Nell'epoca di una grandiosa metamorfosi della condizione umana, la persona sembra ridiventata problema a se stessa. Si sono estenuate le filosofie che hanno costituito l’orizzonte di senso della nozione di persona; si avverte il bisogno di giustificarla con un una nuova fondazione filosofica. Il testo propone di ritrovare la dimensione originaria della persona, innanzitutto giustificandola come «possibilità della fenomenologia»; viene fatto nella prima parte, con un costante riferimento alle proposte di Edith Stein e di Dietrich von Hildebrand. Proprio questi fenomenologi, però, hanno innestato nel tronco della fenomenologia le categorie della metafisica classica; la Stein, in particolare, offre una fondazione della nozione di spirito, che lei definisce «anima dell’anima»: forma l’essenza singolare della persona, rivela una «scintilla eterna» nell’uomo. L'ontologia metafisica s'innesta sull'ontologia fenomenologica, riuscendo in una lettura ulteriore, più radicale dell'esperienza, il cui principio è espresso dall'affermazione che la persona è paradigma dell'essere. Vale qui come un punto di Archimede: la persona è tensione a diventare se stessa, ad essere-in-prima-persona, consapevole di sé e libera; è la forma più intensa dell'essere, il suo significato primo. La riflessione è condotta nella prospettiva di una concezione pedagogica per la quale l’educazione è l’acquisto della virtù dell’attenzione, l’autentico esser desto dello spirito; in un contesto storico-sociale che sembra segnato dalla «morte dell’anima».
Antonio BELLINGRERI (2020). PERSONA. Brescia : Scholé-Morcelliana.
PERSONA
Antonio BELLINGRERI
2020-01-01
Abstract
Nell'epoca di una grandiosa metamorfosi della condizione umana, la persona sembra ridiventata problema a se stessa. Si sono estenuate le filosofie che hanno costituito l’orizzonte di senso della nozione di persona; si avverte il bisogno di giustificarla con un una nuova fondazione filosofica. Il testo propone di ritrovare la dimensione originaria della persona, innanzitutto giustificandola come «possibilità della fenomenologia»; viene fatto nella prima parte, con un costante riferimento alle proposte di Edith Stein e di Dietrich von Hildebrand. Proprio questi fenomenologi, però, hanno innestato nel tronco della fenomenologia le categorie della metafisica classica; la Stein, in particolare, offre una fondazione della nozione di spirito, che lei definisce «anima dell’anima»: forma l’essenza singolare della persona, rivela una «scintilla eterna» nell’uomo. L'ontologia metafisica s'innesta sull'ontologia fenomenologica, riuscendo in una lettura ulteriore, più radicale dell'esperienza, il cui principio è espresso dall'affermazione che la persona è paradigma dell'essere. Vale qui come un punto di Archimede: la persona è tensione a diventare se stessa, ad essere-in-prima-persona, consapevole di sé e libera; è la forma più intensa dell'essere, il suo significato primo. La riflessione è condotta nella prospettiva di una concezione pedagogica per la quale l’educazione è l’acquisto della virtù dell’attenzione, l’autentico esser desto dello spirito; in un contesto storico-sociale che sembra segnato dalla «morte dell’anima».File | Dimensione | Formato | |
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