L’invenzione consiste nell’impiego, nell’irrigazione pivot, dei comuni irrigatori rotanti che si utilizzano nei sistemi di irrigazione a pioggia (o per aspersione), che hanno il vantaggio, rispetto agli spruzzatori ed ai gocciolatori, di essere dotati di un ugello terminale di elevato diametro (4-30 mm). L’idea nasce quindi dalla ricerca di un sistema irriguo che conservi i benefici dell’irrigazione pivot (completa automatizzazione, manodopera limitata alla manutenzione degli apparecchi erogatori, elevata efficienza) e che al contempo rimuova del tutto il problema dell’occlusione degli apparecchi erogatori. Vengono così azzerati i costi di manodopera e, soprattutto, viene consentito l’impiego di acque di riuso di qualsivoglia caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, purché ovviamente compatibili col suolo e con la coltura, senza dovere ricorrere a sistemi di filtrazione dell’acqua che aggravano i costi energetici, tipici della forma originaria del sistema irriguo. L’accoppiamento degli irrigatori rotanti al sistema pivot, di cui non vi è traccia nella letteratura scientifica, ha richiesto lo studio della forma delle aree irrigate. Le aree irrigate che si formano durante la rotazione degli irrigatori che, disposti lungo la condotta, ruotano attorno al proprio asse, e che a sua volta, ruotano attorno al perno centrale della tubazione, infatti, devono essere tali da assicurare la loro sovrapposizione, così come avviene nella comune irrigazione per aspersione. Le aree irrigate che derivano dalla sovrapposizione dei due moti di rotazione non sono di forma circolare, come quelle che caratterizzano il sistema di irrigazione fisso per aspersione, ma a forma di “petali” che assumono una geometria variabile in relazione a due parametri che definiscono l’intera geometria del sistema: 1) il rapporto G*, tra la gittata degli irrigatori, G, e la lunghezza della tubazione, R, e il rapporto w*2, tra la velocità angolare dell’irrigatore, w2, e la velocità angolare della condotta del pivot, w1. È stata trovata la relazione che esprime l’area irrigata di ciascun petalo durante una completa rotazione dell’irrigatore e quella corrispondente ad una completa rotazione del pivot che, ovviamente, impiega tempi più lunghi rispetto agli irrigatori. Inoltre, sono stati trovati i valori dei parametri da fissare nella pratica, che assicurano la sovrapposizione dei petali irrigati (così come nella pluvirrigazione), sia lungo la direzione tangenziale del pivot, sia lungo la direzione radiale.

Giorgio Baiamonte, Antonino Galati, Gabriele Baiamonte (2021)Sistema di irrigazione a perno centrale. . Brevetto No. 102019000015623.

Sistema di irrigazione a perno centrale

Giorgio Baiamonte
Primo
Conceptualization
;
Antonino Galati;
2021-08-31

Abstract

L’invenzione consiste nell’impiego, nell’irrigazione pivot, dei comuni irrigatori rotanti che si utilizzano nei sistemi di irrigazione a pioggia (o per aspersione), che hanno il vantaggio, rispetto agli spruzzatori ed ai gocciolatori, di essere dotati di un ugello terminale di elevato diametro (4-30 mm). L’idea nasce quindi dalla ricerca di un sistema irriguo che conservi i benefici dell’irrigazione pivot (completa automatizzazione, manodopera limitata alla manutenzione degli apparecchi erogatori, elevata efficienza) e che al contempo rimuova del tutto il problema dell’occlusione degli apparecchi erogatori. Vengono così azzerati i costi di manodopera e, soprattutto, viene consentito l’impiego di acque di riuso di qualsivoglia caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, purché ovviamente compatibili col suolo e con la coltura, senza dovere ricorrere a sistemi di filtrazione dell’acqua che aggravano i costi energetici, tipici della forma originaria del sistema irriguo. L’accoppiamento degli irrigatori rotanti al sistema pivot, di cui non vi è traccia nella letteratura scientifica, ha richiesto lo studio della forma delle aree irrigate. Le aree irrigate che si formano durante la rotazione degli irrigatori che, disposti lungo la condotta, ruotano attorno al proprio asse, e che a sua volta, ruotano attorno al perno centrale della tubazione, infatti, devono essere tali da assicurare la loro sovrapposizione, così come avviene nella comune irrigazione per aspersione. Le aree irrigate che derivano dalla sovrapposizione dei due moti di rotazione non sono di forma circolare, come quelle che caratterizzano il sistema di irrigazione fisso per aspersione, ma a forma di “petali” che assumono una geometria variabile in relazione a due parametri che definiscono l’intera geometria del sistema: 1) il rapporto G*, tra la gittata degli irrigatori, G, e la lunghezza della tubazione, R, e il rapporto w*2, tra la velocità angolare dell’irrigatore, w2, e la velocità angolare della condotta del pivot, w1. È stata trovata la relazione che esprime l’area irrigata di ciascun petalo durante una completa rotazione dell’irrigatore e quella corrispondente ad una completa rotazione del pivot che, ovviamente, impiega tempi più lunghi rispetto agli irrigatori. Inoltre, sono stati trovati i valori dei parametri da fissare nella pratica, che assicurano la sovrapposizione dei petali irrigati (così come nella pluvirrigazione), sia lungo la direzione tangenziale del pivot, sia lungo la direzione radiale.
31-ago-2021
center pivot irrigation, sprinkler-gun irrigation, clogging, energy saving, efficiency
Giorgio Baiamonte, Antonino Galati, Gabriele Baiamonte (2021)Sistema di irrigazione a perno centrale. . Brevetto No. 102019000015623.
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