp.161-165). Valencia : Editorial de la Universitat Politecnica de Valencia.
Architecture scanned. Virtual model of a historical stratification
DI PAOLA, Francesco
2010-01-01
Abstract
L’osservazione della volta celeste ha, da sempre, suscitato nell’uomo l’esigenza di rappresentarne l’immagine e gli elementi intrinseci: il sole, gli astri, i pianeti. Già dal 3000 a.C. si ritrovano sui coperchi dei sarcofaghi egiziani, sui soffitti degli ipogei o dei templi ellenici diverse riproduzioni del cielo su sfondo blu con stelle d’oro disseminate. Nel V sec. a.C. le dottrine del filosofo Pitagora riportano l’attribuzione dei corpi celesti agli dei e quest’ultimi ai numeri, si afferma che “il mondo celeste è un’armonia e il suo movimento è un canto” . Il progressivo avvento di ingegnosi strumenti astronomici descrive un’affascinante percorso storico-culturale e tecnico-matematico che definisce le basi scientifiche della complessa materia della disciplina astronomica. La nascita e la definizione di specifiche architetture e annesse strutture ingegneristiche (progettate per consentire il posizionamento di strumenti sofisticati e idonee alla pratica regolare dell’osservazione della volta celeste e alla registrazione sistematica e metodica di precise misurazioni) segna gradualmente il passaggio dall'età medioevale all'età moderna . Nel mondo islamico, già nel XIII secolo, si ha notizia dell’esistenza di edifici concepiti come osservatori astronomici; uno dei più noti è quello di Samarcanda, fondato dall’astronomo Ulug Beg negli anni 1420-1429. In Europa, solo verso la fine del XVI secolo, l’astronomo danese Tyco Brahe realizza il primo osservatorio occidentale di concezione moderna Uraniborg nell’isoletta di Hven, vicino Copenhagen . Oggi specificatamente in Italia esistono 24 osservatori astronomici professionali che effettuano studi con strumentazione avanzata, di cui 16 sono finanziati dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il presente studio vuole porre l’attenzione al luogo architettonico della Specola con annessi i locali propri dell’Osservatorio astronomico, sito sulla sommità della Torre Pisana nel Palazzo Reale a Palermo. Primo esempio istituzionale nel meridione d’Italia (la cui realizzazione coinvolse personalità di spicco nel panorama architettonico quali Lèon Dufourny, Giuseppe Venanzio Marvuglia, Ernesto Basile) fu appositamente progettato e dedicato alla pratica dell’Astronomia, in un luogo ricco di storia il più antico del centro cittadino, ancora oggi prestigioso.File | Dimensione | Formato | |
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