Le aziende familiari si sono affermate negli ultimi due decenni come un ambito di studio in rapido progresso, che ha attratto ricercatori dei più diversi ambiti disciplinari, - economia, management, psicologia, sociologia, scienze della famiglia, diritto, storia, antropologia, - attratti dalla loro pervadenza, dalle loro caratteristiche peculiari e dalla loro complessità. La contemporanea presenza di due sistemi sociali – la famiglia e l’impresa – delle quali vengono pressoché universalmente riconosciute le differenze di ruolo, obiettivi e prospettive aggiunge un ché di specifico ad ogni fenomeno in osservazione, rispetto a quanto riscontrato nello studio di una sola delle due componenti. A tale considerazione non sfugge il tema del conflitto. Tema studiato da molte discipline e con una copiosissima bibliografia sia in riferimento alla famiglia che con riferimento all’impresa. Tuttavia, la conflittualità che si determina nelle aziende familiari assume connotazioni specifiche, proprio in relazione alla contemporanea presenza prima citata. Conflitti che si producono in ambito familiare, possono facilmente influenzare ritmo e contenuti dei processi decisionali, clima organizzativo, funzionamento degli organi di governo e direzione, relazioni lavorative, e ripercuotersi sulle performance d’impresa. Analogamente, in direzione opposta, conflitti originati nel contesto aziendale, possono riverberarsi sul fronte familiare, deteriorando le relazioni, e l’armonia, fino al punto di generare fratture irrisolvibili in quello che costituisce l’ambito più intimo della vita sociale delle persone. Il presente lavoro nasce dall’esperienza maturata dal sottoscritto nel lavoro di ricerca (sulle) e di consulenza (alle) aziende familiari in contesti geografici e culturali molto diversi, e dal bisogno di disporre di metodi e strumenti di diagnosi utili a valutare la caratteristiche, la gravità, i possibili esiti di situazioni conflittuali. Una tale esigenza viene avvertita dal ricercatore, nella tensione a produrre conoscenza che sia utile a risolvere problemi e migliorare la qualità della vita dei destinatari della conoscenza generata, dalla prospettiva dell’ambito disciplinare dal quale osserva la realtà. E’ avvertita dal consulente al fine di valutare se un intervento richiesto sia alla portata delle proprie competenze, se le aspettative del cliente in ordine ai possibili esiti dell’intervento sono chiaramente espresse e ragionevolmente fondate. Il lavoro si sviluppa in cinque parti. Nella prima parte viene condotta una revisione della letteratura esistente, attraverso l’analisi di 127 articoli pubblicati nel corso dell’intervallo temporale 1971-2016 su riviste accademiche. L’analisi ha puntato a identificare le prospettive disciplinari degli studiosi, i modelli teorici di riferimento, i metodi di ricerca adottati, i principali risultati ai quali sono pervenuti. Ragioni di spazio, insieme con la finalità del presente scritto, hanno indotto a non compiere una sintesi di ogni singolo articolo esaminato – attività più propria di una bibliografia annotata – quanto piuttosto di rilevare aspetti ricorrenti, evidenze di maggior ricorrenza e significatività, metodi e modelli più adottati e, al contrario, eventuali aree, metodi e modelli per così dire trascurati. Nella seconda parte abbiamo analizzato gli antecedenti del conflitto, classificando all’interno di categorie e sottocategorie i singoli fattori riscontrati nella letteratura. Abbiamo quindi sviluppato una mappa che raffigura in maniera sintetica e intuitiva i risultati della ricognizione, facilitando nel lettore l’immediata comprensione delle diverse tipologie di antecedenti e l’individuazione di possibili interazioni positive e negative fra gli stessi. Nella terza parte abbiamo analizzato le diverse tipologie di conflitto classificandole all’interno di tre sottocategorie proposte da una consolidata letteratura – conflitti cognitivi, di processo e relazionali – e identificando quelle che svolgono un ruolo potenzialmente positivo, e quelle che svolgono un ruolo negativo. Nella quarta parte abbiamo effettuato una ricognizione delle principali strategie di gestione del conflitto, mettendo in risalto come alcune strategie siano più ricorrentemente di altre adottate in presenza di determinati antecedenti del conflitto. Abbiamo altresì esaminato alcuni strumenti, suggeriti in letteratura e utilizzati nella pratica professionale di chi scrive per la prevenzione e la gestione del conflitto. Infine, nella quinta parte abbiamo presentato alcuni strumenti utili alla formulazione di diagnosi e di prognosi a supporti di eventuali interventi terapici. Nell’epilogo abbiamo argomentato il valore che la conoscenza del fenomeno può avere per accrescere la consapevolezza dei possibili esiti dei conflitti, non solo tra i professionisti chiamati a prestare la propria assistenza, ma anche agli stessi protagonisti delle aziende familiari, al fine di adottare comportamenti che prevengano l’insorgere degli antecedenti connessi alle tipologie più devastanti di crisi – quelle relazionali -, intervenire prontamente in presenza dei primi segnali, valutare con realismo le conseguenze delle proprie azioni.

Salvatore Tomaselli (2017). Relazioni conflittuali nelle aziende familiari: determinanti - tipologie - evoluzione - esiti. Reial Academia Europea de Doctors.

Relazioni conflittuali nelle aziende familiari: determinanti - tipologie - evoluzione - esiti

Salvatore Tomaselli
2017-01-01

Abstract

Le aziende familiari si sono affermate negli ultimi due decenni come un ambito di studio in rapido progresso, che ha attratto ricercatori dei più diversi ambiti disciplinari, - economia, management, psicologia, sociologia, scienze della famiglia, diritto, storia, antropologia, - attratti dalla loro pervadenza, dalle loro caratteristiche peculiari e dalla loro complessità. La contemporanea presenza di due sistemi sociali – la famiglia e l’impresa – delle quali vengono pressoché universalmente riconosciute le differenze di ruolo, obiettivi e prospettive aggiunge un ché di specifico ad ogni fenomeno in osservazione, rispetto a quanto riscontrato nello studio di una sola delle due componenti. A tale considerazione non sfugge il tema del conflitto. Tema studiato da molte discipline e con una copiosissima bibliografia sia in riferimento alla famiglia che con riferimento all’impresa. Tuttavia, la conflittualità che si determina nelle aziende familiari assume connotazioni specifiche, proprio in relazione alla contemporanea presenza prima citata. Conflitti che si producono in ambito familiare, possono facilmente influenzare ritmo e contenuti dei processi decisionali, clima organizzativo, funzionamento degli organi di governo e direzione, relazioni lavorative, e ripercuotersi sulle performance d’impresa. Analogamente, in direzione opposta, conflitti originati nel contesto aziendale, possono riverberarsi sul fronte familiare, deteriorando le relazioni, e l’armonia, fino al punto di generare fratture irrisolvibili in quello che costituisce l’ambito più intimo della vita sociale delle persone. Il presente lavoro nasce dall’esperienza maturata dal sottoscritto nel lavoro di ricerca (sulle) e di consulenza (alle) aziende familiari in contesti geografici e culturali molto diversi, e dal bisogno di disporre di metodi e strumenti di diagnosi utili a valutare la caratteristiche, la gravità, i possibili esiti di situazioni conflittuali. Una tale esigenza viene avvertita dal ricercatore, nella tensione a produrre conoscenza che sia utile a risolvere problemi e migliorare la qualità della vita dei destinatari della conoscenza generata, dalla prospettiva dell’ambito disciplinare dal quale osserva la realtà. E’ avvertita dal consulente al fine di valutare se un intervento richiesto sia alla portata delle proprie competenze, se le aspettative del cliente in ordine ai possibili esiti dell’intervento sono chiaramente espresse e ragionevolmente fondate. Il lavoro si sviluppa in cinque parti. Nella prima parte viene condotta una revisione della letteratura esistente, attraverso l’analisi di 127 articoli pubblicati nel corso dell’intervallo temporale 1971-2016 su riviste accademiche. L’analisi ha puntato a identificare le prospettive disciplinari degli studiosi, i modelli teorici di riferimento, i metodi di ricerca adottati, i principali risultati ai quali sono pervenuti. Ragioni di spazio, insieme con la finalità del presente scritto, hanno indotto a non compiere una sintesi di ogni singolo articolo esaminato – attività più propria di una bibliografia annotata – quanto piuttosto di rilevare aspetti ricorrenti, evidenze di maggior ricorrenza e significatività, metodi e modelli più adottati e, al contrario, eventuali aree, metodi e modelli per così dire trascurati. Nella seconda parte abbiamo analizzato gli antecedenti del conflitto, classificando all’interno di categorie e sottocategorie i singoli fattori riscontrati nella letteratura. Abbiamo quindi sviluppato una mappa che raffigura in maniera sintetica e intuitiva i risultati della ricognizione, facilitando nel lettore l’immediata comprensione delle diverse tipologie di antecedenti e l’individuazione di possibili interazioni positive e negative fra gli stessi. Nella terza parte abbiamo analizzato le diverse tipologie di conflitto classificandole all’interno di tre sottocategorie proposte da una consolidata letteratura – conflitti cognitivi, di processo e relazionali – e identificando quelle che svolgono un ruolo potenzialmente positivo, e quelle che svolgono un ruolo negativo. Nella quarta parte abbiamo effettuato una ricognizione delle principali strategie di gestione del conflitto, mettendo in risalto come alcune strategie siano più ricorrentemente di altre adottate in presenza di determinati antecedenti del conflitto. Abbiamo altresì esaminato alcuni strumenti, suggeriti in letteratura e utilizzati nella pratica professionale di chi scrive per la prevenzione e la gestione del conflitto. Infine, nella quinta parte abbiamo presentato alcuni strumenti utili alla formulazione di diagnosi e di prognosi a supporti di eventuali interventi terapici. Nell’epilogo abbiamo argomentato il valore che la conoscenza del fenomeno può avere per accrescere la consapevolezza dei possibili esiti dei conflitti, non solo tra i professionisti chiamati a prestare la propria assistenza, ma anche agli stessi protagonisti delle aziende familiari, al fine di adottare comportamenti che prevengano l’insorgere degli antecedenti connessi alle tipologie più devastanti di crisi – quelle relazionali -, intervenire prontamente in presenza dei primi segnali, valutare con realismo le conseguenze delle proprie azioni.
2017
Settore SECS-P/07 - Economia Aziendale
978-84-617-7820-1
Salvatore Tomaselli (2017). Relazioni conflittuali nelle aziende familiari: determinanti - tipologie - evoluzione - esiti. Reial Academia Europea de Doctors.
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