Scopo di questo lavoro è un’analisi dell’uso non canonico della congiunzione piuttosto che: si tenterà di tracciare il percorso responsabile del mutamento sintattico e semantico che conduce dall’uso subordinativo a quello coordinativo. Nel suo uso canonico l’avverbio piuttosto, seguito da che, funge da congiunzione utilizzata per introdurre una comparazione tra due entità definite o tra due frasi, instaurando, dunque, in entrambi i casi, un rapporto di subordinazione. Esempio: (1) Corriere Salute 03.07.2005, p. 18 “Ancora una volta preferiamo sentire e raccontarci delle favole, piuttosto che guardare alla nostra realtà”. A partire dagli anni ’90 del ‘900 (approssimativamente) inizia la penetrazione, prima nel settentrione poi nel resto d’Italia, di un uso non subordinativo di piuttosto che che introduce alternative non più presentate come preferenziali bensì come collocate sullo stesso piano: la relazione di subordinazione instaurata nell’uso canonico della congiunzione non sussiste più; si genera, invece, una giustapposizione tipica dei nessi coordinati. Più precisamente tra i due membri del periodo, la principale e le eventuali subordinate/coordinate, si instaura un rapporto di ‘disgiunzione inclusiva’ (Bazzanella - Cristofoli 1998:270) per il quale piuttosto che assume le funzioni di congiunzioni coordinative del tipo di oppure, o, o anche, sia...sia, etc, creando, di fatto, la possibilità di interpretare ambiguamente l’intenzione comunicativa del parlante. (2) Repubblica 20.03.1992 “Questo si poteva ascoltare seguendo il segretario repubblicano tra un tavolo e l'altro, e orecchiando le battute scambiate con un amministratore delegato piuttosto che con un filosofo di grido”. È interessante tentare di comprendere come sia avvenuto questo cambiamento, o meglio, ricercare se esista nell’uso canonico della congiunzione qualcosa che giustifichi lo slittamento. Ritengo che il mutamento sia provocato da alcuni tra i meccanismi più attivi nell’ambito del cambiamento linguistico: l’estensione dei contesti d’uso della congiunzione e la sua rianalisi. Secondo questa ipotesi la congiunzione viene applicata a contesti non compatibili con le caratteristiche semantiche del suo contesto originario (contesti nei quali non è presente in alcun modo l’idea di un’alternativa o di una preferenza); tale estensione nell’applicazione produce una rianalisi della semantica della congiunzione che cancella la marca di preferenza qualora non vi sia nel contesto nessun altro elemento atto a suggerirla. Se questa ricostruzione è corretta usi come quelli seguenti dovrebbero costituire casi di confine (bridging contexts Heine 2002: 84) inerentemente ambigui e interpretabili tanto secondo l’uso canonico quanto secondo quello non canonico: (3) Corpus ‘La Repubblica” http://dev.sslmit.unibo.it/corpora/corpus.php?path=&name=Repubblica “Il potere politico dovrebbe ora rispondere evitando di condizionare in qualsiasi modo la scelta dei componenti del Csm e lasciandola al libero dispiegarsi delle forze e delle esigenze istituzionali presenti nel Consiglio , senza porre ipoteche derivanti dall' appartenenza di questo o quel candidato all' uno piuttosto che all' altro partito, ma rispettando quello che è l' autonomo ruolo istituzionale che il Csm esercita nell' ordinamento pluralistico delineato dal sistema costituzionale”. (4) Corpus ‘La Repubblica” http://dev.sslmit.unibo.it/corpora/corpus.php?path=&name=Repubblica “A sentire i protagonisti, sembra di ascoltare i bollettini degli incontri diplomatici o dei comitati centrali dei paesi dell' Est . Da un accento, dall' uso di un termine piuttosto che un altro si deve interpretare come stanno veramente i fatti” . Si tenterà, infine, di valutare l’accettabilità dell’uso non canonico di piuttosto che analizzando la variazione in prospettiva diamesica, diatopica, diastratica e diafasica. Bibliografia C. Bazzanella, M. Cristofoli, 1998, Piuttosto che e le alternative non preferenziali: un mutamento in atto?, in «Cuadernos de filologia italiana», 5, 267-278 Bertinetto P., Marconi D. 1984, "Analisi di « ma ». Parte prima: Semantica e pragmatica”, Lingua e Stile 19: 223-58; “...Parte seconda: Proiezioni diacroniche”, ivi : 475-509. Heine B. 2002 , On the role of context in grammaticalization. In Ilse Wischer e Gabriele Diewald (a c. di), New R
Brucale, L. (2010). L’uso non canonico di piuttosto che coordinativo [Altro].
L’uso non canonico di piuttosto che coordinativo
BRUCALE, Luisa
2010-01-01
Abstract
Scopo di questo lavoro è un’analisi dell’uso non canonico della congiunzione piuttosto che: si tenterà di tracciare il percorso responsabile del mutamento sintattico e semantico che conduce dall’uso subordinativo a quello coordinativo. Nel suo uso canonico l’avverbio piuttosto, seguito da che, funge da congiunzione utilizzata per introdurre una comparazione tra due entità definite o tra due frasi, instaurando, dunque, in entrambi i casi, un rapporto di subordinazione. Esempio: (1) Corriere Salute 03.07.2005, p. 18 “Ancora una volta preferiamo sentire e raccontarci delle favole, piuttosto che guardare alla nostra realtà”. A partire dagli anni ’90 del ‘900 (approssimativamente) inizia la penetrazione, prima nel settentrione poi nel resto d’Italia, di un uso non subordinativo di piuttosto che che introduce alternative non più presentate come preferenziali bensì come collocate sullo stesso piano: la relazione di subordinazione instaurata nell’uso canonico della congiunzione non sussiste più; si genera, invece, una giustapposizione tipica dei nessi coordinati. Più precisamente tra i due membri del periodo, la principale e le eventuali subordinate/coordinate, si instaura un rapporto di ‘disgiunzione inclusiva’ (Bazzanella - Cristofoli 1998:270) per il quale piuttosto che assume le funzioni di congiunzioni coordinative del tipo di oppure, o, o anche, sia...sia, etc, creando, di fatto, la possibilità di interpretare ambiguamente l’intenzione comunicativa del parlante. (2) Repubblica 20.03.1992 “Questo si poteva ascoltare seguendo il segretario repubblicano tra un tavolo e l'altro, e orecchiando le battute scambiate con un amministratore delegato piuttosto che con un filosofo di grido”. È interessante tentare di comprendere come sia avvenuto questo cambiamento, o meglio, ricercare se esista nell’uso canonico della congiunzione qualcosa che giustifichi lo slittamento. Ritengo che il mutamento sia provocato da alcuni tra i meccanismi più attivi nell’ambito del cambiamento linguistico: l’estensione dei contesti d’uso della congiunzione e la sua rianalisi. Secondo questa ipotesi la congiunzione viene applicata a contesti non compatibili con le caratteristiche semantiche del suo contesto originario (contesti nei quali non è presente in alcun modo l’idea di un’alternativa o di una preferenza); tale estensione nell’applicazione produce una rianalisi della semantica della congiunzione che cancella la marca di preferenza qualora non vi sia nel contesto nessun altro elemento atto a suggerirla. Se questa ricostruzione è corretta usi come quelli seguenti dovrebbero costituire casi di confine (bridging contexts Heine 2002: 84) inerentemente ambigui e interpretabili tanto secondo l’uso canonico quanto secondo quello non canonico: (3) Corpus ‘La Repubblica” http://dev.sslmit.unibo.it/corpora/corpus.php?path=&name=Repubblica “Il potere politico dovrebbe ora rispondere evitando di condizionare in qualsiasi modo la scelta dei componenti del Csm e lasciandola al libero dispiegarsi delle forze e delle esigenze istituzionali presenti nel Consiglio , senza porre ipoteche derivanti dall' appartenenza di questo o quel candidato all' uno piuttosto che all' altro partito, ma rispettando quello che è l' autonomo ruolo istituzionale che il Csm esercita nell' ordinamento pluralistico delineato dal sistema costituzionale”. (4) Corpus ‘La Repubblica” http://dev.sslmit.unibo.it/corpora/corpus.php?path=&name=Repubblica “A sentire i protagonisti, sembra di ascoltare i bollettini degli incontri diplomatici o dei comitati centrali dei paesi dell' Est . Da un accento, dall' uso di un termine piuttosto che un altro si deve interpretare come stanno veramente i fatti” . Si tenterà, infine, di valutare l’accettabilità dell’uso non canonico di piuttosto che analizzando la variazione in prospettiva diamesica, diatopica, diastratica e diafasica. Bibliografia C. Bazzanella, M. Cristofoli, 1998, Piuttosto che e le alternative non preferenziali: un mutamento in atto?, in «Cuadernos de filologia italiana», 5, 267-278 Bertinetto P., Marconi D. 1984, "Analisi di « ma ». Parte prima: Semantica e pragmatica”, Lingua e Stile 19: 223-58; “...Parte seconda: Proiezioni diacroniche”, ivi : 475-509. Heine B. 2002 , On the role of context in grammaticalization. In Ilse Wischer e Gabriele Diewald (a c. di), New RFile | Dimensione | Formato | |
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