OBIETTIVO - Valutare, nel periodo di raggiungimento del picco di massa ossea, gli effetti dell’attività fisica sulla mineralizzazione ossea in età giovanile. MATERIALI E METODI - Allo studio hanno partecipato 43 soggetti maschi, sani, con età media di 25 anni, suddivisi in tre gruppi in relazione all’intensità dell’attività fisica svolta dall’età di dieci anni in poi: il primo composto da 17 soggetti sedentari, il secondo da 16 soggetti attivi e il terzo da 15 soggetti atleti. Ogni soggetto è stato sottoposto a mineralometria ossea computerizzata (DEXA). La misurazione della densità ossea (BMD, g/cm2) dei soggetti ha riguardato: corpo intero (Total Body), collo femore dx e sx e tratto rachideo L2-L4. Il parametro di riferimento è stato lo Z-Score. RISULTATI - Il confronto dei valori di Z-Score tra i gruppi sedentari ed attivi evidenzia significatività statistica per i valori di Z-Score nel Total Body e nel tratto lombare L2-L4. Lo Z-Score nel collo femore sx e dx risulta non significativo. Nel confronto tra sedentari ed atleti, così come tra attivi ed atleti, i valori di Z-Score del Total Body, del tratto L2-L4 e del collo femore sx e dx risultano tutti significativi. CONCLUSIONI - Nel confronto tra i tre gruppi si evidenzia, nei sedentari, lo Z-Score del rachide lombare col più basso valore rispetto agli altri gruppi, a nostro parere dovuto probabilmente alla scarsa attività fisica. Lo Z-Score del collo dei femori, nel confronto tra sedentari ed attivi, non mostra differenza statistica nonostante i due diversi stili di vita; probabilmente l’ortostasi e la deambulazione rappresentano già stimolo sufficiente alla mineralizzazione dei femori. Nel confronto tra sedentari ed atleti, così come tra attivi ed atleti, risulta una significatività statistica per lo Z-Score del tratto lombare L2-L4 e del collo dei femori; ciò evidenzia come l’attività fisica protratta nel tempo e con intensità adeguata stimoli una maggiore mineralizzazione ossea, soprattutto in quel range tra i 10 e i 25 anni in cui si raggiunge il picco di massa ossea. Avere un maggiore picco di massa ossea in età giovanile è alla base della prevenzione di quei possibili fenomeni, presenti in età adulta, come l’osteopenia o l’osteoporosi.

Muratore, F., Russo, G., Mazzola, A., Fiore, G., Cataldo, A., Chinnici, M., et al. (2009). Picco di massa ossea ed attività fisica: confronto tra giovani adulti sedentari, attivi e atleti. In Clinical Cases in Mineral and Bone Metabolism (pp.105-105). CIC Edizioni Internazionali.

Picco di massa ossea ed attività fisica: confronto tra giovani adulti sedentari, attivi e atleti

RUSSO, Giuseppe;CATALDO, Angelo;TRAINA, Marcello
2009-01-01

Abstract

OBIETTIVO - Valutare, nel periodo di raggiungimento del picco di massa ossea, gli effetti dell’attività fisica sulla mineralizzazione ossea in età giovanile. MATERIALI E METODI - Allo studio hanno partecipato 43 soggetti maschi, sani, con età media di 25 anni, suddivisi in tre gruppi in relazione all’intensità dell’attività fisica svolta dall’età di dieci anni in poi: il primo composto da 17 soggetti sedentari, il secondo da 16 soggetti attivi e il terzo da 15 soggetti atleti. Ogni soggetto è stato sottoposto a mineralometria ossea computerizzata (DEXA). La misurazione della densità ossea (BMD, g/cm2) dei soggetti ha riguardato: corpo intero (Total Body), collo femore dx e sx e tratto rachideo L2-L4. Il parametro di riferimento è stato lo Z-Score. RISULTATI - Il confronto dei valori di Z-Score tra i gruppi sedentari ed attivi evidenzia significatività statistica per i valori di Z-Score nel Total Body e nel tratto lombare L2-L4. Lo Z-Score nel collo femore sx e dx risulta non significativo. Nel confronto tra sedentari ed atleti, così come tra attivi ed atleti, i valori di Z-Score del Total Body, del tratto L2-L4 e del collo femore sx e dx risultano tutti significativi. CONCLUSIONI - Nel confronto tra i tre gruppi si evidenzia, nei sedentari, lo Z-Score del rachide lombare col più basso valore rispetto agli altri gruppi, a nostro parere dovuto probabilmente alla scarsa attività fisica. Lo Z-Score del collo dei femori, nel confronto tra sedentari ed attivi, non mostra differenza statistica nonostante i due diversi stili di vita; probabilmente l’ortostasi e la deambulazione rappresentano già stimolo sufficiente alla mineralizzazione dei femori. Nel confronto tra sedentari ed atleti, così come tra attivi ed atleti, risulta una significatività statistica per lo Z-Score del tratto lombare L2-L4 e del collo dei femori; ciò evidenzia come l’attività fisica protratta nel tempo e con intensità adeguata stimoli una maggiore mineralizzazione ossea, soprattutto in quel range tra i 10 e i 25 anni in cui si raggiunge il picco di massa ossea. Avere un maggiore picco di massa ossea in età giovanile è alla base della prevenzione di quei possibili fenomeni, presenti in età adulta, come l’osteopenia o l’osteoporosi.
Settore BIO/09 - Fisiologia
Settore M-EDF/01 - Metodi E Didattiche Delle Attivita' Motorie
9° Congresso Nazionale SIOMMMS
Torino
18-21 novembre 2009
2009
1
Muratore, F., Russo, G., Mazzola, A., Fiore, G., Cataldo, A., Chinnici, M., et al. (2009). Picco di massa ossea ed attività fisica: confronto tra giovani adulti sedentari, attivi e atleti. In Clinical Cases in Mineral and Bone Metabolism (pp.105-105). CIC Edizioni Internazionali.
Proceedings (atti dei congressi)
Muratore, F; Russo, G; Mazzola, A; Fiore, G; Cataldo, A; Chinnici, M; Faldetta, E; Traina, M
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/47214
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