La valenza probatoria del documento si contrappone a quella della prova testimoniale rispetto alla quale offre alcuni innegabili vantaggi: la durata nel tempo del mezzo di prova (normalmente il documento scritto sopravvive più a lungo della persona del testimone); una più facile disponibilità ed economicità dello stesso (quando, in particolare, sarebbe necessario far giungere il teste da luoghi lontani); una maggiore oggettività e stabilità del suo oggetto una volta fissato su un supporto (rispetto alla mutevole soggettività che sempre contraddistingue le deposizioni testimoniali). Di contro, il documento scritto non è esente da profili che ne hanno a lungo ostacolato la piena affermazione nell’uso dei privati. In particolare – oltre a presupporre società con elevata alfabetizzazione – il documento si presta ad essere facilmente falsificato. Garantire a un tempo l’affidabilità del documento e la possibilità di opporsi efficacemente all’uso giudiziale di documenti di cui si sospetta la falsità è dunque un tema centrale, oggi come nel passato, quando si vuole che il processo raggiunga l’obiettivo primario di accertamento dei fatti giuridici. A tale tema Pasqualina Farina ha dedicato le sue ricerche. In questo primo volume si ripercorrono criticamente le alterne soluzioni che si sono via via sperimentate dall’antichità romana sino ai codici unitari.

FARINA, P. (2017). La querela civile di falso. I. Origini e vicende storiche. Roma : Roma TrE-Press.

La querela civile di falso. I. Origini e vicende storiche

FARINA, PASQUALINA
2017-01-01

Abstract

La valenza probatoria del documento si contrappone a quella della prova testimoniale rispetto alla quale offre alcuni innegabili vantaggi: la durata nel tempo del mezzo di prova (normalmente il documento scritto sopravvive più a lungo della persona del testimone); una più facile disponibilità ed economicità dello stesso (quando, in particolare, sarebbe necessario far giungere il teste da luoghi lontani); una maggiore oggettività e stabilità del suo oggetto una volta fissato su un supporto (rispetto alla mutevole soggettività che sempre contraddistingue le deposizioni testimoniali). Di contro, il documento scritto non è esente da profili che ne hanno a lungo ostacolato la piena affermazione nell’uso dei privati. In particolare – oltre a presupporre società con elevata alfabetizzazione – il documento si presta ad essere facilmente falsificato. Garantire a un tempo l’affidabilità del documento e la possibilità di opporsi efficacemente all’uso giudiziale di documenti di cui si sospetta la falsità è dunque un tema centrale, oggi come nel passato, quando si vuole che il processo raggiunga l’obiettivo primario di accertamento dei fatti giuridici. A tale tema Pasqualina Farina ha dedicato le sue ricerche. In questo primo volume si ripercorrono criticamente le alterne soluzioni che si sono via via sperimentate dall’antichità romana sino ai codici unitari.
2017
Settore GIUR-12/A - Diritto processuale civile
978-88-94885-12-5
FARINA, P. (2017). La querela civile di falso. I. Origini e vicende storiche. Roma : Roma TrE-Press.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Farina_Querela_2017.pdf

Solo gestori archvio

Dimensione 8.17 MB
Formato Adobe PDF
8.17 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/664484
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact