La letteratura sulla percezione del tempo è concorde nell’evidenziare che gli esseri umani sono poco accurati nei giudizi temporali, nel senso che solitamente tendono sovrastimare o a sottostimare le durate. I numerosi studi condotti al riguardo divergono, tuttavia, nei meccanismi cognitivi chiamati in causa per spiegare i suddetti biases temporali. In particolare, i modelli basati sulla memoria prevedono che compiti complessi, a causa del maggiore spazio mnestico richiesto, inducano gli individui a sovrastimarne la durata. Diversamente,i modelli basati sull’attenzione evidenziano come l’elevato carico cognitivo sotteso a compiti complessi si traduca nella tendenza a sottostimarne la durata, poiché una parte considerevole di risorse attenzionali verrebbe utilizzata nella performance e, data la limitata disponibilità del sistema cognitivo umano, soltanto una parte ridotta potrebbe essere allocata all’elaborazione dell’informazione temporale. Nell’ambito della prospettiva attenzionale ed ispirandosi all’ipotesi di Treisman (1963) sull’esistenza di un timer interno, il Mental Clock Model (Cardaci, 2000) prevede che stimoli semplici, richiedendo un minor carico attenzionale, siano associati ad una maggiore velocità dell’orologio mentale; tale accelerazione si traduce in una sovrastima della loro estensione temporale. Di contro, di fronte a stimoli complessi, l’aumento del suddetto carico determina una riduzione della velocità dell’orologio mentale; tale rallentamento si traduce in una sottostima della loro durata. Le ipotesi del Mental Clock Model si sono rivelate predittive delle stime temporali che si producono in diverse condizioni di stimolazione sensoriale. In particolare, gli effetti previsti sono stati confe mati da vari esperimenti, alcuni con stimoli uditivi, altri con stimoli visivi.

Carmeci, F., Tabacchi, M. (2007). La Stima Temporale come Misura della Complessità Percettiva di Combinazioni di Stimoli Visivi-Uditivi. In Atti del Quarto convegno nazionale dell'Associazione Italiana Scienze Cognitive (pp.2-2).

La Stima Temporale come Misura della Complessità Percettiva di Combinazioni di Stimoli Visivi-Uditivi

TABACCHI, Marco
2007-01-01

Abstract

La letteratura sulla percezione del tempo è concorde nell’evidenziare che gli esseri umani sono poco accurati nei giudizi temporali, nel senso che solitamente tendono sovrastimare o a sottostimare le durate. I numerosi studi condotti al riguardo divergono, tuttavia, nei meccanismi cognitivi chiamati in causa per spiegare i suddetti biases temporali. In particolare, i modelli basati sulla memoria prevedono che compiti complessi, a causa del maggiore spazio mnestico richiesto, inducano gli individui a sovrastimarne la durata. Diversamente,i modelli basati sull’attenzione evidenziano come l’elevato carico cognitivo sotteso a compiti complessi si traduca nella tendenza a sottostimarne la durata, poiché una parte considerevole di risorse attenzionali verrebbe utilizzata nella performance e, data la limitata disponibilità del sistema cognitivo umano, soltanto una parte ridotta potrebbe essere allocata all’elaborazione dell’informazione temporale. Nell’ambito della prospettiva attenzionale ed ispirandosi all’ipotesi di Treisman (1963) sull’esistenza di un timer interno, il Mental Clock Model (Cardaci, 2000) prevede che stimoli semplici, richiedendo un minor carico attenzionale, siano associati ad una maggiore velocità dell’orologio mentale; tale accelerazione si traduce in una sovrastima della loro estensione temporale. Di contro, di fronte a stimoli complessi, l’aumento del suddetto carico determina una riduzione della velocità dell’orologio mentale; tale rallentamento si traduce in una sottostima della loro durata. Le ipotesi del Mental Clock Model si sono rivelate predittive delle stime temporali che si producono in diverse condizioni di stimolazione sensoriale. In particolare, gli effetti previsti sono stati confe mati da vari esperimenti, alcuni con stimoli uditivi, altri con stimoli visivi.
2007
Quarto convegno nazionale dell'Associazione Italiana Scienze Cognitive
Roma
28-29 novembre 2007
IV
2007
00
- ISSN:
Carmeci, F., Tabacchi, M. (2007). La Stima Temporale come Misura della Complessità Percettiva di Combinazioni di Stimoli Visivi-Uditivi. In Atti del Quarto convegno nazionale dell'Associazione Italiana Scienze Cognitive (pp.2-2).
Proceedings (atti dei congressi)
Carmeci, F; Tabacchi, M
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