On the annual occasion of meeting and study on the scientific perspectives of the discipline, SID proposes to help, by putting into action the tools and methods of design, to the construction of new visions and social and cultural spaces, for a profound reorganization of ways of life , of production, of consumption, aimed at facing the multiple lines of crisis emerging at this moment and which can turn into opportunities for change. A commitment in which design can express itself and relaunch all its vocation as a “relational” and “connective” discipline in innovating methodologies, guidance and intervention tools, design skills and sensibility. A historical peculiarity of design is the circularity of the process that “connects” the progressive scientific systematization of the discipline and the experimental practices activated by the design tension. Today his articulated phenomenology shows the intensification of the interaction between ambitious scientific and humanistic, between production and the search for the common good, between territorial and project actors above all, around the search for forms of systemic innovation that can collect complex environmental innovations and social. “Design to connect” also offers the ability to grasp and narrate resources and the specificities of that multidimensional palimpsest that is the territory, in its peculiar forms of "cultural landscape" in which tangible and intangible qualities are intertwined. But the connective quality of design is constituted above all by the centrality of people: attention to everyday life, opportunities and access to resources, the identity and skills of individuals and communities that nourish the "planning hope" of a future not obscured by geographical, cultural, ideological delimitations. Within the broad and evolutionary scenario, some topics of specific interest and topicality for the scientific design community are identified to be proposed as the focus of the various contributions in the construction of an articulated and plural state of the art of “design to connect”.

Nell’annuale occasione d’incontro e di studio sulle prospettive scientifiche della disciplina, SID propone di contribuire, mettendo in atto gli strumenti e i metodi del design, alla costruzione di nuove visioni e spazi sociali e culturali, per una profonda riorganizzazione dei modi di vita, di produzione, di consumo, volta a fronteggiare le molteplici linee di crisi emergenti in questo momento e che possono trasformarsi in opportunità di cambiamento. Un impegno in cui il design può esprimere e rilanciare tutta la sua vocazione di disciplina “relazionale” e “connettiva” nell’innovare approcci metodologici, strumenti di orientamento e d’intervento, capacità e sensibilità progettuali. Una storica peculiarità del design è la circolarità del processo che “connette” la progressiva sistematizzazione scientifica della disciplina e le prassi di tipo sperimentale attivate dalla tensione progettuale del design. Oggi la sua articolata fenomenologia mostra l’intensificarsi dell’interazione tra ambiti scientifici e umanistici, tra produzioni e ricerca del bene comune, tra attori territoriali ed esperti del progetto, soprattutto intorno alla ricerca di forme d’innovazione sistemica che possano raccogliere le complesse sfide ambientali e sociali. “Design per connettere” propone inoltre la capacità di cogliere e narrare le risorse e le specificità di quel palinsesto multidimensionale che è il territorio, nelle sue peculiari forme di “paesaggio culturale” in cui si intrecciano qualità tangibili e intangibili. Ma la qualità connettiva del design è costituita soprattutto dalla centralità delle persone: l’attenzione alla quotidianità, le opportunità e l’accesso alle risorse, l’identità e le capacità dei singoli e delle comunità che alimentano la “speranza progettuale” di un futuro non oscurato da delimitazioni geografiche, culturali, ideologiche. All’interno di questo scenario ampio ed evolutivo si possono enucleare alcune tematiche di specifico interesse e attualità per la comunità scientifica del design da proporre come focus dei diversi contributi nella costruzione di un articolato e plurale stato dell’arte del “design per connettere”.

Ferrara, C., Germak, C., Trapani, V.M., Imbesi, L. (2022). Design per connettere. Persone, patrimoni, processi.

Design per connettere. Persone, patrimoni, processi

Ferrara, Cinzia;Trapani, Vita Maria;
2022-01-01

Abstract

On the annual occasion of meeting and study on the scientific perspectives of the discipline, SID proposes to help, by putting into action the tools and methods of design, to the construction of new visions and social and cultural spaces, for a profound reorganization of ways of life , of production, of consumption, aimed at facing the multiple lines of crisis emerging at this moment and which can turn into opportunities for change. A commitment in which design can express itself and relaunch all its vocation as a “relational” and “connective” discipline in innovating methodologies, guidance and intervention tools, design skills and sensibility. A historical peculiarity of design is the circularity of the process that “connects” the progressive scientific systematization of the discipline and the experimental practices activated by the design tension. Today his articulated phenomenology shows the intensification of the interaction between ambitious scientific and humanistic, between production and the search for the common good, between territorial and project actors above all, around the search for forms of systemic innovation that can collect complex environmental innovations and social. “Design to connect” also offers the ability to grasp and narrate resources and the specificities of that multidimensional palimpsest that is the territory, in its peculiar forms of "cultural landscape" in which tangible and intangible qualities are intertwined. But the connective quality of design is constituted above all by the centrality of people: attention to everyday life, opportunities and access to resources, the identity and skills of individuals and communities that nourish the "planning hope" of a future not obscured by geographical, cultural, ideological delimitations. Within the broad and evolutionary scenario, some topics of specific interest and topicality for the scientific design community are identified to be proposed as the focus of the various contributions in the construction of an articulated and plural state of the art of “design to connect”.
2022
Nell’annuale occasione d’incontro e di studio sulle prospettive scientifiche della disciplina, SID propone di contribuire, mettendo in atto gli strumenti e i metodi del design, alla costruzione di nuove visioni e spazi sociali e culturali, per una profonda riorganizzazione dei modi di vita, di produzione, di consumo, volta a fronteggiare le molteplici linee di crisi emergenti in questo momento e che possono trasformarsi in opportunità di cambiamento. Un impegno in cui il design può esprimere e rilanciare tutta la sua vocazione di disciplina “relazionale” e “connettiva” nell’innovare approcci metodologici, strumenti di orientamento e d’intervento, capacità e sensibilità progettuali. Una storica peculiarità del design è la circolarità del processo che “connette” la progressiva sistematizzazione scientifica della disciplina e le prassi di tipo sperimentale attivate dalla tensione progettuale del design. Oggi la sua articolata fenomenologia mostra l’intensificarsi dell’interazione tra ambiti scientifici e umanistici, tra produzioni e ricerca del bene comune, tra attori territoriali ed esperti del progetto, soprattutto intorno alla ricerca di forme d’innovazione sistemica che possano raccogliere le complesse sfide ambientali e sociali. “Design per connettere” propone inoltre la capacità di cogliere e narrare le risorse e le specificità di quel palinsesto multidimensionale che è il territorio, nelle sue peculiari forme di “paesaggio culturale” in cui si intrecciano qualità tangibili e intangibili. Ma la qualità connettiva del design è costituita soprattutto dalla centralità delle persone: l’attenzione alla quotidianità, le opportunità e l’accesso alle risorse, l’identità e le capacità dei singoli e delle comunità che alimentano la “speranza progettuale” di un futuro non oscurato da delimitazioni geografiche, culturali, ideologiche. All’interno di questo scenario ampio ed evolutivo si possono enucleare alcune tematiche di specifico interesse e attualità per la comunità scientifica del design da proporre come focus dei diversi contributi nella costruzione di un articolato e plurale stato dell’arte del “design per connettere”.
design, connecting, people, heritage, process
978-88-943380-0-3
Ferrara, C., Germak, C., Trapani, V.M., Imbesi, L. (2022). Design per connettere. Persone, patrimoni, processi.
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