La definizione di “tratta di esseri umani”, adottata dal Protocollo delle Nazioni Unite, descrive gli elementi che identificano un fenomeno rilevato su scala mondiale che occupa i primissimi posti delle classifiche relative ai crimini internazionali per la diffusione e la numerosità di casi. Esso prevede l’induzione forzata a varie forme di sfruttamento e, fra queste, un posto di rilievo occupa quello relativo allo sfruttamento a scopo prostitutivo. Malgrado accordi europei e leggi nazionali convergano sul piano giuridico, allo stato attuale, la condizione di “vittima di tratta” fatica ad essere riconosciuta come tale da un sistema di protezione e accoglienza che in Europa evidenzia procedure tra loro contraddittorie e in Italia deve fare i conti con una povertà di strumenti di tipo organizzativo e professionale. Sono le risposte mancate e i diritti disattesi che rappresentano una sfida per il sistema delle politiche sociali, Da tale angolatura, il traffico di esseri umani impone al sistema di accoglienza di interrogarsi sul piano istituzionale, alla luce di criteri non solo multiculturali, ma anche multiprofessionali e di genere, e di porre in essere strumenti innovativi in grado di sensibilizzare e responsabilizzare anche la società civile. Attraverso i contributi delle quattro autrici, il libro affrontata alcuni degli aspetti più problematici, al fine di fornire una serie di chiarificazioni, di riflessioni e di ipotesi interpretative. Se quindi, lo studio della genesi e la disamina dei fattori che intervengono nella causazione del problema, con particolare attenzione agli studi intersezionali e ai post-colonial studies è affrontato nel primo capitolo, il secondo dipana il tema della vulnerabilità, individuandone alcune forme costitutive e rintracciando nella alleanza professionale di congenere la possibilità di favorire la capacitazione delle vittime. Il terzo capitolo sviluppa i percorsi di tutela, le buone pratiche di protezione e integrazione nel sistema di accoglienza in alcuni paesi europei, mentre il problema dell’identificazione delle vittime nei flussi misti migratori, il ruolo della Commissione territoriale rispetto ad una più generale inadeguatezza del sistema di accoglienza viene affrontato nel capitolo finale. Il volume si rivolge sia alla platea degli studiosi specialisti in tema di THB che di professionisti e operatori del terzo settore. Nella prospettiva di rendere il Servizio sociale sempre più aperto alle sfide dell’aiuto che i “bisogni di frontiera” pongono al sistema del welfare locale. Il libro è uno strumento di notevole importanza sia per la formazione continua di assistenti sociali, sia per la formazione di base per gli studenti di servizio sociale.

Bartholini Ignazia (2021). Migrazioni forzate e diritti disattesi. Lo sguardo di genere sui bisogni di frontiera. Milano : Franco Angeli.

Migrazioni forzate e diritti disattesi. Lo sguardo di genere sui bisogni di frontiera

Bartholini Ignazia
Co-primo
2021-07-01

Abstract

La definizione di “tratta di esseri umani”, adottata dal Protocollo delle Nazioni Unite, descrive gli elementi che identificano un fenomeno rilevato su scala mondiale che occupa i primissimi posti delle classifiche relative ai crimini internazionali per la diffusione e la numerosità di casi. Esso prevede l’induzione forzata a varie forme di sfruttamento e, fra queste, un posto di rilievo occupa quello relativo allo sfruttamento a scopo prostitutivo. Malgrado accordi europei e leggi nazionali convergano sul piano giuridico, allo stato attuale, la condizione di “vittima di tratta” fatica ad essere riconosciuta come tale da un sistema di protezione e accoglienza che in Europa evidenzia procedure tra loro contraddittorie e in Italia deve fare i conti con una povertà di strumenti di tipo organizzativo e professionale. Sono le risposte mancate e i diritti disattesi che rappresentano una sfida per il sistema delle politiche sociali, Da tale angolatura, il traffico di esseri umani impone al sistema di accoglienza di interrogarsi sul piano istituzionale, alla luce di criteri non solo multiculturali, ma anche multiprofessionali e di genere, e di porre in essere strumenti innovativi in grado di sensibilizzare e responsabilizzare anche la società civile. Attraverso i contributi delle quattro autrici, il libro affrontata alcuni degli aspetti più problematici, al fine di fornire una serie di chiarificazioni, di riflessioni e di ipotesi interpretative. Se quindi, lo studio della genesi e la disamina dei fattori che intervengono nella causazione del problema, con particolare attenzione agli studi intersezionali e ai post-colonial studies è affrontato nel primo capitolo, il secondo dipana il tema della vulnerabilità, individuandone alcune forme costitutive e rintracciando nella alleanza professionale di congenere la possibilità di favorire la capacitazione delle vittime. Il terzo capitolo sviluppa i percorsi di tutela, le buone pratiche di protezione e integrazione nel sistema di accoglienza in alcuni paesi europei, mentre il problema dell’identificazione delle vittime nei flussi misti migratori, il ruolo della Commissione territoriale rispetto ad una più generale inadeguatezza del sistema di accoglienza viene affrontato nel capitolo finale. Il volume si rivolge sia alla platea degli studiosi specialisti in tema di THB che di professionisti e operatori del terzo settore. Nella prospettiva di rendere il Servizio sociale sempre più aperto alle sfide dell’aiuto che i “bisogni di frontiera” pongono al sistema del welfare locale. Il libro è uno strumento di notevole importanza sia per la formazione continua di assistenti sociali, sia per la formazione di base per gli studenti di servizio sociale.
lug-2021
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/09 - Sociologia Dei Processi Economici E Del Lavoro
978-88-351-1985-2
Bartholini Ignazia (2021). Migrazioni forzate e diritti disattesi. Lo sguardo di genere sui bisogni di frontiera. Milano : Franco Angeli.
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