Il saggio analizza i percorsi storico-critici attraverso i quali, dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento si è costituita in Sicilia una compiuta metodologia degli studi sull’arte. Ripercorrendo gli scritti degli eruditi del Sei e Settecento, generalmente privi di valutazioni critiche ma sempre preziosi in qualità di fonti, si focalizza l’attenzione in particolare sull’opera del palermitano Mongitore e del messinese Susinno, per poi passare a P. Fedele da San Biagio e al trapanese Di Ferro, che, tra Sette e Ottocento, mostrano maggiore attenzione ai coevi dibattiti europei. Importante figura fu poi quella di Agostino Gallo, attento anche ai fenomeni artistici del suo tempo; ma la vera svolta si ebbe con Gioacchino Di Marzo, che seppe coniugare l’indagine documentaria e la visione diretta delle opere d’arte, aggiornando la metodologia degli studi, indagando principalmente il Rinascimento. È evidenziato anche il ruolo delle riviste, delle Accademia (tra cui la Gioenia di Catania) e delle Deputazioni di Storia Patria. Matura in questo contesto la formazione del siracusano Mauceri, esponente della nuova generazione di studiosi del Novecento, inseriti nei coevi dibattiti nazionali.
La Barbera, S. (2009). Dall'erudizione alla connoisseurship alla critica d'arte in Sicilia. Metodologia degli studi sull'arte dalla fine del secolo XIX ai primi decenni del XX secolo. In Metodo della ricerca e ricerca del metodo storia, arte musica a confronto (pp.283-310). Galatina : Congedo.
Dall'erudizione alla connoisseurship alla critica d'arte in Sicilia. Metodologia degli studi sull'arte dalla fine del secolo XIX ai primi decenni del XX secolo
LA BARBERA, Simonetta
2009-01-01
Abstract
Il saggio analizza i percorsi storico-critici attraverso i quali, dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento si è costituita in Sicilia una compiuta metodologia degli studi sull’arte. Ripercorrendo gli scritti degli eruditi del Sei e Settecento, generalmente privi di valutazioni critiche ma sempre preziosi in qualità di fonti, si focalizza l’attenzione in particolare sull’opera del palermitano Mongitore e del messinese Susinno, per poi passare a P. Fedele da San Biagio e al trapanese Di Ferro, che, tra Sette e Ottocento, mostrano maggiore attenzione ai coevi dibattiti europei. Importante figura fu poi quella di Agostino Gallo, attento anche ai fenomeni artistici del suo tempo; ma la vera svolta si ebbe con Gioacchino Di Marzo, che seppe coniugare l’indagine documentaria e la visione diretta delle opere d’arte, aggiornando la metodologia degli studi, indagando principalmente il Rinascimento. È evidenziato anche il ruolo delle riviste, delle Accademia (tra cui la Gioenia di Catania) e delle Deputazioni di Storia Patria. Matura in questo contesto la formazione del siracusano Mauceri, esponente della nuova generazione di studiosi del Novecento, inseriti nei coevi dibattiti nazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.