Con l’affermarsi di una impostazione selvicolturale basata sulla conoscenza e l’imitazione delle tendenze dinamiche naturali dei boschi e il parallelo consolidarsi della pianificazione forestale polifunzionale, è diventata sempre più sentita la necessità di avere a disposizione idonei metodi di inquadramento della vegetazione forestale per fondare su presupposti ecologici la gestione del bosco, al fine di valorizzare il ruolo multifunzionale delle foreste. Le carte fitosociologiche da un lato e quelle fisionomiche dall’altro, tradizionalmente utilizzate nella pianificazione forestale e normalmente allegate ai Piani d’Assestamento forestale, infatti, si sono rilevate poco adatte a soddisfare le nuove necessità del selvicoltore; le prime, perché eccessivamente dettagliate per la pianificazione e basate su unità esclusivamente floristiche, costruite considerando spesso solo il sottobosco; le seconde perché troppo generiche per le scale di piano. Una risposta razionale e sistematica alle nuove esigenze è giunta dalla classificazione delle superfici boscate secondo i Tipi forestali. L’obiettivo è di fornire una conoscenza più approfondita e oggettiva della fitocenosi, di agevole impiego da parte dei tecnici forestali, che permetta di correlare gli aspetti vegetazionali con quelli stazionali, per la definizione delle destinazioni e degli interventi selvicolturali più appropriati. Ciò assume maggiore enfasi per la gestione, ai fini della conservazione e del miglioramento, degli habitat d’interesse comunitario; in tal senso la Tipologia forestale si scopre un modello di classificazione della vegetazione forestale che permette di ricondurre le sue unità, tradizionalmente utilizzate per la gestione dei boschi, a quelle di Corine Biotopes e Natura 2000. Secondo questo approccio i boschi della Regione Siciliana sono stati suddivisi in unità principali (Tipo forestale) distinte su base floristica, ecologica, dinamica e selvicolturale; i Tipi forestali sono raggruppati in unità gerarchiche superiori (Categoria forestale), individuate su base fisionomica (Faggete, Cerrete, Leccete, ecc...), successivamente distinte in unità inferiori (sottotipi e varianti), in funzione della variabilità stazionale o di composizione specifica delle specie arboree normalmente accessorie. Il presente lavoro ha portato all’individuazione di 14 Categorie (9 di latifoglie, 3 di conifere, 2 tra macchie e arbusteti) e 58 Tipi forestali. Lo sviluppo di questa Classificazione è stato possibile grazie all’uso degli inquadramenti tipologici precedentemente realizzati a scala regionale in Sicilia (Cullotta 2003; Cullotta e MarChetti 2007) e sulla base del manuale redatto nel 2009 in collaborazione con IPLA S.p.A (CaMerano P., Varese P., Giannetti F., Cullotta S. 2009), quale documento tecnico per la realizzazione dell’Inventario Forestale Regionale, successivamente rivisto e integrato, anche in base agli approfondimenti inventariali per la redazione della presente pubblicazione. Per rendere la Tipologia uno strumento coerente e dialogante con altre classicazioni, ad ogni unità è stata definita la corrispondenza con Natura 2000 e con le unità tipologiche utilizzate nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di Carbonio.
CAMERANO, P., CULLOTTA, S., VARESE, P. (2011). Strumenti conoscitivi per la gestione delle risorse forestali della Sicilia. Tipi Forestali..
Strumenti conoscitivi per la gestione delle risorse forestali della Sicilia. Tipi Forestali.
CULLOTTA, Sebastiano;
2011-01-01
Abstract
Con l’affermarsi di una impostazione selvicolturale basata sulla conoscenza e l’imitazione delle tendenze dinamiche naturali dei boschi e il parallelo consolidarsi della pianificazione forestale polifunzionale, è diventata sempre più sentita la necessità di avere a disposizione idonei metodi di inquadramento della vegetazione forestale per fondare su presupposti ecologici la gestione del bosco, al fine di valorizzare il ruolo multifunzionale delle foreste. Le carte fitosociologiche da un lato e quelle fisionomiche dall’altro, tradizionalmente utilizzate nella pianificazione forestale e normalmente allegate ai Piani d’Assestamento forestale, infatti, si sono rilevate poco adatte a soddisfare le nuove necessità del selvicoltore; le prime, perché eccessivamente dettagliate per la pianificazione e basate su unità esclusivamente floristiche, costruite considerando spesso solo il sottobosco; le seconde perché troppo generiche per le scale di piano. Una risposta razionale e sistematica alle nuove esigenze è giunta dalla classificazione delle superfici boscate secondo i Tipi forestali. L’obiettivo è di fornire una conoscenza più approfondita e oggettiva della fitocenosi, di agevole impiego da parte dei tecnici forestali, che permetta di correlare gli aspetti vegetazionali con quelli stazionali, per la definizione delle destinazioni e degli interventi selvicolturali più appropriati. Ciò assume maggiore enfasi per la gestione, ai fini della conservazione e del miglioramento, degli habitat d’interesse comunitario; in tal senso la Tipologia forestale si scopre un modello di classificazione della vegetazione forestale che permette di ricondurre le sue unità, tradizionalmente utilizzate per la gestione dei boschi, a quelle di Corine Biotopes e Natura 2000. Secondo questo approccio i boschi della Regione Siciliana sono stati suddivisi in unità principali (Tipo forestale) distinte su base floristica, ecologica, dinamica e selvicolturale; i Tipi forestali sono raggruppati in unità gerarchiche superiori (Categoria forestale), individuate su base fisionomica (Faggete, Cerrete, Leccete, ecc...), successivamente distinte in unità inferiori (sottotipi e varianti), in funzione della variabilità stazionale o di composizione specifica delle specie arboree normalmente accessorie. Il presente lavoro ha portato all’individuazione di 14 Categorie (9 di latifoglie, 3 di conifere, 2 tra macchie e arbusteti) e 58 Tipi forestali. Lo sviluppo di questa Classificazione è stato possibile grazie all’uso degli inquadramenti tipologici precedentemente realizzati a scala regionale in Sicilia (Cullotta 2003; Cullotta e MarChetti 2007) e sulla base del manuale redatto nel 2009 in collaborazione con IPLA S.p.A (CaMerano P., Varese P., Giannetti F., Cullotta S. 2009), quale documento tecnico per la realizzazione dell’Inventario Forestale Regionale, successivamente rivisto e integrato, anche in base agli approfondimenti inventariali per la redazione della presente pubblicazione. Per rendere la Tipologia uno strumento coerente e dialogante con altre classicazioni, ad ogni unità è stata definita la corrispondenza con Natura 2000 e con le unità tipologiche utilizzate nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di Carbonio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.