Negli ultimi trent’anni lo sport ha assunto un significato molto rilevante nella vita delle persone e, seppure con notevoli differenze, sia nei paesi a sviluppo economico avanzato, sia in quelli in via di sviluppo. A livello individuale, esso ha costituito un’area di investimento identitario quando ha assunto la forma di sport spettacolo del quale fruire, alimentando la pratica del tifo e il fandom o costituendo il modello di uno stile di vita vincente; ma anche quando ha assunto la forma di pratica del tempo libero attraverso la quale tenersi in forma, facendo crescere, in questo caso, la diffusione di una cultura della salute e del benessere. Si tratta di due modalità di approcciare al consumo di sport, da spettatori e da attori e le due modalità di fruizione possono essere fortemente in relazione rispetto alla percezione e alla valutazione della qualità della vita. Gli universi semantici che però connotano lo sport spettacolo e la pratica sportiva nel tempo libero sono apparsi spesso polarizzati. Il commercial sport e il professionismo sportivo sono intrecciati con le istituzioni dell’economia, della politica e della cultura che ne stressano soprattutto la spettacolarità al fine di catturare, in primo luogo, audience. Ma anche la pratica sportiva del tempo libero si intreccia con le azioni delle istituzioni dell’economia, della politica e della cultura, con la differenza che queste ne stressano soprattutto la valenza salutare, finalizzata all’investimento sano e razionale del tempo in un’attività che migliora la qualità della vita nel breve, medio e lungo termine. Questa polarizzazione fra consumo di sport spettacolo – il commercial sport - e consumo di sport come attività del tempo libero - lo sport for all - si è via via sempre più interconnessa proprio in ragione della aumentata domanda identitaria collettiva via sport. Abbiamo cioè assistito alla diffusione di forme di spettacolo sportivo che richiamano l’importanza dell’attività sportiva per il benessere psicofisico, per l’integrazione e la partecipazione sociale, per la riduzione delle differenze e delle diseguaglianze e in cui si depotenziava l’importanza assunta nello spettacolo dall’agonismo, dalla competizione, dal confronto fisico fra due contendenti o due squadre. Uno sport in cui si agisce con i competitors oltre che contro i competitors. E, d’altra parte, abbiamo via via assistito alla spettacolarizzazione della pratica sportiva nel tempo libero, al punto che la condivisione dei risultati, ottenuti attraverso la declinazione di un agonismo che si presenta come diretto non più contro altri contendenti, ma contro i propri limiti performativi, è diventata la modalità attraverso cui ciascuno spettacolarizza una parte della propria vita, quella che ritiene spesso più autentica. L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere come gli intrecci fra la dimensione commerciale/professionistica dello spettacolo sportivo e la dimensione ludico/ricreativa della pratica sportiva siano alimentati da una domanda e da un’offerta di identità sociale che caratterizza questi due universi semantici.

Paolo Corvo, Fabio Massimo Lo Verde (2022). Sport and Quality of Life.

Sport and Quality of Life

Fabio Massimo Lo Verde
2022-01-01

Abstract

Negli ultimi trent’anni lo sport ha assunto un significato molto rilevante nella vita delle persone e, seppure con notevoli differenze, sia nei paesi a sviluppo economico avanzato, sia in quelli in via di sviluppo. A livello individuale, esso ha costituito un’area di investimento identitario quando ha assunto la forma di sport spettacolo del quale fruire, alimentando la pratica del tifo e il fandom o costituendo il modello di uno stile di vita vincente; ma anche quando ha assunto la forma di pratica del tempo libero attraverso la quale tenersi in forma, facendo crescere, in questo caso, la diffusione di una cultura della salute e del benessere. Si tratta di due modalità di approcciare al consumo di sport, da spettatori e da attori e le due modalità di fruizione possono essere fortemente in relazione rispetto alla percezione e alla valutazione della qualità della vita. Gli universi semantici che però connotano lo sport spettacolo e la pratica sportiva nel tempo libero sono apparsi spesso polarizzati. Il commercial sport e il professionismo sportivo sono intrecciati con le istituzioni dell’economia, della politica e della cultura che ne stressano soprattutto la spettacolarità al fine di catturare, in primo luogo, audience. Ma anche la pratica sportiva del tempo libero si intreccia con le azioni delle istituzioni dell’economia, della politica e della cultura, con la differenza che queste ne stressano soprattutto la valenza salutare, finalizzata all’investimento sano e razionale del tempo in un’attività che migliora la qualità della vita nel breve, medio e lungo termine. Questa polarizzazione fra consumo di sport spettacolo – il commercial sport - e consumo di sport come attività del tempo libero - lo sport for all - si è via via sempre più interconnessa proprio in ragione della aumentata domanda identitaria collettiva via sport. Abbiamo cioè assistito alla diffusione di forme di spettacolo sportivo che richiamano l’importanza dell’attività sportiva per il benessere psicofisico, per l’integrazione e la partecipazione sociale, per la riduzione delle differenze e delle diseguaglianze e in cui si depotenziava l’importanza assunta nello spettacolo dall’agonismo, dalla competizione, dal confronto fisico fra due contendenti o due squadre. Uno sport in cui si agisce con i competitors oltre che contro i competitors. E, d’altra parte, abbiamo via via assistito alla spettacolarizzazione della pratica sportiva nel tempo libero, al punto che la condivisione dei risultati, ottenuti attraverso la declinazione di un agonismo che si presenta come diretto non più contro altri contendenti, ma contro i propri limiti performativi, è diventata la modalità attraverso cui ciascuno spettacolarizza una parte della propria vita, quella che ritiene spesso più autentica. L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere come gli intrecci fra la dimensione commerciale/professionistica dello spettacolo sportivo e la dimensione ludico/ricreativa della pratica sportiva siano alimentati da una domanda e da un’offerta di identità sociale che caratterizza questi due universi semantici.
2022
In the last thirty years, sport has taken on a very significant meaning in people's lives and, albeit with considerable differences, both in advanced economic development countries and in developing countries. On an individual level, it constituted an area of identity investment when it assumed the shape of “sport spectacle” to be enjoyed, fueling the practice of cheering and fandom or constituting the model of a winning lifestyle; but also, when he took the form of free time practice through which to keep fit, making grow, in this case, the diffusion of a culture of health and well-being. These are two ways of approaching the consumption of sports, by spectators and actors; and the two ways of use can be strongly related to the perception and assessment of the quality of life. The “semantic universes” which however connote sport and “free time sports” have often appeared polarized. Commercial sport and sports professionalism are intertwined with the institutions of economics, politics and culture, which, above all, stress its “spectacularity” in order to capture, first and foremost, the audience. But also, the sport of leisure time is intertwined with the actions of the institutions of economics, politics and culture, with the difference that these stress, above all, its “healthy value”, aimed at the “healthy and rational” investment of time in an activity which improves the quality of life in the short, medium and long period. This polarization between the consumption of sport entertainment - commercial sport - and the consumption of sport as a leisure activity - sport for all - has become increasingly interconnected precisely because of the increased collective identity demand via sport. In other words, we have witnessed the spread of shape of sports entertainment that recall the importance of sports for psychophysical well-being, for integration and social participation, for the reduction of social inequalities, ethnic and cultural differences and in which the importance assumed was weakened in the show from agonism, from competition, from the physical confrontation between two contenders or two teams. A sport in which we act with competitors as well as against competitors. And, on the other hand, we have gradually witnessed the spectacularization of sports in our free time, to the point that the sharing of the results, obtained through the declination of a competitive spirit that presents itself as directed no longer against other contenders, but against its own performance limits, it has become the way in which each person makes part of his or her own life spectacular, the one he often considers most authentic. The aim of this work is to describe how the intertwining between the commercial/professional dimension of the sports show and the playful/recreational dimension of sports practice are fueled by a demand and an offer of social identity that characterizes these two “semantic universes”.
978-3-030-93091-2
Paolo Corvo, Fabio Massimo Lo Verde (2022). Sport and Quality of Life.
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