Oggetto di studio e restauro è una scultura lignea interamente dorata e dipinta, con funzione processionale, che raffigura la Madonna di Monserrato, il cui culto è collegato al noto Santuario annesso al Monastero dei Benedettini di Montserrat, vicino Barcellona. Di particolare interesse si è rivelato lo studio della tecnica esecutiva di quest’opera, anche perché la scultura lignea siciliana, in particolare quella eseguita dal Rinascimento al Barocco, è a tutt’oggi poco studiata, o comunque affrontata in maniera dispersiva e non sistematica . La Madonna, frontale e assisa, ostende il Bambino Gesù adagiato tra le ginocchia e perfettamente contenuto entro la sua sagoma, riprendendo una specifica tipologia iconografica bizantina. L’opera non rivela aspetti puramente localistici e provinciali, ma pare essere frutto di una molteplicità di influenze, come è norma in ambito mediterraneo. La statua è giunta a noi in un discreto stato di conservazione e il restauro si è svolto avendo riguardo di alcuni fondamentali criteri operativi del restauro scientifico e del minimo intervento. Le fasi del restauro sono state supportate da numerose indagini chimico-fisiche e biologiche dell’apparato scultoreo, eseguite su frammenti di materiale originale prelevati dalle lacune del manufatto. I campioni sono stati sottoposti alle seguenti indagini: • osservazioni al microscopio ottico (MO) in luce riflessa su sezioni lucide per identificare la stratigrafia e i materiali pittorici; • osservazioni morfologiche su sezioni lucide mediante SEM e analisi in microsonda (EDS) per conoscere la composizione dei singoli strati pittorici; • analisi in diffrattometria di raggi X (XRD) su polveri, per individuare la composizione mineralogica principale degli intonaci e degli strati pittorici; • spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FT-IR) per la caratterizzazione degli intonaci e degli strati pittorici; • spettrometria di massa di ioni secondari con analizzatore a tempo di volo (ToF-SIMS) per l’analisi elementare del materiale pittorico; • indagini microscopiche (SEM), microbiologiche (colture in vitro) e molecolari (reazione a catena della polimerasi, PCR) per la valutazione del degrado biologico. I risultati derivanti dall’applicazione coordinata dei metodi d’indagine scientifica hanno permesso di trarre utili informazioni sulle tecniche di esecuzione del supporto e della pellicola pittorica, nonché di chiarire gli aspetti relativi allo stato di conservazione. Il fine dell’intervento di conservazione e restauro è stato quello di restituire una lettura corretta e coerente dell’opera, attraverso il recupero cromatico e strutturale che il manufatto possedeva originariamente. Oggi la Madonna di Monserrato, esposta presso il Museo Diocesano di Palermo, riscopre la sua originaria bellezza grazie alla rimozione degli strati di sostanze filmogene e delle ridipinture successive, nel rispetto però delle antiche patine.

SEBASTIANELLI M, AMADORI ML, BACELLI S, CAMAITI M, MACCOTTA A, PALLA F, et al. (2007). Tracce di cultura devozionale spagnola nella Palermo del '600: Studio e Restauro. In V Congresso Nazionale IGIIC (pp.267-272). PISA : Pacini.

Tracce di cultura devozionale spagnola nella Palermo del '600: Studio e Restauro

MACCOTTA, Antonella;PALLA, Franco;FRANCO, Patrizia
2007-01-01

Abstract

Oggetto di studio e restauro è una scultura lignea interamente dorata e dipinta, con funzione processionale, che raffigura la Madonna di Monserrato, il cui culto è collegato al noto Santuario annesso al Monastero dei Benedettini di Montserrat, vicino Barcellona. Di particolare interesse si è rivelato lo studio della tecnica esecutiva di quest’opera, anche perché la scultura lignea siciliana, in particolare quella eseguita dal Rinascimento al Barocco, è a tutt’oggi poco studiata, o comunque affrontata in maniera dispersiva e non sistematica . La Madonna, frontale e assisa, ostende il Bambino Gesù adagiato tra le ginocchia e perfettamente contenuto entro la sua sagoma, riprendendo una specifica tipologia iconografica bizantina. L’opera non rivela aspetti puramente localistici e provinciali, ma pare essere frutto di una molteplicità di influenze, come è norma in ambito mediterraneo. La statua è giunta a noi in un discreto stato di conservazione e il restauro si è svolto avendo riguardo di alcuni fondamentali criteri operativi del restauro scientifico e del minimo intervento. Le fasi del restauro sono state supportate da numerose indagini chimico-fisiche e biologiche dell’apparato scultoreo, eseguite su frammenti di materiale originale prelevati dalle lacune del manufatto. I campioni sono stati sottoposti alle seguenti indagini: • osservazioni al microscopio ottico (MO) in luce riflessa su sezioni lucide per identificare la stratigrafia e i materiali pittorici; • osservazioni morfologiche su sezioni lucide mediante SEM e analisi in microsonda (EDS) per conoscere la composizione dei singoli strati pittorici; • analisi in diffrattometria di raggi X (XRD) su polveri, per individuare la composizione mineralogica principale degli intonaci e degli strati pittorici; • spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FT-IR) per la caratterizzazione degli intonaci e degli strati pittorici; • spettrometria di massa di ioni secondari con analizzatore a tempo di volo (ToF-SIMS) per l’analisi elementare del materiale pittorico; • indagini microscopiche (SEM), microbiologiche (colture in vitro) e molecolari (reazione a catena della polimerasi, PCR) per la valutazione del degrado biologico. I risultati derivanti dall’applicazione coordinata dei metodi d’indagine scientifica hanno permesso di trarre utili informazioni sulle tecniche di esecuzione del supporto e della pellicola pittorica, nonché di chiarire gli aspetti relativi allo stato di conservazione. Il fine dell’intervento di conservazione e restauro è stato quello di restituire una lettura corretta e coerente dell’opera, attraverso il recupero cromatico e strutturale che il manufatto possedeva originariamente. Oggi la Madonna di Monserrato, esposta presso il Museo Diocesano di Palermo, riscopre la sua originaria bellezza grazie alla rimozione degli strati di sostanze filmogene e delle ridipinture successive, nel rispetto però delle antiche patine.
Lo Stato dell'Arte 5
Cremona
11-13 ottobre 2007
2007
SEBASTIANELLI M, AMADORI ML, BACELLI S, CAMAITI M, MACCOTTA A, PALLA F, et al. (2007). Tracce di cultura devozionale spagnola nella Palermo del '600: Studio e Restauro. In V Congresso Nazionale IGIIC (pp.267-272). PISA : Pacini.
Proceedings (atti dei congressi)
SEBASTIANELLI M; AMADORI ML; BACELLI S; CAMAITI M; MACCOTTA A; PALLA F; TOGNAZZI A; Franco, P.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/5037
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