La tesi di dottorato analizza il consumo del lusso, con particolare attenzione al fenomeno della moda in quanto strumento di identificazione e distinzione sociale, da parte dell’élite economiche, politiche e amministrative della Spagna asburgica ivi compresa la realtà siciliana in età moderna. Il processo di nobilitazione - indicato genericamente dalla storiografia mediante il termine aristocratizzazione -, che ha investito la Spagna tra il XVI e il XVIII secolo - ha interessato soggetti la cui ascesa sociale è resa possibile anche dall’ingente impiego di mezzi economici, fenomeno che è andato di pari passo con l’elaborazione di sofisticati meccanismi di visibilità e riconoscimento circa la nuova posizione acquisita in società. Tutto ciò è fortemente legato anche al fenomeno della patrimonializzazione di beni e funzioni pubbliche, contestualmente avviatosi in Spagna, coinvolgendo la figura del sovrano quanto i singoli privati. Si assiste dunque ad una notevole ascesa sociale, congiuntamente alla continua ricerca di forme e modi per mantenere le posizioni sociali delle casate più antiche, legittimando anche quelle di nuova fondazione. Un dato certo risiede nello sproporzionato aumento quantitativo dei titoli concessi durante tutta l’età moderna - Dai monarchi cattolici, fino alla prima metà del Diciannovesimo secolo con Fernando VII - con picchi che oscillano in particolari momenti storici e in alcune zone della Spagna. Un mutamento di tale portata non poteva certamente passare inosservato ai contemporanei o avvenire senza scontri ed estremi tentativi di resistenza da parte delle vecchie oligarchie; in un primo momento, sono ancora queste, infatti, a controllare l’accesso alle più importati posizioni a corte, respingendo spesso i tentativi di intrusione dei nuovi arrivati. Per conto loro, quest’ultimi, erano disposti a pagare cifre anche molto alte pur di accedere a posizioni sociali più elevate, dunque in seno alle élite di potere, non prima di essersi adeguati alle loro abitudini e maniere, mescolandosi e in alcuni casi mimetizzandosi con essi. Ma accedere a una posizione privilegiata, in questo caso alla classe nobiliare o in generale superiore, non basta, è necessario mantenerla rendendola visibilmente manifesta, attraverso strumenti appropriati che rispettino, possibilmente, una rigorosa corrispondenza tra rango e forma. Basti pensare come, in questo senso, la cultura barocca fosse, principalmente, visuale in cui non è tanto importate concettualizzare l’immagine, ma far passare il concetto attraverso l’immagine, e se il principio è valido soprattutto quando si parla delle espressioni artistiche dell’epoca, esso vale anche per le manifestazioni sociali, come la politica, la morale, la religione etc. Per la stesura della tesi ci si è avvalsi dell’utilizzo, di numerose fonti archivistiche e il vasto complesso di fonti figurative che hanno evidenziato come il consumo del lusso e la moda, non siano per le categorie sociali in esame, nobiltà o togati, una semplice opzione, ma più esattamente un obbligo imposto dal loro status. Esso è strettamente legato ai concetti di decoro e onore, che, in questo caso, richiedono una correlazione immediata tra essere e apparire, in relazione ad altri membri dello stesso gruppo o in relazione a componenti esterni. L’analisi dettagliata del fenomeno è resa possibile grazie ad alcuni cambiamenti che, all’inizio del Cinquecento, travolgono gli ambienti domestici, rendendo gli inventari carichi di un numero sempre più grande e più variegato di oggetti legati alla sfera personale, accumulati nelle case. Così, moltissime famiglie o singole persone iniziano a registrare i propri acquisti. In questo modo i beni descritti negli elenchi notarili, pochi o molti che siano, diventano lo specchio dei loro proprietari, della molteplicità dei bisogni e gusti di chi li ha posseduti, simboli della loro ricchezza o della loro scarsa agiatezza, lasciando tracce e informazioni sulla società alla quale appartenevano uomini e donne che quegli oggetti hanno posseduto e infine tramandato.
(2021). Modelli di consumo del lusso e sviluppo della moda delle élites tra Spagna e Sicilia (XVI-XVII secolo).
Modelli di consumo del lusso e sviluppo della moda delle élites tra Spagna e Sicilia (XVI-XVII secolo)
PATTI, Valeria
2021-11-04
Abstract
La tesi di dottorato analizza il consumo del lusso, con particolare attenzione al fenomeno della moda in quanto strumento di identificazione e distinzione sociale, da parte dell’élite economiche, politiche e amministrative della Spagna asburgica ivi compresa la realtà siciliana in età moderna. Il processo di nobilitazione - indicato genericamente dalla storiografia mediante il termine aristocratizzazione -, che ha investito la Spagna tra il XVI e il XVIII secolo - ha interessato soggetti la cui ascesa sociale è resa possibile anche dall’ingente impiego di mezzi economici, fenomeno che è andato di pari passo con l’elaborazione di sofisticati meccanismi di visibilità e riconoscimento circa la nuova posizione acquisita in società. Tutto ciò è fortemente legato anche al fenomeno della patrimonializzazione di beni e funzioni pubbliche, contestualmente avviatosi in Spagna, coinvolgendo la figura del sovrano quanto i singoli privati. Si assiste dunque ad una notevole ascesa sociale, congiuntamente alla continua ricerca di forme e modi per mantenere le posizioni sociali delle casate più antiche, legittimando anche quelle di nuova fondazione. Un dato certo risiede nello sproporzionato aumento quantitativo dei titoli concessi durante tutta l’età moderna - Dai monarchi cattolici, fino alla prima metà del Diciannovesimo secolo con Fernando VII - con picchi che oscillano in particolari momenti storici e in alcune zone della Spagna. Un mutamento di tale portata non poteva certamente passare inosservato ai contemporanei o avvenire senza scontri ed estremi tentativi di resistenza da parte delle vecchie oligarchie; in un primo momento, sono ancora queste, infatti, a controllare l’accesso alle più importati posizioni a corte, respingendo spesso i tentativi di intrusione dei nuovi arrivati. Per conto loro, quest’ultimi, erano disposti a pagare cifre anche molto alte pur di accedere a posizioni sociali più elevate, dunque in seno alle élite di potere, non prima di essersi adeguati alle loro abitudini e maniere, mescolandosi e in alcuni casi mimetizzandosi con essi. Ma accedere a una posizione privilegiata, in questo caso alla classe nobiliare o in generale superiore, non basta, è necessario mantenerla rendendola visibilmente manifesta, attraverso strumenti appropriati che rispettino, possibilmente, una rigorosa corrispondenza tra rango e forma. Basti pensare come, in questo senso, la cultura barocca fosse, principalmente, visuale in cui non è tanto importate concettualizzare l’immagine, ma far passare il concetto attraverso l’immagine, e se il principio è valido soprattutto quando si parla delle espressioni artistiche dell’epoca, esso vale anche per le manifestazioni sociali, come la politica, la morale, la religione etc. Per la stesura della tesi ci si è avvalsi dell’utilizzo, di numerose fonti archivistiche e il vasto complesso di fonti figurative che hanno evidenziato come il consumo del lusso e la moda, non siano per le categorie sociali in esame, nobiltà o togati, una semplice opzione, ma più esattamente un obbligo imposto dal loro status. Esso è strettamente legato ai concetti di decoro e onore, che, in questo caso, richiedono una correlazione immediata tra essere e apparire, in relazione ad altri membri dello stesso gruppo o in relazione a componenti esterni. L’analisi dettagliata del fenomeno è resa possibile grazie ad alcuni cambiamenti che, all’inizio del Cinquecento, travolgono gli ambienti domestici, rendendo gli inventari carichi di un numero sempre più grande e più variegato di oggetti legati alla sfera personale, accumulati nelle case. Così, moltissime famiglie o singole persone iniziano a registrare i propri acquisti. In questo modo i beni descritti negli elenchi notarili, pochi o molti che siano, diventano lo specchio dei loro proprietari, della molteplicità dei bisogni e gusti di chi li ha posseduti, simboli della loro ricchezza o della loro scarsa agiatezza, lasciando tracce e informazioni sulla società alla quale appartenevano uomini e donne che quegli oggetti hanno posseduto e infine tramandato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi dottorato Valeria Patti rid.pdf
Open Access dal 01/11/2022
Descrizione: Tesi dottorato Valeria Patti
Tipologia:
Tesi di dottorato
Dimensione
4.16 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.16 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.