Negli ultimi anni il crescente interesse per il costruito urbano e la maturazione di una sensibilità maggiore nei confronti dell'autenticità materiale delle architetture hanno supportato lo sviluppo dell'imponente settore sperimentale della diagnostica, che comprende le indagini preliminari, quelle in corso d'opera (diagnostica interventistica) e le verifiche della qualità degli interventi svolti. Lo sviluppo delle metodologie analitiche diagnostiche, in particolare delle scienze fisiche, chimiche, geognostiche e dei metodi informatici di calcolo, offre oggi ai restauratori una ricca serie di strumenti di previsione, di progettazione dei trattamenti da trasporre nella prassi operativa e di programmazione del cantiere per la cura dei materiali dal degrado. La pianificazione delle indagini nella redazione del progetto restauro è corretta se mira al mantenimento dell'interezza dei dati materici esistenti, in modo che il dato resti sempre disponibile a nuove letture ed a valutazioni conoscitive interdisciplinari dell'oggetto di scienza. In quest'ottica la diagnostica strumentale garantisce la progettazione dell'intervento minimo, ma non banale; consente il risparmio delle preziose risorse economiche e la corretta distribuzione sul territorio, attraverso la programmazione di interventi ben calibrati e diffusi sul costruito.
Ventimiglia, G. (2010). Quaderno di Diagnostica. Le indagini diagnostiche nel restauro dei monumenti [Altro].
Quaderno di Diagnostica. Le indagini diagnostiche nel restauro dei monumenti
VENTIMIGLIA, Gaspare
2010-01-01
Abstract
Negli ultimi anni il crescente interesse per il costruito urbano e la maturazione di una sensibilità maggiore nei confronti dell'autenticità materiale delle architetture hanno supportato lo sviluppo dell'imponente settore sperimentale della diagnostica, che comprende le indagini preliminari, quelle in corso d'opera (diagnostica interventistica) e le verifiche della qualità degli interventi svolti. Lo sviluppo delle metodologie analitiche diagnostiche, in particolare delle scienze fisiche, chimiche, geognostiche e dei metodi informatici di calcolo, offre oggi ai restauratori una ricca serie di strumenti di previsione, di progettazione dei trattamenti da trasporre nella prassi operativa e di programmazione del cantiere per la cura dei materiali dal degrado. La pianificazione delle indagini nella redazione del progetto restauro è corretta se mira al mantenimento dell'interezza dei dati materici esistenti, in modo che il dato resti sempre disponibile a nuove letture ed a valutazioni conoscitive interdisciplinari dell'oggetto di scienza. In quest'ottica la diagnostica strumentale garantisce la progettazione dell'intervento minimo, ma non banale; consente il risparmio delle preziose risorse economiche e la corretta distribuzione sul territorio, attraverso la programmazione di interventi ben calibrati e diffusi sul costruito.File | Dimensione | Formato | |
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