La diffida accertativa è un istituto introdotto dalla riforma delle ispezioni parte del disegno riformatore che porta il nome di Marco Biagi. L'istituto, un novità assoluta nel sistema italiano di tutela dei diritti, è inteso ad assicurare un'alternativa alla tutela giurisdizionale per la pronta soddisfazione dei crediti del lavoratore. A causa dell'efficacia esecutiva che la legge gli riconosce sulle prime ne è stata proposta una lettura affatto riduttiva, che ha rischiato di condannarla all'oblio. L'evoluzione del quadro normativo da una parte e la «creatività» del metodo sistematico hanno reso possibile colmare le numerose ambiguità e deficienze del testo legislativo e proporre soluzioni che, pur postulate come esigenze della legge di riforma, è stato possibile difendere in base al diritto positivo. Ne esce un istituto “nuovo” pienamente rispondente all'esigenza di tutela dei diritti del lavoratore, specialmente irregolare, senza sacrificare l'effettività delle esigenze di difesa del datore di lavoro diffidato. Nel volume, dopo un'introduzione generale, si definisce la struttura della fattispecie «accertamento tecnico con efficacia di titolo esecutivo», superando i dubbi di incostituzionalità, se ne individuano le funzioni e si analizzano in termini problematici il contenuto dell'accertamento e la giustificazione della sua efficacia esecutiva (prima parte). Segue l'analisi sistematica della disciplina e del procedimento amministrativo che la concerne anche con riferimento alla partecipazione del privato al procedimento amministrativo e al suo diritto di accesso agli atti ispettivi (seconda parte). Nella terza parte sono stati studiati i temi dell'attuazione della diffida accertativa (sezione A) e dei rimedi giurisdizionali (sezione B) contro di essa esperibili. Chiudono lo studio le conclusioni con le proposte di modifica, un appendice contenente una «proposta per un “decalogo” del lavoro pulito» e la bibliografia.
Cammalleri, C.M. (2009). Sistema della diffida accertativa per crediti patrimoniali. Struttura, disciplina, attuazione e rimedi.. Milano : Franco Angeli [978-88-568-0687-8].
Sistema della diffida accertativa per crediti patrimoniali. Struttura, disciplina, attuazione e rimedi.
CAMMALLERI, Calogero Massimo
2009-01-01
Abstract
La diffida accertativa è un istituto introdotto dalla riforma delle ispezioni parte del disegno riformatore che porta il nome di Marco Biagi. L'istituto, un novità assoluta nel sistema italiano di tutela dei diritti, è inteso ad assicurare un'alternativa alla tutela giurisdizionale per la pronta soddisfazione dei crediti del lavoratore. A causa dell'efficacia esecutiva che la legge gli riconosce sulle prime ne è stata proposta una lettura affatto riduttiva, che ha rischiato di condannarla all'oblio. L'evoluzione del quadro normativo da una parte e la «creatività» del metodo sistematico hanno reso possibile colmare le numerose ambiguità e deficienze del testo legislativo e proporre soluzioni che, pur postulate come esigenze della legge di riforma, è stato possibile difendere in base al diritto positivo. Ne esce un istituto “nuovo” pienamente rispondente all'esigenza di tutela dei diritti del lavoratore, specialmente irregolare, senza sacrificare l'effettività delle esigenze di difesa del datore di lavoro diffidato. Nel volume, dopo un'introduzione generale, si definisce la struttura della fattispecie «accertamento tecnico con efficacia di titolo esecutivo», superando i dubbi di incostituzionalità, se ne individuano le funzioni e si analizzano in termini problematici il contenuto dell'accertamento e la giustificazione della sua efficacia esecutiva (prima parte). Segue l'analisi sistematica della disciplina e del procedimento amministrativo che la concerne anche con riferimento alla partecipazione del privato al procedimento amministrativo e al suo diritto di accesso agli atti ispettivi (seconda parte). Nella terza parte sono stati studiati i temi dell'attuazione della diffida accertativa (sezione A) e dei rimedi giurisdizionali (sezione B) contro di essa esperibili. Chiudono lo studio le conclusioni con le proposte di modifica, un appendice contenente una «proposta per un “decalogo” del lavoro pulito» e la bibliografia.File | Dimensione | Formato | |
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