I saggi contenuti in questo questo volume offrono nel loro insieme degli strumenti per tratteggiare i profili attuali della tutela dei diritti umani, così come avviatasi con l’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. I sessant’anni trascorsi si sono contraddistinti per il diffondersi di una pratica che, pur con i dovuti distinguo, ha assunto caratteri di omogeneità a livello globale. Notare che l’oggetto di studio sono i diritti umani in quanto pratica, e non (soltanto) le teorie sui diritti, è particolarmente importante. Infatti, una parte consistente del dibattito in materia di diritti sin dalle sue origini verte sulla loro giustificazione, sia che si pensi di considerarli nel loro complesso, sia che li si studi isolatamente. E, nel giustificare una teoria o una pratica (pur ammettendo che anche quest’ultima si fondi su delle teorie, o le includa), si fa ricorso a criteri giustificativi differenti, riconducibili a due differenti ambiti della ragione. Nel campo della ragione pratica, a differenza che in quello della ragione teoretica, la giustificazione deve anche fare i conti con i risultati dell’azione, con l’esperienza che della pratica si fa, oltre che con la validità delle premesse teoriche. È questa una idea di fondo che accompagna, in modo più o meno marcato, le ricerche sul tema dei diritti raccolte in questo volume, le quali sono altresì accomunate dal riferimento a una pratica che si svolge in un contesto di dimensioni globali.

Denaro, P. (2009). A sessant’anni dalla Dichiarazione universale: la pratica dei diritti in un ordine globale: Presentazione.

A sessant’anni dalla Dichiarazione universale: la pratica dei diritti in un ordine globale: Presentazione

DENARO, Pietro
2009-01-01

Abstract

I saggi contenuti in questo questo volume offrono nel loro insieme degli strumenti per tratteggiare i profili attuali della tutela dei diritti umani, così come avviatasi con l’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. I sessant’anni trascorsi si sono contraddistinti per il diffondersi di una pratica che, pur con i dovuti distinguo, ha assunto caratteri di omogeneità a livello globale. Notare che l’oggetto di studio sono i diritti umani in quanto pratica, e non (soltanto) le teorie sui diritti, è particolarmente importante. Infatti, una parte consistente del dibattito in materia di diritti sin dalle sue origini verte sulla loro giustificazione, sia che si pensi di considerarli nel loro complesso, sia che li si studi isolatamente. E, nel giustificare una teoria o una pratica (pur ammettendo che anche quest’ultima si fondi su delle teorie, o le includa), si fa ricorso a criteri giustificativi differenti, riconducibili a due differenti ambiti della ragione. Nel campo della ragione pratica, a differenza che in quello della ragione teoretica, la giustificazione deve anche fare i conti con i risultati dell’azione, con l’esperienza che della pratica si fa, oltre che con la validità delle premesse teoriche. È questa una idea di fondo che accompagna, in modo più o meno marcato, le ricerche sul tema dei diritti raccolte in questo volume, le quali sono altresì accomunate dal riferimento a una pratica che si svolge in un contesto di dimensioni globali.
2009
Denaro, P. (2009). A sessant’anni dalla Dichiarazione universale: la pratica dei diritti in un ordine globale: Presentazione.
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