A partire dall’esame del documento che elenca le ragioni dell’iscrizione di Ragusa nella World Heritage List, il saggio propone un inquadramento critico, previa contestualizzazione storica, delle vicende ricostruttive avviate a seguito del terremoto del 1693 nella città di Ragusa. Nel quadro comitale, l’opzione dello sdoppiamento si rivela “singolare” e offre lo spunto per indagare sincronicamente due diverse problematiche: nel caso della città superiore, quella afferente la fondazione ideale di uno spazio urbano, condotta attraverso l’adozione di un piano urbanistico che rendeva immediatamente leggibile l’innesto delle gerarchie sociali; nel caso dell’antico sito, in assenza di un piano normativo e di un progetto unitario, la renovatio urbis si fondava su un elenco di “occasioni di architettura” da costruire o ricostruire all’interno del pregresso impianto medievale. In entrambi i casi la ricostruzione fu affidata ad un linguaggio sincretico, riconducibile a tratti di unitaria riconoscibilità, pur nella ricchezza e varietà dei segni e dei riferimenti formali.
Montana, S. (2007). Una città reiventata [Altro].
Una città reiventata
MONTANA, Sabina
2007-01-01
Abstract
A partire dall’esame del documento che elenca le ragioni dell’iscrizione di Ragusa nella World Heritage List, il saggio propone un inquadramento critico, previa contestualizzazione storica, delle vicende ricostruttive avviate a seguito del terremoto del 1693 nella città di Ragusa. Nel quadro comitale, l’opzione dello sdoppiamento si rivela “singolare” e offre lo spunto per indagare sincronicamente due diverse problematiche: nel caso della città superiore, quella afferente la fondazione ideale di uno spazio urbano, condotta attraverso l’adozione di un piano urbanistico che rendeva immediatamente leggibile l’innesto delle gerarchie sociali; nel caso dell’antico sito, in assenza di un piano normativo e di un progetto unitario, la renovatio urbis si fondava su un elenco di “occasioni di architettura” da costruire o ricostruire all’interno del pregresso impianto medievale. In entrambi i casi la ricostruzione fu affidata ad un linguaggio sincretico, riconducibile a tratti di unitaria riconoscibilità, pur nella ricchezza e varietà dei segni e dei riferimenti formali.File | Dimensione | Formato | |
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