Il libro esplora la multimodalità nel linguaggio attraverso un’analisi comparata delle forme e delle funzioni del gesto nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni. Le lingue sono multimodali perché utilizzano diversi tipi di indici gestuali nell’espressione linguistica veicolando dimensioni del significato che spesso sono assenti nel parlato o nel flusso segnico. Attraverso questo confronto si rileva quanto le lingue vocali siano anche gestuali e le stesse lingue dei segni si servano di un’oralità fatta di suoni e rumori non linguistici. Utilizzando gli studi sui neuroni specchio e sulle interconnessioni neurologiche tra gesti e linguaggio si mostra come il gesto sia parte della comunicazione umana sin dalle primissime fasi ontogenetiche. In quest’ottica le lingue dei segni diventano un banco di prova per comprendere i confini tra linguistico e non linguistico, e per capire come questi due aspetti non si contrappongono ma si equilibrano in modo diverso nelle due lingue in relazione anche a variabili esterne come la situazione sociolinguistica.
FONTANA, S. (2009). Linguaggio e Multimodalità: Gestualità e Oralità nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni. Pisa : ETS.
Linguaggio e Multimodalità: Gestualità e Oralità nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni
FONTANA, Sabina
2009-01-01
Abstract
Il libro esplora la multimodalità nel linguaggio attraverso un’analisi comparata delle forme e delle funzioni del gesto nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni. Le lingue sono multimodali perché utilizzano diversi tipi di indici gestuali nell’espressione linguistica veicolando dimensioni del significato che spesso sono assenti nel parlato o nel flusso segnico. Attraverso questo confronto si rileva quanto le lingue vocali siano anche gestuali e le stesse lingue dei segni si servano di un’oralità fatta di suoni e rumori non linguistici. Utilizzando gli studi sui neuroni specchio e sulle interconnessioni neurologiche tra gesti e linguaggio si mostra come il gesto sia parte della comunicazione umana sin dalle primissime fasi ontogenetiche. In quest’ottica le lingue dei segni diventano un banco di prova per comprendere i confini tra linguistico e non linguistico, e per capire come questi due aspetti non si contrappongono ma si equilibrano in modo diverso nelle due lingue in relazione anche a variabili esterne come la situazione sociolinguistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.