Si chiedeva Carlo Ginzburg in un celebre saggio della fine degli anni settanta: “Può un paradigma indiziario essere rigoroso?”. Questo libro tenta di dare una risposta a questa domanda a partire da un’analisi dei testi aristotelici. In particolare cerca di mettere a fuoco una nozione centrale ma ancora poco tematizzata nelle opere di Aristotele, il per lo più, la modalità del contingente che è regolare e al tempo stesso variabile, e che caratterizza la maggior parte delle realtà con cui viene a contatto l’essere umano. Di fronte a ciò che è per lo più, la forma di conoscenza più adeguata è la congettura, che si presenta come una modalità conoscitiva rigorosa, seppur fallibile, proprio perché adeguata al suo oggetto. Questo libro cerca di mostrare come la posizione aristotelica nei confronti del sapere congetturale e del ruolo dell’errore nella conoscenza umana rappresenti una risorsa teorica assai attuale, in grado di fornirci, inevitabilmente, anche una visione complessiva dell’idea aristotelica di uomo. Chi riesce a tenere insieme regolarità ed eccezione, chi sa dar conto della natura per lo più delle realtà tipicamente umane, sostiene Aristotele, è un uomo eccellente, pur essendo in ogni momento egli stesso soggetto alla possibilità dell’errore, o forse proprio per questo.

Di Piazza, S. (2011). Congetture e approssimazioni. Forme del sapere in Aristotele. Mimesis.

Congetture e approssimazioni. Forme del sapere in Aristotele

DI PIAZZA, Salvatore
2011-01-01

Abstract

Si chiedeva Carlo Ginzburg in un celebre saggio della fine degli anni settanta: “Può un paradigma indiziario essere rigoroso?”. Questo libro tenta di dare una risposta a questa domanda a partire da un’analisi dei testi aristotelici. In particolare cerca di mettere a fuoco una nozione centrale ma ancora poco tematizzata nelle opere di Aristotele, il per lo più, la modalità del contingente che è regolare e al tempo stesso variabile, e che caratterizza la maggior parte delle realtà con cui viene a contatto l’essere umano. Di fronte a ciò che è per lo più, la forma di conoscenza più adeguata è la congettura, che si presenta come una modalità conoscitiva rigorosa, seppur fallibile, proprio perché adeguata al suo oggetto. Questo libro cerca di mostrare come la posizione aristotelica nei confronti del sapere congetturale e del ruolo dell’errore nella conoscenza umana rappresenti una risorsa teorica assai attuale, in grado di fornirci, inevitabilmente, anche una visione complessiva dell’idea aristotelica di uomo. Chi riesce a tenere insieme regolarità ed eccezione, chi sa dar conto della natura per lo più delle realtà tipicamente umane, sostiene Aristotele, è un uomo eccellente, pur essendo in ogni momento egli stesso soggetto alla possibilità dell’errore, o forse proprio per questo.
2011
Settore M-FIL/05 - Filosofia E Teoria Dei Linguaggi
9788857508498
Di Piazza, S. (2011). Congetture e approssimazioni. Forme del sapere in Aristotele. Mimesis.
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