The aim of this Thesis is to verify the correspondence between Leopardi’s metalinguistic reflections on punctuation and the author’s actual use of it in his prose and verse texts, examining on the one hand the Canti and on the other the Operette Morali in the following punctuation variants. Starting from the studies dedicated to this theme (see mainly the linguistic study of Magro, 2012; the critical apparatus of the Operette Morali edited by Besomi, 1979; and the study by Borrelli, 1996, on Leopardi’s punctuation of the Canti), I focused precisely on the analysis of Leopardi’s texts as we have the opportunity to study – together with punctuation uses in the subsequent choices emerging from the variants of the texts – the metalinguistic reflections on punctuation that he left in the Zibaldone and the Epistolario. Firstly, an analysis was made of the Canti's interpunctory system, both as a whole and of every interpunctory sign, through a quanti-qualitative analysis, attempting to bring out the choices and criteria adopted in relation to the chosen metres, in order to verify whether he followed traditional rules or he actually transgressed long-established norms and precepts. Secondly, the Operette Morali were analysed, starting with Besomi's (1979) accurate critical apparatus: the Operette Morali founded the new literary genre of philosophical prose, and introduced a new way of punctuating, that reflects a communicative and persuasive intent. Moreover, regardless of the character and tone of the single operetta, Leopardi's interventions seem to go in the same direction as they are in almost all cases additional and progressive. The innovative element of this research is to re-propose Leopardi’s punctuation choices with a linguistic perspective, differentiating itself from the previous quoted studies, and placing the author in the context of the works that, starting from the early 2000s, were dedicated to the functions of the different punctuation marks, also in a diachronic perspective, such as Mortara Garavelli (2003), Antonelli (2008) and all the works of the Basel group (see Ferrari 2003, Lala 2011, Ferrari 2017, Ferrari-Lala-Longo-Pecorari-Rosi-Stojmenova 2018). I believe, in fact, that only a careful analysis of the stylistic meaning of punctuation in Leopardi’s work, as well as of the functions assumed by the different punctuation marks, can contribute to reconstruct Leopardi’s usus punctandi and to shed light on punctuation uses in the history of the Italian language.

La presente Tesi di Dottorato nasce dalla volontà di analizzare gli usi interpuntivi di Leopardi per metterne in evidenza l’originalità e la modernità rispetto agli autori e alle produzioni coeve e per ricostruirne il modus operandi. Come mostrano sia le grammatiche sia gli usi effettivi, nella storia della punteggiatura italiana l’Ottocento è infatti il secolo in cui l’interpunzione via via si ammoderna, passando da una ratio d’uso morfo-sintattica a una ratio d’uso comunicativo-testuale. A partire dalla lettura di testi leopardiani quali lo Zibaldone e l’Epistolario, in cui emergono costantemente la preoccupazione e l’attenzione per la punteggiatura, obiettivo di questa ricerca è innanzitutto quello di verificare la corrispondenza tra gli usi interpuntivi e le riflessioni metalinguistiche e, successivamente, ricostruire l’usus punctandi di Leopardi. A questo fine, si prendono in esame principalmente i Canti e le Operette morali. Scopo dell’analisi interpuntiva è quello di descrivere l’usus punctandi di Leopardi, portando alla luce le caratteristiche tipiche del suo metodo, e di dimostrare l’uso comunicativo che l’autore fa della punteggiatura. In un primo momento si è effettuata un’analisi del sistema interpuntivo dei Canti sia in generale che dei singoli segni interpuntivi, attraverso un’analisi quanti-qualitativa, cercando di fare emergere le scelte e i criteri adottati in relazione ai metri scelti, per verificare se egli segua le regole tradizionali o se, effettivamente, vada a trasgredire norme e precetti da lungo tempo consolidati. In un secondo momento si sono analizzate le Operette Morali, a partire dall’accurato apparato critico di Besomi (1979), che fondano il nuovo genere letterario della prosa filosofica, e con esso introducono un nuovo modo di punteggiare, dal momento che l’intento comunicativo e persuasivo si riflette nell’uso della punteggiatura. Inoltre, al di là del carattere e del tono della singola operetta, gli interventi di Leopardi sembrano andare in un’unica direzione trattandosi nella quasi totalità dei casi di varianti aggiuntive e progressive. L’elemento innovativo della ricerca riguarda anzitutto l’oggetto di analisi, la scelta cioè di occuparsi in prospettiva stilistico-linguistica e in modo sistematico della punteggiatura di Leopardi, che finora è stata studiata solo marginalmente. In secondo luogo, è innovativa anche la metodologia: l’analisi viene svolta infatti nell’ambito di un quadro teorico sviluppato di recente, il quale guarda alla punteggiatura sia in sincronia che in diacronia come dispositivo linguistico di costruzione del senso testuale, e non solo di parsing sintattico della frase (cfr. Mortara Garavelli 2003, Antonelli 2008 e tutti i lavori del gruppo di ricerca di Basilea: Ferrari 2003, Lala 2011, Ferrari 2017, Ferrari-Lala-Longo-Pecorari-Rosi-Stojmenova 2018). In terzo luogo, rispetto a questo stesso quadro teorico di analisi la ricerca risulta innovativa anche nella misura in cui conduce ad affrontare la questione teoricamente spinosa dell’uso della punteggiatura nella scrittura poetica (vs quella della prosa). Credo, infatti, che solo un’attenta analisi sulle funzioni assunte dai singoli segni interpuntivi e sugli interventi successivi – unitamente alle preziose riflessioni metalinguistiche – possa contribuire a ricostruire l’usus punctandi di Leopardi e a gettare una nuova luce tanto sugli studi linguistici leopardiani quanto sulla più ampia tematica interpuntiva nella storia della lingua italiana.

(2023). L'usus punctandi di Leopardi: una lettura linguistica dei Canti e delle Operette morali.

L'usus punctandi di Leopardi: una lettura linguistica dei Canti e delle Operette morali

ROSATO, Morena
2023-06-12

Abstract

The aim of this Thesis is to verify the correspondence between Leopardi’s metalinguistic reflections on punctuation and the author’s actual use of it in his prose and verse texts, examining on the one hand the Canti and on the other the Operette Morali in the following punctuation variants. Starting from the studies dedicated to this theme (see mainly the linguistic study of Magro, 2012; the critical apparatus of the Operette Morali edited by Besomi, 1979; and the study by Borrelli, 1996, on Leopardi’s punctuation of the Canti), I focused precisely on the analysis of Leopardi’s texts as we have the opportunity to study – together with punctuation uses in the subsequent choices emerging from the variants of the texts – the metalinguistic reflections on punctuation that he left in the Zibaldone and the Epistolario. Firstly, an analysis was made of the Canti's interpunctory system, both as a whole and of every interpunctory sign, through a quanti-qualitative analysis, attempting to bring out the choices and criteria adopted in relation to the chosen metres, in order to verify whether he followed traditional rules or he actually transgressed long-established norms and precepts. Secondly, the Operette Morali were analysed, starting with Besomi's (1979) accurate critical apparatus: the Operette Morali founded the new literary genre of philosophical prose, and introduced a new way of punctuating, that reflects a communicative and persuasive intent. Moreover, regardless of the character and tone of the single operetta, Leopardi's interventions seem to go in the same direction as they are in almost all cases additional and progressive. The innovative element of this research is to re-propose Leopardi’s punctuation choices with a linguistic perspective, differentiating itself from the previous quoted studies, and placing the author in the context of the works that, starting from the early 2000s, were dedicated to the functions of the different punctuation marks, also in a diachronic perspective, such as Mortara Garavelli (2003), Antonelli (2008) and all the works of the Basel group (see Ferrari 2003, Lala 2011, Ferrari 2017, Ferrari-Lala-Longo-Pecorari-Rosi-Stojmenova 2018). I believe, in fact, that only a careful analysis of the stylistic meaning of punctuation in Leopardi’s work, as well as of the functions assumed by the different punctuation marks, can contribute to reconstruct Leopardi’s usus punctandi and to shed light on punctuation uses in the history of the Italian language.
12-giu-2023
La presente Tesi di Dottorato nasce dalla volontà di analizzare gli usi interpuntivi di Leopardi per metterne in evidenza l’originalità e la modernità rispetto agli autori e alle produzioni coeve e per ricostruirne il modus operandi. Come mostrano sia le grammatiche sia gli usi effettivi, nella storia della punteggiatura italiana l’Ottocento è infatti il secolo in cui l’interpunzione via via si ammoderna, passando da una ratio d’uso morfo-sintattica a una ratio d’uso comunicativo-testuale. A partire dalla lettura di testi leopardiani quali lo Zibaldone e l’Epistolario, in cui emergono costantemente la preoccupazione e l’attenzione per la punteggiatura, obiettivo di questa ricerca è innanzitutto quello di verificare la corrispondenza tra gli usi interpuntivi e le riflessioni metalinguistiche e, successivamente, ricostruire l’usus punctandi di Leopardi. A questo fine, si prendono in esame principalmente i Canti e le Operette morali. Scopo dell’analisi interpuntiva è quello di descrivere l’usus punctandi di Leopardi, portando alla luce le caratteristiche tipiche del suo metodo, e di dimostrare l’uso comunicativo che l’autore fa della punteggiatura. In un primo momento si è effettuata un’analisi del sistema interpuntivo dei Canti sia in generale che dei singoli segni interpuntivi, attraverso un’analisi quanti-qualitativa, cercando di fare emergere le scelte e i criteri adottati in relazione ai metri scelti, per verificare se egli segua le regole tradizionali o se, effettivamente, vada a trasgredire norme e precetti da lungo tempo consolidati. In un secondo momento si sono analizzate le Operette Morali, a partire dall’accurato apparato critico di Besomi (1979), che fondano il nuovo genere letterario della prosa filosofica, e con esso introducono un nuovo modo di punteggiare, dal momento che l’intento comunicativo e persuasivo si riflette nell’uso della punteggiatura. Inoltre, al di là del carattere e del tono della singola operetta, gli interventi di Leopardi sembrano andare in un’unica direzione trattandosi nella quasi totalità dei casi di varianti aggiuntive e progressive. L’elemento innovativo della ricerca riguarda anzitutto l’oggetto di analisi, la scelta cioè di occuparsi in prospettiva stilistico-linguistica e in modo sistematico della punteggiatura di Leopardi, che finora è stata studiata solo marginalmente. In secondo luogo, è innovativa anche la metodologia: l’analisi viene svolta infatti nell’ambito di un quadro teorico sviluppato di recente, il quale guarda alla punteggiatura sia in sincronia che in diacronia come dispositivo linguistico di costruzione del senso testuale, e non solo di parsing sintattico della frase (cfr. Mortara Garavelli 2003, Antonelli 2008 e tutti i lavori del gruppo di ricerca di Basilea: Ferrari 2003, Lala 2011, Ferrari 2017, Ferrari-Lala-Longo-Pecorari-Rosi-Stojmenova 2018). In terzo luogo, rispetto a questo stesso quadro teorico di analisi la ricerca risulta innovativa anche nella misura in cui conduce ad affrontare la questione teoricamente spinosa dell’uso della punteggiatura nella scrittura poetica (vs quella della prosa). Credo, infatti, che solo un’attenta analisi sulle funzioni assunte dai singoli segni interpuntivi e sugli interventi successivi – unitamente alle preziose riflessioni metalinguistiche – possa contribuire a ricostruire l’usus punctandi di Leopardi e a gettare una nuova luce tanto sugli studi linguistici leopardiani quanto sulla più ampia tematica interpuntiva nella storia della lingua italiana.
Leopardi, punteggiatura, funzione comunicativa
(2023). L'usus punctandi di Leopardi: una lettura linguistica dei Canti e delle Operette morali.
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