Noto periodico edito a Milano dal 24 dicembre 1922 al 9 luglio 1924 e ispirato dal popolarismo, il «Domani d’ItaLia» nacque come una «piccola fiaccola» che avrebbe dovuto illuminare in quel momento di “buio” «fino all’alba del domani». Grazie allo sforzo congiunto, la redazione organizzò una resistenza “armata” solo di inchiostro per denunciare le conseguenze che il 28 ottobre 1922 avrebbe determinato nella storia italiana ed europea e per contribuire a creare una coscienza democratica ritenuta necessaria nella formazione della generazione che sarebbe stata chiamata a rinnovare le istituzioni politiche dopo la fine del fascismo. Attraverso il dibattito condotto dai redattori nelle pagine del «Domani d’Italia» e in altre pubblicazioni coeve, è possibile cogliere l’unanime impegno a difesa della libertà, il «valore dei valori», diritto naturale prima che civile e politico, e della democrazia, che richiedevano il dialogo con tutti coloro che, pur appartenendo a sensibilità politiche assai differenti, desideravano rivendicare un’antitesi sociale, politica e morale con il fascismo, contribuendo a prospettare i diversi problemi di politica interna ed estera «come tante facce del più formidabile ed unico problema: quello della vita civile del nostro paese».
GIURINTANO C (2023). La redazione del Domani d’Italia 1922-1924 : valori cristiani e difesa delle libertà democratiche. Milano : FrancoAngeli.
La redazione del Domani d’Italia 1922-1924 : valori cristiani e difesa delle libertà democratiche
GIURINTANO C
2023-01-01
Abstract
Noto periodico edito a Milano dal 24 dicembre 1922 al 9 luglio 1924 e ispirato dal popolarismo, il «Domani d’ItaLia» nacque come una «piccola fiaccola» che avrebbe dovuto illuminare in quel momento di “buio” «fino all’alba del domani». Grazie allo sforzo congiunto, la redazione organizzò una resistenza “armata” solo di inchiostro per denunciare le conseguenze che il 28 ottobre 1922 avrebbe determinato nella storia italiana ed europea e per contribuire a creare una coscienza democratica ritenuta necessaria nella formazione della generazione che sarebbe stata chiamata a rinnovare le istituzioni politiche dopo la fine del fascismo. Attraverso il dibattito condotto dai redattori nelle pagine del «Domani d’Italia» e in altre pubblicazioni coeve, è possibile cogliere l’unanime impegno a difesa della libertà, il «valore dei valori», diritto naturale prima che civile e politico, e della democrazia, che richiedevano il dialogo con tutti coloro che, pur appartenendo a sensibilità politiche assai differenti, desideravano rivendicare un’antitesi sociale, politica e morale con il fascismo, contribuendo a prospettare i diversi problemi di politica interna ed estera «come tante facce del più formidabile ed unico problema: quello della vita civile del nostro paese».File | Dimensione | Formato | |
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