Abstract Scopo della presente memoria è quella di mettere in relazione cartografie e vedute, capire quanto e come le due rappresentazioni si relazionavano. La sottile linea che separa la cartografia ed il vedutismo della città di Palermo si comincia a delineare solamente verso la seconda metà del settecento. Infatti, fino al ‘600, sia le cartografie che le vedute si avvalevano del condizionamento degli strumenti tecnico-rappresentativi del secolo precedente e cioè di immagini nitide e attente del dato topografico, atte alla conoscenza della forma urbis racchiusa fra le mura e con ben delineate le volumetrie edilizie inserite nelle strade. E’ ad opera di alcuni autori locali che nei primi del settecento si ha un processo innovativo. Nonostante queste innovazioni, permangono modelli di impostazione più antichi, che rappresentano sempre la città con lo stesso orientamento, con il mare sempre in primo piano, enfatizzando il tracciato verticale del Cassaro, dando al paesaggio una raffigurazione obliqua quasi coincidente con la linea d’orizzonte. Tale impostazione dava forza alla configurazione urbana ed alla sua geometria fortemente regolare, ed in più dava una verosimiglianza rappresentativa facendo avvicinare la visione cartografica all’impaginazione vedutistica. Questa duplice visione dava forza alla configurazione urbana ed alla sua geometria fortemente regolare, ed in più dava una verosimiglianza rappresentativa facendo avvicinare, così, la visione cartografica all’impaginazione vedutistica.

Milone, M. (2002). Vedutismo e Cartografia:la rappresentazione della città di Palermo ttra il '700 e l'800.. In Il Disegno della città. OPpera aperta nel tempo. (pp.687-690). San Gimignano : Alinea.

Vedutismo e Cartografia:la rappresentazione della città di Palermo ttra il '700 e l'800.

MILONE, Manuela
2002-01-01

Abstract

Abstract Scopo della presente memoria è quella di mettere in relazione cartografie e vedute, capire quanto e come le due rappresentazioni si relazionavano. La sottile linea che separa la cartografia ed il vedutismo della città di Palermo si comincia a delineare solamente verso la seconda metà del settecento. Infatti, fino al ‘600, sia le cartografie che le vedute si avvalevano del condizionamento degli strumenti tecnico-rappresentativi del secolo precedente e cioè di immagini nitide e attente del dato topografico, atte alla conoscenza della forma urbis racchiusa fra le mura e con ben delineate le volumetrie edilizie inserite nelle strade. E’ ad opera di alcuni autori locali che nei primi del settecento si ha un processo innovativo. Nonostante queste innovazioni, permangono modelli di impostazione più antichi, che rappresentano sempre la città con lo stesso orientamento, con il mare sempre in primo piano, enfatizzando il tracciato verticale del Cassaro, dando al paesaggio una raffigurazione obliqua quasi coincidente con la linea d’orizzonte. Tale impostazione dava forza alla configurazione urbana ed alla sua geometria fortemente regolare, ed in più dava una verosimiglianza rappresentativa facendo avvicinare la visione cartografica all’impaginazione vedutistica. Questa duplice visione dava forza alla configurazione urbana ed alla sua geometria fortemente regolare, ed in più dava una verosimiglianza rappresentativa facendo avvicinare, così, la visione cartografica all’impaginazione vedutistica.
Settore ICAR/17 - Disegno
giu-2002
CONVEGNO INTERNAZIONALE AED
San Gimignano
28-30 Giugno
1
2002
4
Milone, M. (2002). Vedutismo e Cartografia:la rappresentazione della città di Palermo ttra il '700 e l'800.. In Il Disegno della città. OPpera aperta nel tempo. (pp.687-690). San Gimignano : Alinea.
Proceedings (atti dei congressi)
Milone, M
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Memoria S. Gimignano.doc

Solo gestori archvio

Descrizione: file competo della memoria
Dimensione 27.85 MB
Formato Microsoft Word
27.85 MB Microsoft Word   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/48927
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact