I gruppi processionali ericini, opere di forte impatto visivo, sono frutto di committenza devota, ma anche manifestazione di tecnica artistica varia nell’esecuzione e nei materiali, tali da ritenerli manufatti polimaterici. Sono opere realizzate da maestranze trapanesi nella metà del XVIII secolo, avvincenti anche per la loro cifra compositiva, declinata attraverso l’associazione di diverse suggestioni stilistiche che spaziano da eredità manieriste a coeve presenze proprie al realismo barocco, il tutto accordato in un’armoniosa partitura consona alle finalità catechetiche, drammatiche e anche teatrali a cui questi piccoli capolavori d’arte sacra erano destinati. Il contributo di Maurizio Vitella analizza le quattro composizioni scultoree di Erice attraverso le fonti d’archivio e tramite una lettura stilistico compositiva dei manufatti, proponendo una serie di comparazioni formali e iconografiche con opere rappresentanti il medesimo tema esistenti sia in Sicilia che in Spagna. Le opere assolvono ancora oggi alla loro funzione processionale: per questo l’interesse della critica è stato rivolto principalmente al loro aspetto antropologico cultuale, ma questo contributo ne rivaluta ampiamente il valore storico artistico.
Vitella, M. (2012). "... Quattro Misteri principali in legno e cartapesta". I gruppi processionali del Venerdì Santo di Erice. In Cartapesta e scultura polimaterica (pp.173-184). Galatina : Mario Congedo Editore S.r.l..
"... Quattro Misteri principali in legno e cartapesta". I gruppi processionali del Venerdì Santo di Erice
VITELLA, Maurizio
2012-01-01
Abstract
I gruppi processionali ericini, opere di forte impatto visivo, sono frutto di committenza devota, ma anche manifestazione di tecnica artistica varia nell’esecuzione e nei materiali, tali da ritenerli manufatti polimaterici. Sono opere realizzate da maestranze trapanesi nella metà del XVIII secolo, avvincenti anche per la loro cifra compositiva, declinata attraverso l’associazione di diverse suggestioni stilistiche che spaziano da eredità manieriste a coeve presenze proprie al realismo barocco, il tutto accordato in un’armoniosa partitura consona alle finalità catechetiche, drammatiche e anche teatrali a cui questi piccoli capolavori d’arte sacra erano destinati. Il contributo di Maurizio Vitella analizza le quattro composizioni scultoree di Erice attraverso le fonti d’archivio e tramite una lettura stilistico compositiva dei manufatti, proponendo una serie di comparazioni formali e iconografiche con opere rappresentanti il medesimo tema esistenti sia in Sicilia che in Spagna. Le opere assolvono ancora oggi alla loro funzione processionale: per questo l’interesse della critica è stato rivolto principalmente al loro aspetto antropologico cultuale, ma questo contributo ne rivaluta ampiamente il valore storico artistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.